Smog e rumore. I risultati del monitoraggio del Treno Verde a Pesaro

Smog e rumore. I risultati del monitoraggio del Treno Verde a Pesaro

Treno Verde di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane 

Smog: aree pedonali e Ztl salvano i cittadini dalla cappa inquinante

Rumore oltre i limiti in quattro sulle cinque postazioni monitorate

 

Legambiente: “Occorre aprire un tavolo permanente sulla qualità dell’Aria in Regione per promuovere in tutti i comuni una nuova idea di mobilità, fatta di piste ciclabili e più trasporto pubblico locale, chiudendo al traffico i centri storici, ma anche promuovendo l’efficienza energetica degli edifici e maggiori sanzioni per chi inquina”.

 

Oltre mille studenti a bordo del convoglio ambientalista per visitare la mostra interattiva

 

Pesaro, 2016-03-16 – Le aree pedonali e la limitazione al transito delle autovetture private si confermano i principali alleati per combattere lo smog in città. Su quattro dei cinque punti monitorati il rumore continua a presentare criticità, con valori di decibel oltre i limiti consentiti.

È questa la fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che in questi giorni ha fatto tappa a Pesaro, sesta tappa del tour 2016 che vedrà il convoglio ambientalista percorrere l’Italia per monitorare la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico, ma anche per parlare di smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita.I risultati del monitoraggio scientifico – realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR – è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Francesca Pulcini, presidente Legambiente Marche; Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente; Enzo Frulla, presidente circolo Legambiente Pesaro; Fausto Del Rosso, direttore Trenitalia Marche e alla presenza di Angelo Sciapichetti, assessore all’Ambiente della Regione Marche e Matteo Ricci, sindaco di Pesaro; Giovanni Manta, coordinatore tecnico di Valorizza.

“Sicuramente i singoli cittadini possono mettere in campo comportamenti virtuosi che contribuiscano a diminuire le emissioni inquinanti, ma la risposta forte deve venire dalle istituzioni – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Solo adottando nuove politiche di mobilità incentrate su trasporto pubblico locale, treni per pendolari e mobilità alternativa potremo raggiungere migliori livelli di vivibilità e liberare i nostri centri urbani dalla cappa inquinante. La Regione Marche si è sempre dimostrata attenta alle politiche ambientali e alla qualità della vita delle sue città, per questo proponiamo di farsi protagonista di questa svolta. Sollecitiamo quindi la Regione a istituire un tavolo permanente sulla qualità dell’Aria al quale presenteremo le nostre proposte, tra le quali nuova mobilità fatta di piste ciclabili e più trasporto pubblico locale, chiusure al traffico dei centri abitati, potenziamento della linea ferroviaria adriatica, efficienza energetica degli edifici, più spazi verdi, con maggiori sanzioni per chi inquina”.

Vale la pena ricordare che lo scorso anno la città di Pesaro (centralina di via Scarpellini) – così come altri capoluoghi marchigiani – ha superato il “bonus” di 35 giorni annui di sforamento delle concentrazioni di inquinanti, facendo registrare 45 giorni con valori di Pm10 superiori al limite dei 50 µg/m3 previsto dalla legge. Da gennaio ad oggi, inoltre, sono già 11 i giorni in cui i livelli di inquinanti atmosferici hanno superato il limite.

“La qualità della vita nelle città è determinata in gran parte dalla qualità della mobilità, che incide tanto sull’inquinamento e la sicurezza stradale quanto sui tempi degli spostamenti o la vivibilità degli spazi urbani – dichiara Enzo Frulla, presidente del circolo Legambiente Pesaro -. Occorre privilegiare l’uso del mezzo pubblico rendendolo più rapido di quello privato con la realizzazione di  corsie preferenziali ed attivare l’uso di parcheggi scambiatori fuori dalla città in particolare quelli già esistenti presso il complesso fieristico di Campanara, Palazzo dello Sport Adriatic Arena, tramite un efficiente sistema di bus-navetta. Allo stesso tempo è necessario estendere le aree pedonali e ztl che come dimostrano i monitoraggi del Treno Verde sono grandi antidoti allo smog. Non da ultimo occorre pianificare lo sviluppo urbanistico della città proprio in relazione alla sua vivibilità e viabilità, fermando l’urbanizzazione incontrollata e diffusa, azzerando il consumo di suolo anche per i pubblici edifici, incentivando e facilitando le ristrutturazioni edilizie puntando all’efficientamento energetico”.

