Sanità, punti nascita e dintorni. Celani: “Tutto rinviato?”

Sanità, punti nascita e dintorni. Celani: “Tutto rinviato?”

di Piero Celani

 

Riforma Sanitaria

 

Contrordine compagni.

Per nascere potete continuare a farlo nei vostri paesi.

Per i piccoli ospedali se ne riparlerà, e intanto ecco i medici.

E la riforma sanitaria che Ceriscioli con pugno di ferro guidava alla meta? Tutto rinviato ad altro momento, dopo una pausa di riflessione.

Il “partitone” non poteva certo assistere impotente alle minacce dei sindaci targati PD di togliersi la fascia tricolore, alle mamme che protestavano sotto la sede del Consiglio, ai tanti dubbi che pesavano fra gli addetti ai lavori e così, con un repentino dietrofront, hanno fatto tornare con i piedi per terra il presidente Ceriscioli.

La sanità, che il governatore pesarese ha voluto tenere come delega, ancora una volta si è dimostrata la cartina di tornasole della salute della maggioranza.

E viste le proteste che si erano abbattute su palazzo Raffaello, gli stati generali piddini hanno imposto un brusco stop a Ceriscioli. Certo non potendo sconfessarlo del tutto, hanno indorato la pillola sostenendo che l’accelerazione data alla riforma sanitaria era stata voluta dai tecnici.

Ma la pezza è peggio del buco.

Con l’immagine di Ceriscioli che ne esce un po’ offuscata; quella di un presidente di regione in balia di tecnici insensibili ai richiami della gente.

Eppure il rapporto tra Regione e i tecnici non è dei più rosei.

Lo dimostrano le vertenze in atto. Giuseppe Zuccatelli, Carmine Ruta e il più recente Paolo Galassi.

La Regione rimuove, e i manager si rivolgono al tribunale. E intanto continuano a svolgere la funzione di parafulmine.

Così come ora, la colpa della riforma sanitaria è imputabile ai tecnici sensibili solo al rapporto costi/ricavi; come dimenticare il caso Aerdorica, colpa dei tecnici se il bando è illegittimo, e il bilancio, definito un “bilancio tecnico”?

Curioso. Con la destra si rimuovono i tecnici non graditi e con la sinistra si imputa loro scelte impopolari.

E il ruolo della Politica, e il momento di sintesi e mediazione proprio della politica dove sono andati a finire?

Con Ceriscioli e il centrosinistra stiamo assistendo, quanto meno, ad una rilettura di questo ruolo principe.

Suvvia, lo sanno anche i ragazzini: è la politica che detta l’agenda e non i tecnici.

I tecnici, i manager traducono in atti concreti gli indirizzi politici ma smettiamola di considerarli solo dei parafulmini. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.

Come le scelte in tema di sanità, che andavano fatte ora, ascoltando prima il territorio, e non dopo, e non addossando ai tecnici responsabilità che sono tutte di altri.

Ma la speranza è l’ultima a morire. E per restare nel campo dei punti nascita speriamo che sia anche la prima a nascere dove la gestazione è stato possibile portarla a termine.

Ancona, 2016-01-21

F.to PIERO CELANI

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