Nella Marche le Grandi “Mostre del Giubileo”

Nella Marche le Grandi “Mostre del Giubileo”

A Roma la presentazione delle mostra

UN UNICO PROGRAMMA PER QUATTRO ESPOSIZIONI DI GRANDI CAPOLAVORI AD ASCOLI PICENO, OSIMO, LORETO, SENIGALLIA.  

Sgarbi:  “Le Marche, unica regione ad onorare il Giubileo con mostre importantissime.”

 

 

Roma, 2016-03-07 – Cimabue, Crivelli, Lotto, Guercino, Tiziano, Caravaggio. Basterebbero solo questi nomi per compendiare un trattato d’ Arte ma anche il livello di eccellenza di un’esposizione: molti capolavori di questi artisti, tra numerosi altri, saranno ammirabili nelle Marche per gran parte del 2016, a cominciare da marzo.

E se le Marche vanno di moda e fanno tendenza come attestano autorevoli quotidiani anglosassoni ( The Guardian le definisce “destinazione italiana preferita per il 2016”), si presentano addirittura con una “collezione” di mostre per la stagione culturale-turistica: per la prima volta ben quattro in svolgimento a coprire l’intero arco dell’anno e ad arricchire la già variegata e tradizionale offerta di iniziative. Certo il 2016 è un anno straordinario, caratterizzato dal Giubileo della Misericordia che, appunto, raccoglie come chiave tematica unitaria un programma di esposizioni unico in Italia per valore degli allestimenti, preziosità delle opere ospitate e prestigio dei curatori che si sono impegnati per realizzare progetti espositivi di livello internazionale.

Ecco il calendario delle Grandi Mostre del Giubileo che sono state presentate oggi a Roma alla stampa nazionale in una conferenza stampa nella Sala del Collegio Nazionale presso il Ministero dei Beni culturali : Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica 12 marzo/ 30 giugno 2016 Francesco nell’arte. Da Cimabue a Caravaggio – A cura di Stefano Papetti e Giovanni Morello ; Osimo, Palazzo Campana 18 Marzo- 30 ottobre 2016Lotto, Artemisia, Guercino. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi a cura di Vittorio Sgarbi; Loreto Museo-Antico tesoro della Santa Casa 3 settembre/8 gennaio 2017 Santa Maria Maddalena. Tra peccato e penitenza da Duccio a Canova a cura di Vittorio Sgarbi; Senigallia Rocca Roveresca 29 ottobre 2016/-29 gennaio 2017 Maria. Mater Misericordiae Mostra proveniente da Cracovia ed allestita in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù a cura di Giovanni Morello, Claudia Caldari e Stefano Papetti.

Erano presenti oltre all’assessore regionale alla Cultura e Turismo , Moreno Pieroni, i curatori delle mostre e i sindaci delle quattro città sedi delle Mostre, Guido Castelli ( Ascoli Piceno) ; Simone Pugnaloni ( Osimo); Paolo Niccoletti ( Loreto) e Maurizio Mangialardi ( Senigallia e presidente Anci regionale) . Ha presenziato alla conferenza anche il direttore del Ministero Beni culturali Francesco Coppola.

Siamo una regione piccola, delle dimensioni di una metropoli – ha affermato l’assessore regionale , Moreno Pieroni – ma grande come densità e concentrazione di patrimonio artistico, storico, paesaggistico e per spiccata diversificazione dell’offerta. Con i vantaggi, quindi, delle brevi distanze tra borghi, mare e montagna che consentono di vivere appieno la regione come un’unica città. Le date e proprio il breve tragitto tra le varie città sedi dei quattro allestimenti in bellissimi edifici storici, consentiranno in un periodo dell’anno – da settembre – di visitare addirittura tre delle quattro mostre, in un‘ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica-culturale in abbinamento con specifiche iniziative promozionali (come un carnet di sconto per l’ingresso alle 4 mostre) e di itinerari verso altri capolavori permanenti delle Marche, da Raffaello a Crivelli a Lotto a Rubens per citarne solo alcuni. Le Grandi Mostre del Giubileo – prosegue Pieroni – rappresenteranno benissimo la rivelazione della Bellezza come elemento distintivo delle Marche e quindi anche della Misericordia che a questo concetto si riallaccia. Bellezza dell’ accoglienza, cammino di crescita personale e condivisione di valori. Sono molto orgoglioso dell’impegno che ha condotto alla realizzazione di questa proposta coordinata perché si è trattato di un lavoro di squadra tra istituzioni, enti e territori, superando campanili per un obiettivo comune : promuovere le Marche della Cultura e dell’Arte.”