IL MONITORAGGIO SMART DEL TRENO VERDE – la novità

Il monitoraggio del Treno Verde non vuole sostituirsi ai controlli eseguiti dagli enti preposti, ma fornire un’istantanea, in termini d’inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all’interno dei quartieri delle nostre città. Proponiamo un approccio metodologico diffuso, una campionatura itinerante che, messa a regime, permetterebbe alle città di individuare le criticità e attuare risoluzioni concrete e mirate, a servizio del benessere e della sicurezza dei cittadini. I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di inquinanti (PM10, PM2,5 e PM1) – sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano (da quelle pedonali a quelle di maggior traffico). È stato possibile così rilevare in tempo reale le concentrazioni nell’aria delle polveri sottili e del rumore simulando, quindi, i livelli di inquinamento che ogni cittadino respira spostandosi tra le strade cittadine. L’obiettivo – oltre scattare un’istantanea del quartiere preso in esame – è quello di informare in tempo reale i cittadini e gli amministratori attraverso la pubblicazione dei risultati del monitoraggio sul portale www.trenoverde.it, facilmente accessibile e consultabile, che restituisce una mappatura di dettaglio dell’area presa in esame, così da avere un valido strumento per studiare e pianificare le soluzioni per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano. Sempre sul portale trenoverde.it è disponibile l’innovativo sistema Hopes (Home Pollution Embedded System), un prototipo messo a punto dal Dipartimento di Ingegneria astronautica, elettrica ed energetica dell’Università Sapienza di Roma a cui è possibile collegarsi per vedere in qualsiasi momento la qualità dell’aria durante i giorni della tappa del Treno Verde.

La situazione più critica è stata registrata lungo il percorso A (viale della Liberazione, via Belvedere, viale Fiume, viale Trieste Piazzale della Libertà) che ha registrato una media di PM10 60 microgrammi/metro cubo; i valori medi delle postazioni lungo tutto il percorso oscillano tra i 40 e 50 microgrammi con due picchi significativi nei punti A8 e A10 dove si sono registrati valori di 138 e 116 microgrammi/mc. È bene specificare che questi picchi potrebbero essere dovuti – oltre al traffico – anche alla presenza di un cantiere con lavori in corso in piazza della Libertà. Anche volendo eliminare questi due punti di picco dalla media del percorso, siamo di fronte all’area che in ogni caso ha riscontrato le problematiche maggiori con una media di 43 microgrammi/mc.

Il percorso B (viale Risorgimento, via Giovanni Branca, via delle Galigarie, via Zacconi, via Sabbatini, Piazza del Popolo via Rossini, viale della Repubblica, Piazzale della Libertà) che attraversa la porzione più centrale e pedonale/Ztl della città si è dimostrato il meno inquinato; i punti centrali (sulla mappa interattiva identificati come B4, B5, B6, B7) hanno rilevato le concentrazioni più basse rispettivamente di 26, 24, 22, 26 microgrammi/mc mentre nelle porzioni più estreme del percorso, e quindi fuori dal cuore della Ztl, si sono riscontrate le concentrazioni maggiori (B1 46 microgrammi /metro cubo; B2 39 microgrammi /metro cubo; B10 32 microgrammi /metro cubo).

Il percorso C (Viale XXIV Maggio, Via Orazio Flacco, Via Cialdini, Viale Piave, Viale Verdi, Lungomare Nazario Sauro, Piazzale della Libertà), monitorato nel pomeriggio del 14 marzo (gli altri erano stati monitorati nel corso della mattinata), ha una media di 38 microgrammi metrocubo; I maggiori picchi si registrano dal C7 al C10 con medie di punto pari a 45, 52, 67,40 microgrammi mc. Questi punti sono sempre in prossimità del percorso che porta sul lungomare.

Ricordiamo che la media giornaliera di PM10 da non superare per più di 35 volte l’anno è di 50 microgrammi/m3.

È stata installata anche una centralina di monitoraggio fissa – installata in piazza del Popolo, al Palazzo municipale – che ha monitorato gli inquinanti atmosferici per 48 ore. I valori quotidiani di Pm10 si sono mantenuti entro i limiti, con una media di 19 microgrammi/mc.

Il monitoraggio del Treno Verde oltre al Pm10 esamina attentamente un’altra componente importante dell’inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. Gli studi attestano oramai da alcuni anni questa nuova evidenza: oltre 125 milioni di cittadini dell’Unione Europea è sottoposta a livelli d’inquinamento acustico considerati inaccettabili, per lo più derivanti dal traffico.

Nei cinque punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di mezz’ora,sono usciti oltre i limiti i livelli di inquinamento acustico in quattro postazioni su cinque. In Piazzale Matteotti il Leq è stato di 63 decibel contro il limite di 55; stesso limite in Piazzale Albani, nei pressi del piazzale di fronte all’Ospedale, superato con un Leq di 65 dB; il terzo punto, nella zona della darsena tra via Genova e Calata Caio Duilio, il limite della classe 4 è di 60db, mentre la misurazione ha dato un Leq di 58 db. Il quarto hotspot, nell’area pedonale tra via Branca e via Tebaldi, sono stati registrati 59 dB contro il limite di 55dB previsto per la zona. Infine, il quinto punto nei pressi del giardino tra via Dandolo e via Grazioli con 56 dB rispetto al limite di 50.

Negli stessi punti è stato eseguito anche il monitoraggio del PM10, del PM2,5 e del PM1. Non sono state registrate particolari criticità: il primo punto ha fornito una media di 24 microgrammi/mc; il secondo 22 microgrammi/mc; il terzo 29,7; il quarto 32 e il quinto 28,4. Mediamente l’88% delle poveri misurate è appartenente al Pm2,5.

 

Nei giorni di tappa del Treno Verde a Pesaro circa mille bambini e ragazzi delle scuole del territorio hanno visitato la mostra didattica e interattiva allestita a bordo delle quattro carrozze.

 

La mappa interattiva del monitoraggio con tutti i dati rilevati è disponibile su www.trenoverde.it

 

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