al Cinema Margherita

al Cinema Margherita

Cupra Marittima

Lo Stato contro Fritz Bauer di Lars Kraume
Il libro della giungla di Jon Favreau

FINE SETTIMANA

Lo Stato contro Fritz Bauer di Lars Kraume
giovedì 5 maggio ore 21,30
venerdì 6 maggio ore 21,30
sabato 7 maggio ore 21,30
domenica 8 maggio ore 18,30-21,30
lunedì 9 maggio ore 21,30

Il libro della giungla di Jon Favreau – INGRESSO UNICO 5,00 €
sabato 7 maggio ore 18,30
domenica 8 maggio ore 16,30

Frammenti di festival – Martedì d’Essai
Il figlio di Saul di László Nemes
martedì d’essai 10 maggio ore 21,30

Prossimamente: Sole alto di Dalibor Matanic, Urge di Riccardo Rodolfi, La pazza gioia di Paolo Virzì

 

Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da giovedì 5 a lunedì 9 maggio propone:

  • Lo Stato contro Fritz Bauer di Lars Kraume, con Burghart Klaußner, Ronald Zehrfeld, Sebastian Blomberg, Jörg Schüttauf, Lilith Stangenberg. Il film ha vinto il Premio del Pubblico al Festival di Locarno 2015.
  • Il libro della giungla di Jon Favreau, con Idris Elba, Scarlett Johansson, Lupita Nyong’o, Christopher Walken, Giancarlo Esposito. INGRESSO UNICO 5,00 €

Frammenti di festival – Martedì d’Essai
Il figlio di Saul di László Nemes
martedì d’essai 10 maggio ore 21,30

Lo Stato contro Fritz Bauer: Germania, 1957. Il procuratore generale Fritz Bauer viene a sapere che Adolf Eichmann, un ex tenente colonnello delle SS che si è reso responsabile della deportazione di massa degli ebrei, si nasconde a Buenos Aires. Bauer, egli stesso ebreo, sin dal suo ritorno dall’esilio in Danimarca sta cercando di portare in tribunale gli autori dei crimini di guerra perpetrati durante il Terzo Reich. Un’impresa che si sta rivelando impossibile di fronte a uno stato che è fermamente determinato a censurare il suo terribile passato. Diffidando del sistema giudiziario tedesco, Bauer contatta il Mossad, il servizio segreto israeliano, commettendo così alto tradimento. Ma a spingerlo non è un desiderio di vendetta, bensì la sua sincera preoccupazione per il futuro della Germania. (www.trovacinema.it)

“Non fatevi ingannare dal luogo di nascita di Lars Kraume (Chieti). Il regista è cresciuto a Francoforte sul Meno e appartiene a quella generazione di quarantenni tedeschi che non intende mettere in archivio il passato per quanto ciò possa risultare scomodo. Perché in questa occasione non siamo posti di fronte tanto all’efferatezza dello sterminio quanto piuttosto al desiderio di dimenticare il più in fretta possibile quanto accaduto. A dodici anni dalla fine del conflitto la Germania sta risorgendo anche sul piano economico e volgere lo sguardo all’indietro non è gradito alle autorità che sono disposte anche a far sì che uno dei più gelidi organizzatori dell’Olocausto resti in libertà.
Chi ha visto The Eichmann Show, che ricostruisce le fasi delle riprese del primo processo a un criminale nazista visto in tutto il mondo, sa quanto il tenente colonnello delle SS non abbia mai mostrato il benché minimo cedimento emotivo. Bauer invece vuole che si ceda alla ragion di Stato e decide di correre più di un rischio. Anche perché è un omosessuale dichiarato e sa bene che questo (in quegli anni) peserà sulla bilancia dei giudizi e degli insulti che gli giungeranno da parte di chi è interessato a far sì che la sua inchiesta si areni.
Burghart Klaussner presta a Bauer non solo un’aderenza fisica quasi gemellare ma soprattutto la pervicace ostinazione di un uomo che non persegue la vendetta ma che non può e non vuole arrendersi dinanzi a ‘principi superiori’ che di superiore non hanno nulla. Giungendo fino all’estremo per cui, chiedendo aiuto ai servizi segreti israeliani per la cattura (il processo si tenne a Gerusalemme) incorre così nel reato di alto tradimento entrando nel campo dell’assurdo giuridico: chi fa catturare un criminale che aveva lucidamente programmato i viaggi della morte verso i campi è considerato un ‘traditore’ perché, dinanzi alla renitenza delle proprie autorità si è rivolto a quelle di un altro Paese.” (Giancarlo Zappoli – mymovies.it)

