dalla Città

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Pennello dell’Albula, lavori verso la fine

Da rilievi non emerge nessuna ulteriore erosione della costa rispetto a marzo 2014

 

Procedono verso la conclusione i lavori di realizzazione del pennello alla foce dell’Albula. Entro il mese di marzo, la ditta Ilmed srl di Napoli terminerà il lavoro di rivestimento degli scogli con la cosiddetta “mantellata” di massi naturali.

 

Ancorché queste operazioni non siano ancora terminate, la mareggiata dei giorni scorsi non ha fatto registrare arretramenti della costa. Gli effetti sono evidenti dai rilievi effettuati dai tecnici del settore Progettazione e manutenzione opere pubbliche, tramite tecnologia Gps, nella giornata di ieri martedì 2 marzo,

 

Dalle indagini si evince che la linea di costa, rispetto ad una precedente rilevazione effettuata a marzo del 2014, dunque in data precedente all’esecuzione del pennello, non ha subito nessuna sostanziale erosione.

 

In particolare, comparando le due misurazioni, si nota che dalla concessione balneare numero 3 verso sud vi è stato un guadagno di qualche metro, davanti alle concessioni 1 e 2 non vi è stata sostanziale modificazione mentre a ridosso del pennello si sta formando un insabbiamento che fa guadagnare qualche metro alla spiaggia.

 

Va detto comunque che il progetto preliminare, approvato dalla Giunta comunale nel 2014, prevede la realizzazione del completamento delle opere di difesa della costa esistenti con la creazione di una ulteriore barriera di massi soffolti compresa tra l’ultima scogliera e la punta del “pennello”. Per questo successivo intervento di difesa della costa è stata già da tempo interessata la Regione Marche.

 

E’ opportuno ricordare che le questioni legate all’erosione erano state ampiamente valutate sulla base dello studio sulle correnti marine, necessario per assoggettare il progetto alla valutazione di impatto ambientale V.I.A., condotto dal prof. Alessandro Mancinelli, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura – Sezione Idraulica e Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche.

Progetto “Lungomare nord” nota dell’arch. Farnush Davarpanah

 

 

Farnush DavarpanahFarnush Davarpanah

Non comprendo da dove traggano origine le proteste pubbliche di alcuni esponenti politici che lamentano una difformità tra quanto deciso nelle riunioni di maggioranza e quanto contenuto nel progetto che si sta per realizzare.

 

La scelta di utilizzare una pavimentazione mista, in parte in palladiana in quarzite sul modello di quella di viale Buozzi, e in parte in “levocell”, del tipo utilizzato in viale Pasqualetti, è stata adottata nel rispetto di quanto più volte riferito in quelle riunioni. In tali sedi il sottoscritto e i tecnici del mio settore hanno sempre spiegato che la pietra palladiana non offre sufficienti garanzie per consentire un transito agevole alle carrozzine e pertanto si è scelto di realizzare una pavimentazione in parte con questo materiale e in parte con” Levocell”, superficie molto più liscia. Ho anche spiegato che questa soluzione consente di ottenere un risultato visivamente meno monotono. E’ vero che, durante i numerosi confronti sull’argomento, sono emerse delle perplessità ma mai è stata data una rappresentazione diversa della scelta progettuale adottata.

 

Voglio ricordare che il progetto è stato approvato dall’apposita commissione nominata nell’ambito dell’attuazione del Piano di Accessibilità Urbana nella quale sono presenti rappresentanti delle associazioni delle persone con disabilità, dalla Soprintendenza, che lo ha evidentemente giudicato conforme al principio di salvaguardia dell’idea originaria dell’ing. Onorati, e infine dalla Giunta comunale con delibera del dicembre 2014.

 

Quanto all’illuminazione, è stato chiaro sin dall’inizio, ed è stato ripetuto pubblicamente anche in aula consiliare, che sarà replicata la scelta attuata sul lungomare sud, quella cioè di lampioni e di faretti a led collocati sotto le piante. Sono stati manifestati timori per una illuminazione insufficiente ma ho avuto modo di spiegare non solo che va rispettata la normativa in materia di inquinamento luminoso ma che le più recenti tendenze illuminotecniche prediligono scelte volte a moderare la luce artificiale anche in un contesto di risparmio energetico.

 

Mi assumo totalmente la responsabilità del progetto e respingo al mittente le accuse di scorrettezza avendo operato in perfetta armonia con le indicazioni dell’Amministrazione comunale e nel rispetto della distinzione tra atti di indirizzo politici e scelte gestionali che la legge ha fissato con nettezza oltre 20 anni fa.

 

San Benedetto del Tronto, 2016-03-03

 

 

Il dirigente Settore Progettazione e Manutenzione Opere pubbliche

arch. Farnush Davarpanah

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