dalla Regione Marche

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2016-02-23

L’INCONTRO IN REGIONE CON GLI SCIENZIATI DELLE UNIVERSITA’ MERCHIGIANE CHE HANNO COLLABORATO AL PROGETTO DI RILEVAZIONE DELLE ONDE GRAVITAZIONALI

 

Questa mattina il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli e l’assessore all’Istruzione Loretta Bravi hanno ricevuto a Palazzo Raffaello gli scienziati delle università marchigiane che hanno contribuito ad aprire una nuova finestra sull’Universo con quella che viene definita la “scoperta del secolo”. Tra i ricercatori di cui parla il mondo che hanno osservato i due buchi neri e provato che le onde gravitazionali formulate da Einstein sono realtà, molti sono marchigiani. Eccellenza del sapere a cui va riconosciuto il ruolo in questa straordinaria esperienza: “Avvalora il lavoro della regione a favore dello studio e della ricerca e ci rende davvero orgogliosi” ha detto il presidente. Risultati scientifici ottenuti grazie alla dedizione e alla voglia di sapere e conoscenza: “Occorre dare valore alla ricerca che anche se astratta un giorno può diventare un’applicazione essenziale – ha continuato Ceriscioli – Chi ama la conoscenza sa che ha un valore di per sé, non è necessariamente collegata a risultati immediati ma amplia le opportunità che abbiamo. E’ come un investimento a lungo termine che prima o poi ci restituirà qualcosa, nell’immediato ci restituisce la capacità di andare a scoprire il mondo in cui viviamo e le sue relazioni con la realtà”.

I rappresentanti degli atenei hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra l’amministrazione regionale e le quattro università, sinergia fondamentale che genera opportunità per la comunità, in particolare per i giovani, e rende la Marche più competitive.

“La Regione può svolgere un ruolo importante nello stimolare l’alta formazione con investimenti diretti in particolare con i fondi europei – spiega l’assessore Bravi – ma chiedo a voi un contributo per indirizzare al meglio questo risorse”.

All’incontro in Regione hanno preso parte il rettore dell’Università di Urbino, Vilberto Stocchi, e il prorettore dell’università di Camerino, Claudio Pettinari. Hanno accompagnato i Fisici del Dipartimento di Scienze Pure e Applicate (DiSPeA) (Associati all’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) dell’Università di Urbino: Flavio Vetrano, Marica Branchesi, Giuseppe Greco, Gianluca Maria Guidi, Jan Harms, Filippo Martelli, Matteo Montani, Francesco Piergiovanni, Giulia Stratta, Andrea Vicere’, Lorenzo Cerboni Baiardi; e gli scienziati dell’università di Camerino: Fabio Marchesoni,  David Vitali e Massimiliano Rossi. 

TRAPIANTO DI RENE DA DONATORE VIVENTE, CONFERENZA STAMPA PRESSO GLI OSPEDALI RIUNITI DI TORRETTE DI ANCONA

Caporossi: “Il nostro centro trapianti ha raggiunto i massimi livelli di eccellenza e di affidabilità”

Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa presso gli ospedali Riuniti di Torrette di Ancona nella quale si è illustrato il caso di un trapianto di rene da donatore vivente. “Un atto d’amore – ha spiegato il direttore di Torrette Caporossi – che significativamente vede protagonista una coppia di sposi abruzzesi che hanno trovato nel nostro Ospedale la possibilità di avere una risposta, così come le centinaia di persone già trapiantate negli ultimi anni. Il nostro centro trapianti – ha aggiunto – ha raggiunto i massimi livelli di eccellenza e di affidabilità. I risultati e gli esiti ottenuti nell’attività trapiantologica degli ultimi anni. Siamo vicini alla soglia dei 400 trapianti di fegato e dei 400 trapianti di reni e manteniamo il livello quali-quantitativo ben al di sopra dei limiti minimi imposti previsti dall’accreditamento (30 trapianti di reni l’anno). La signora Lucia D’orazio ha donato un rene al marito Vincenzo, affetto da una nefropatia che aveva progressivamente compromesso la funzionalità dei reni ed era oramai candidato al trattamento dialitico. Il sig. D’Orazio, residente con la famiglia a Teramo, da tempo seguito presso il reparto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di rene di Ancona, è stato messo al corrente dell’evoluzione della malattia e delle alternative di trattamento che si prospettavano per il suo futuro, compresa la possibilità di effettuare un trapianto da donatore vivente, qualora ci fosse stata una persona disponibile. La moglie ha offerto la sua disponibilità ad effettuare le indagini necessarie a valutare l’idoneità clinica e immunologica e la fattibilità del trapianto. L’iter si è concluso con successo dopo qualche mese con l’intervento effettuato dall’equipe del prof. Vivarelli che ha utilizzato per il prelievo del rene la tecnica laparoscopica, meno invasiva della tecnica tradizionale, che permette una degenza più breve e un recupero più rapido della persona che dona il rene. Nel caso specifico, inoltre, è stato possibile effettuare l’intervento, prima che il sig. D’Orazio iniziasse la dialisi”. “Il trapianto di rene da donatore vivente – ha detto il professore Vivarelli – oltre a consentire migliori risultati a distanza, offre anche il vantaggio poter essere programmato per tempo riducendo moltissimo il tempo passato in dialisi o, addirittura, come nel caso del signor D’Orazio, evitandola completamente, se le indagini necessarie e il percorso burocratico che la legge richiede iniziano per tempo. E’ importante che le persone affette da insufficienza renale siano informate della possibilità di effettuare un trapianto da donatore vivente, dei vantaggi che offre questa modalità di trattamento a fronte di rischi molto modesti sia per il ricevente che, soprattutto, per il donatore”.

 

 

 

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