Solo le Marche rispetto ad altre regioni hanno sentito l’urgenza di onorare il Giubileo della Misericordia con la bellezza dell’Arte – ha detto subito Vittorio Sgarbi – chiediamoci perché in tutta Italia e nemmeno Roma non esista un’iniziativa che stia almeno alla pari con la portata di questa proposta marchigiana tutta al plurale . Un programma che non si limita ad una sola città importante, ma che valorizza tutta la regione e il suo bellissimo territorio. Le Marche insomma con il loro estro straordinario non hanno lasciato solo Papa Francesco per questo evento giubilare. ”

Stefano Papetti, curatore di due mostre e direttore della Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, ha sottolineato come la mostra di Ascoli Piceno , con numerosissimi prestiti da tutta Italia, sarà anche l’occasione non solo per i visitatori ma anche per gli studiosi di avere un raffronto sull’iconografia di San Francesco , da Cimabue al Piazzetta , che non è stata , al contrario di altri Santi, univoca. “Una ricerca – ha ricordato il critico d’arte – anche sulle diverse raffigurazioni del saio, della postura, la tonsura e le stigmate. Ma sarà anche un modo per conoscere l’arte francescana di Ascoli Piceno dove Francesco sostò più di due mesi nel 1215 per la sua predicazione convincendo a seguirlo molti rampolli delle più nobili famiglie ascolane.”

Le mostre

Si inizia dunque a Primavera, tra pochi giorni, da Ascoli Piceno con la mostra per ricordare la figura di San Francesco in occasione dell’ottavo centenario della sua predicazione nel Piceno. Grazie ai prestiti richiesti ai maggiori musei italiani, sarà possibile ripercorrere nell’imponente Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, l’evoluzione della figura di Francesco nella pittura dal Medioevo alla Controriforma attraverso Cimabue, Margaritone d’Arezzo, Vittore Crivelli, Cola dell’Amatrice Tiziano, Orazio Gentileschi e molti altri.

Si prosegue ad Osimo, dal 18 marzo a Palazzo Campana che ospiterà per la prima volta in Italia, oltre cento opere della collezione privata Cavallini-Sgarbi. La mostra è promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Osimo, dalla Fondazione Don Carlo e dall’Istituto Campana. Le stanze segrete sono «un assaggio delle 4 mila opere che possiedo e un omaggio a mia madre, alla sua attività e vitalità» dice Vittorio Sgarbi. Una grande “galleria” di temi percorsi dagli artisti nell’arco di oltre tre secoli: Dipinti sacri, meravigliose immagini mitologiche e allegoriche, ritratti, busti in marmo, disegni. Guercino , Artemisia Gentileschi, Cagnacci e la scuola pittorica delle Marche, rappresentata dalle opere di Johannes Hispanus, Cola dell’Amatrice, Lorenzo Lotto, Battista Franco, Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone, Simone Cantarini, Andrea Lilio, Sassoferrato, Pier Leone Ghezzi, Sebastiano Ceccarini, Giovan Battista Nini e Francesco Podesti.

Si arriva a settembre a Loreto per un particolare percorso espositivo sulla figura della Maddalena, esempio paradigmatico di conversione, che ha destato l’interesse dei maggiori artisti dal Medioevo al Neoclassicismo. Una selezione di capolavori che illustra vari momenti della vita di Maria Maddalena presentando gli episodi più significativi. L’arte marchigiana propone una serie suggestiva di immagini della Santa a partire dalla tavola di Carlo Crivelli di Montefiore dell’Aso fino a Caravaggio e a Orazio Gentileschi. Infine l’anno si chiude a Senigallia per ammirare nelle sale della bellissima Rocca Roveresca le opere dei maggiori artisti italiani, dando particolare risalto agli artisti che hanno operato sul tema mariano nelle Marche.

Santa Maria Maddalena. Tra peccato e penitenza.

Da Duccio a Canova
a cura di Vittorio Sgarbi
Estate-Autunno 2016
Loreto, Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto
Prostrata ai piedi del Signore nell’atto di ungergli i piedi con essenze preziose, oppure dolente e
piangente abbracciata al legno della croce, infine lieta di recare l’annuncio della Resurrezione agli
apostoli, la figura della Maddalena, esempio paradigmatico di conversione, ha destato l’interesse dei
maggiori artisti dal Medioevo al Neoclassicismo e questa mostra, attraverso una selezione di capolavori
che illustrano vari momenti della sua vita, intende presentarne gli episodi più significativi.
L’arte marchigiana propone una serie suggestiva di immagini della santa a partire dalla tavola di Carlo
Crivelli di Montefiore dell’Aso nella quale l’artista veneziano la ritrae nelle vesti di una provocante
ragazza dallo sguardo tentatore, mentre la fenice ricamata sulla manica dell’abito elegante evoca il suo
percorso di conversione alla fede: nell’età della controriforma la santa conosce un periodo di grande
fortuna nell’iconografia sacra, testimoniata dalla toccante tela di Caravaggio della collezione Doria
Pamphili e da quella di Orazio Gentileschi della chiesa della Maddalena di Fabriano.
Persino Antonio Canova, scultore generalmente poco attento alle tematiche religiose in linea con il
laicismo prevalente nei suoi anni, ha affrontato la figura della Maddalena mostrando il momento del suo
ravvedimento, a conferma che il percorso di fede della giovane peccatrice potesse rappresentare per
l’affermato scultore veneto un nuovo cimento artistico.

