al Cinema Margherita

al Cinema Margherita

 

 

Cupra Marittima


Condominio dei cuori infranti
di Samuel Benchetrit

Kung Fu Panda 3 di Alessandro Carloni e Jennifer Yuh

FINE SETTIMANA

Condominio dei cuori infranti di Samuel Benchetrit
giovedì 7 aprile ore 21,30
venerdì 8 aprile ore 21,30
sabato 9 aprile ore 21,30
domenica 10 aprile 18,30-21,30
lunedì 11 aprile ore 21,30*
martedì 12 aprile ore 21,30*

*Cinema Day biglietto a € 3,00

Kung Fu Panda 3 di Alessandro Carloni e Jennifer Yuh – € 5,00 per tutti
sabato 9 aprile ore 18,30
domenica 10 ore 16,30

Prossimamente: Mister Chocolat di Roschdy Zem, Heidi di Alain Gsponer, Veloce come il vento di Matteo Rovere, Il sentiero della felicità di Paola di Florio;Lisa Leeman.


Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da giovedì 7 a martedì 12 aprile propone:

  • Condominio dei cuori infranti di Samuel Benchetrit, con Isabelle Huppert, Gustave Kervern, Valeria Bruni Tedeschi, Tassadit Mandi, Jules Benchetrit. Il film è stato presentato al Festival di Cannes 2015. In occasione del Cinema Day lunedì 11 e martedì 12 aprile il biglietto costerà € 3,00
  • Kung Fu Panda 3 di Alessandro Carloni e Jennifer Yuh. Il film è candidato agli MTV Movie Awards per la miglior performance virtuale a Jack Black. Biglietto unico € 5,00.

Condominio dei cuori infranti: Un palazzo di periferia in una anonima cittadina francese. Un ascensore in panne. Tre incontri improbabili. Sei personaggi insoliti. Il vecchio Sternkowitz e l’infermiera, l’attrice in pensione Jeanne, il giovane Charly, l’astronauta McKenzie e la signora Hamida. Dei solitari che si troveranno uniti da un grande sentimento di tenerezza, rispetto, compassione. (www.trovacinema.it)

“Ispirato a due racconti di “Chroniques de l’asphalte”, il quinto film di Samuel Benchetrit è una commedia surreale e sociale che descrive la realtà nella sua desolazione e la riscatta attraverso la mobilitazione di un’umanità inattesa. Scrittore e regista, Benchetrit pesca nella sua autobiografia e mette in schermo le banlieue della sua infanzia, osservandone l’impassibilità e facendone esplodere il contenuto emotivo. Con uno stile rigoroso, inquadrature fisse e pochi movimenti di macchina, Il condominio dei cuori infranti unisce la pulizia delle immagini alla semplicità della progressione narrativa, spogliata di qualsiasi sentimentalismo. Seriamente ironica, la poetica dell’autore impiega il linguaggio della sconfitta per parlare di speranza, della caduta per dire della risalita. In una cité in disarmo sotto un cielo coperto e incolore, che amplifica il suono livido di uno sportello scambiato per pianto, grido, supplica, l’autore innamora anime belle che nell’incontro con l’altro ritrovano il senso e la volontà. Le loro traiettorie chiuse subiranno importanti variazioni aprendole ad altri ambienti e mettendole in contatto con persone diverse ma con la stessa voglia di lasciarsi alle spalle memorie dolorose. Trasognato e sotterraneamente politico, Il condominio dei cuori infranti combina realismo sociale e scrittura tragicomica, affrontando poeticamente l’emarginazione. A creare la sospensione e la fluidità sognante del racconto contribuiscono il luogo della vicenda, la banlieue tenuta fuori campo e poi svelata nel piano finale che scioglierà il terrore sociale e l’aneddotica sul gemito prodotto dal vento, e i vestiti, i personaggi sono abbigliati sempre allo stesso modo, in fogge che li qualificano e identificano. Scoglio ostinato in un mare di uniformità, il film di Benchetrit afferma la sua natura altra, intima e densa svolgendo una serie di ritratti maschili e femminili che condividono un condominio e un’assenza, il sentimento forte di una mancanza: il figlio per madame Harmida, la madre per Charly, la homeland per John, la compagna per Sternkowtiz, un ruolo (nella vita) per Jeanne. I personaggi di Benchetrit incarnano la solitudine contemporanea sfuggendo tuttavia lo stereotipo grazie alla frontalità della messa in scena e a battute secche che li inchiodano al proprio ruolo o lo definiscono con humour. Tra i piani, lungo i corridoi, dentro gli appartamenti, nell’ascensore, si muove un’umanità spicciola che Benchetrit ama di sconfinato amore. La petites gens che diluisce la malinconia e gli affanni nel fare, nel parlare, nel cucinare, nel regalare un gesto che ha come premio il gusto irripetibile di un sorriso o di una lacrima. Se ancora una volta Isabelle Huppert e Gustave Kervern hanno ‘peso specifico’, è Michael Pitt a stabilire la differenza che lo distingue nei lunghi silenzi o nelle battute in inglese, lingua straniera che diventa risorsa comica non verbale. Dandy caduto sulla terra con gli occhi acquosi davanti allo sguardo materno di Tassadit Mandi, il suo astronauta è l’alieno precipitato sul lato oscuro del pianeta, sul lato grigio di Parigi che diventa ‘piattaforma’ da cui ripartire.
Parabola umanista, narrata con irreale leggerezza, Il condominio dei cuori infranti trasforma in poesia la banalità del quotidiano, sospendendo i suoi protagonisti tra prigione del reale e sogno di fuga. Struggenti come le polaroid di Sternkowtiz, gli antieroi di Benchetrit escono dall’anonimato attraverso l’amore perché è lo slancio verso l’altro a dare senso alla vita.” (Marzia Gandolfi – mymovies.it)