Il libro della giungla: Il film è la trasposizione live-action di uno dei classici d’animazione più amati, basato sui racconti senza tempo di Rudyard Kipling. Mowgli, un piccolo orfano abbandonato nella giungla indiana, viene cresciuto da un branco di lupi. L’arrivo della tigre Shere Khan metterà in pericolo la sua vita. (www.trovacinema.it)

“Il viaggio per arrivare a destinazione è quello per diventare uomo, o accettarsi tale, e passa, per Mowgli, dalla conoscenza di altre specie animali (i preziosi elefanti, architetti della natura, o le ambiziose scimmie di re Louie) e dalla vita in compagnia dell’orso Baloo, goloso e giocherellone: la metà morbida della coppia genitoriale che forma con Bagheera, più ansioso e normativo, e che fa del Libro della Giungla una splendida storia di famiglia ricomposta.
La Disney torna sul luogo di un suo grande classico, ancora amatissimo, e lo fa nel modo migliore, e cioè tenendo il film d’animazione come un riferimento costante, nella successione degli episodi e nella caratterizzazione dei personaggi, prevedendo piccole variazioni che non stravolgono, ma tornando allo stesso tempo anche ai racconti originali dell’inglese Kipling e, soprattutto, puntando giustamente sulla propria specificità, ovvero il live action, la coesistenza nella stessa inquadratura di un ragazzino seminudo e di bestie feroci e meravigliose, nell’ottica di un realismo immaginario che è la vera proposta del film.
In questo senso, il precedente visivo di Vita di Pi anticipa ma non intacca l’impatto del film di Jon Favreau, che debutta con una sequenza estremamente fisica e dinamica (la gara di corsa di Mowgli su e giù da alberi immensi, esasperata dal 3D) per poi alternare in seguito con fluidità azione e emozione e riuscire persino nella ripresa, quasi timida, com’è proprio degli omaggi più sentiti, della canzone del classico del ’67, senza farla risultare fuori tono.
Nell’interesse del dialogo tra novità e riprese, dunque, sta la maggior efficacia del film, che, se sul visivo gioca di sorprese forti e di dimensioni rivedute e distorte, sul copione opera in punta di dita, rinunciando agli avvoltoi per la scena dei bufali, ritoccando l’incontro con Baloo e il personaggio di Kaa, ma sempre entro i limiti, riportandoci ogni volta, al termine della scena, ad un’immagine nota. Così procedendo, si arriva al finale, che dice la sua (rispetto al precedente Disney ma non al libro, che ha una struttura e una temporalità differenti) quando siamo infine pronti per accogliere lo scarto, e interpreta, con arguzia, un desiderio comune a tante generazioni.
Il giovane Neel Sethi, protagonista di una lavorazione avventurosa e fantasiosa tanto quanto l’oggetto del racconto, fatta di set in parte reali e in parte digitali, di attori in tute mo-cap in posa da animale e di enormi burattini parlanti tutti impegnati a non lasciarlo solo nell’impresa recitativa, è il volto perfetto per questo romanzo di formazione materiale e spirituale, che si affianca al film d’animazione senza sostituirlo, replicando la formula recente e fortunata della Cenerentola di Branagh. “ (Marianna Cappi – mymovies.it)

Anche per la stagione 2015-2016 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.

Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00
Ingresso Frammenti di festival € 5,00 ingresso unico

Cinema Margherita
Via Cavour, 23
63064 Cupra Marittima (AP)

Telefono: 0735 778983 / 340 7322062
Fax: 0735 777118
Email: info@cinemamargherita.com

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