 

Maria. Mater Misericordiae
A cura di Giovanni Morello, Claudia Caldari e Stefano Papetti
29 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017
Senigallia, Palazzo del Duca
L’occasione unica di poter esporre un nucleo di opere dell’omonima mostra organizzata
presso il Museo Nazionale di Cracovia in occasione della XXXI Giornata Mondiale della
Gioventù, evento ufficiale del Giubileo della Misericordia. Saranno esposte opere dei
maggiori artisti italiani, dando particolare risalto agli artisti che hanno operato sul tema
mariano nelle Marche. La mostra sarà integrata da alcuni capolavori della Regione
Marche.
Questa mostra vuole essere non solo un filiale omaggio alla Theotokos (Madre di Dio),
venerata in Oriente ed Occidente dal popolo cristiano, ma offrire l’occasione al grande
pubblico di avvicinarsi ad un tema iconografico suggestivo e assai visitato, ma che
comunque costituisce uno spaccato dell’immenso deposito di fede e di arte accumulato,
attraverso artisti eccelsi e non, nel corso de secoli, patrimonio non solo del popolo
cristiano ma dell’intera umanità.

 

La mostra “Francesco nell’arte. Da Cimabue a Caravaggio”, inserita in un più ampio contesto di iniziative culturali che coinvolgeranno la città di Ascoli Piceno nel corso del 2016, intende ricordare la figura di San Francesco in occasione dell’ottavo centenario della sua venuta nel Piceno. Il fondatore dell’ordine francescano, in virtù della sua precoce popolarità è stato infatti rappresentato dai maggiori artisti italiani e stranieri, a partire da alcuni tra i più autorevoli esponenti dell’arte gotica che ebbero modo di conoscerlo o di ricevere dai suoi più diretti seguaci informazioni attendibili circa il suo aspetto fisico. Nelle tavole dipinte da Margaritone d’Arezzo, da Bonaventura Berlinghieri e da Cimabue viene dunque fissato un modello rappresentativo al quale si sono attenuti gli artisti dei secoli successivi, attenti a rispettare scrupolosamente alcuni dettagli iconografici che consentivano facilmente ai devoti di riconoscere, tra gli altri santi, la presenza di Francesco. Nelle Marche le visite da lui effettuate, il grande seguito che ha raccolto e soprattutto la precoce istituzione di conventi maschili e femminili legati alla regola francescana, l’origine ascolana del primo papa francescano (Niccolò IV, 1288-1292) hanno determinato lo svilupparsi di una intensa iconografia legata alla figura del santo d’Assisi ed alle sue vicende personali: non è un caso che proprio nella chiesa di san Gregorio ad Ascoli Piceno si conservi un affresco del XIII secolo che per la prima volta riproduce la predica agli uccelli, un tema che nei secoli successivi è stato spesso rappresentato fino ad assumere la caratteristica di un vero e proprio topos utile a dimostrare l’attenzione di Francesco verso tutto il creato. Grazie ai prestiti richiesti ai maggiori musei italiani, sarà possibile ripercorrere l’evoluzione della figura di Francesco nella pittura dal Medioevo alla Controriforma, quando, in base alle norme relative all’arte sacra sancite in occasione del Concilio di Trento, venne ribadita la necessità di rappresentarlo rispettando la tradizione iconografica stabilita fin dal XIII secolo, come attesta nel suo “Dialogo sugli errori de’ pittori circa le istorie” il sacerdote fabrianese Giovanni Andrea Gilio (1564). Nell’imponente Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, saranno quindi collocati i dipinti della mostra che si aggiungeranno ai due capolavori legati al tema francescano già presenti nelle raccolte comunali: la grande tela di Tiziano raffigurante San Francesco che riceve le stigmate e la tavola di Cola dell’Amatrice raffigurante il santo di Assisi con altri confratelli. Idealmente la mostra troverà un suo sviluppo nella Sala del piviale dove è esposto il prezioso paramento liturgico ricamato in opus anglicanum donato alla città di Ascoli dal Pontefice Nicolò IV, il primo francescano ad essere asceso alla cattedra di san Pietro.

 

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