Kung Fu Panda 3: Nel 2016 “Kung Fu Panda 3”, uno dei franchise d’animazione di maggior successo al mondo, torna con la sua più grande avventura: il padre di Po, scomparso da tempo, riappare improvvisamente, e il duo finalmente riunito si reca in un “paradiso segreto dei panda” dove incontrerà decine di esilaranti nuovi personaggi. Quando però il super-cattivo Kai comincia a espandersi in tutta la Cina sconfiggendo tutti i maestri di kung fu, Po dovrà fare l’impossibile e addestrarsi, in un villaggio pieno di amanti del divertimento, insieme ai fratelli maldestri, per riuscire a diventare la banda più imbattibile di Kung Fu Panda! (www.trovacinema.it)

“Il percorso verso la conoscenza di sé per Po comincerà a dipanarsi proprio quando si farà vivo suo padre naturale Li, che gli rivelerà l’esistenza di un villaggio segreto dei panda e lo avvierà verso la riscoperta del suo appartenere alla specie degli orsi cinesi. Ma ci vorrà tutto il cuore e il coraggio di Po – nonché l’aiuto del saggio Shifu, dei Cinque cicloni e di entrambi i suoi papà – per fare fronte alla minaccia di Kai. E la riscossa passerà per un’arte (non marziale) per la quale Po non credeva di possedere alcun talento: l’insegnamento.
Se questa trama può sembrare complicata, l’ora e mezza di narrazione filmica riesca a rendere Kung Fu Panda 3 comprensibile anche ai più piccoli attraverso quella reiterazione variegata ma sistematica che sta alla base di ogni insegnamento efficace. L’altra chiave della comprensibilità della storia – e dell’efficacia della narrazione filmica – è la leggerezza con la quale Kung Fu Panda 3 affronta temi filosofici (e religiosi) piuttosto pesanti. Come negli episodi precedenti, la marcia in più è la velocità: l’azione è sempre fulminea ed elegante come una mossa di kung fu, l’uso di tecniche di animazione (e cinematografiche) miste, come il passaggio dalle immagini in 3D a quelle in 2D, dalla graphic novel all’iconografia tradizionale cinese, ma anche l’uso dello split screen, del ralenti e dell’accelerazione improvvisa, rendono lo svolgimento della storia fluido e spedito.
L’unione di forze dietro la cinepresa, dove troviamo ancora una volta la coreana Jennifer Yuh ora coadiuvata dall’italiano Alessandro Carloni, supervisore artistico dell’intera triade (nonché di Dragon Trainer), è un binomio yin e yang, una fusione armonica fra estetica (ed etica) orientale e tecniche spettacolari occidentali.
Alla produzione c’è come sempre Guillermo Del Toro, garanzia di qualità e di coerenza stilistica della saga. Il risultato è una storia complessa ma accessibile, emotivamente coinvolgente (si veda la sottotrama che riguarda la coesistenza di due padri in assenza della madre, molto attuale di questi tempi), ricca di ironia gentile e di umorismo delicato. Un invito all’autoconsapevolezza e al dominio di se stessi che non diventa mai sermone moraleggiante.” (Paola Casella – mymovies.it)

Anche per la stagione 2015-2016 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.

Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00
Ingresso Frammenti di festival € 5,00 ingresso unico

Cinema Margherita
Via Cavour, 23
63064 Cupra Marittima (AP)

Telefono: 0735 778983 / 340 7322062
Fax: 0735 777118
Email: info@cinemamargherita.com

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