Barcone Europa. Siamo tutti sullo stesso barcone…

Barcone Europa. Siamo tutti sullo stesso barcone…

 

Familiarità. Ormai stiamo avendo familiarità – fortunatamente per molti solo attraverso i media – con attacchi terroristici, aeroplani scomparsi, omicidi-suidici, femminicidi, sparatorie. E questo è un “filone” di notizie. Poi stiamo avendo familiarità con crisi finanziaria, salvataggio banche, deflazione, recessione, previsioni di mercato-e qui, a livello economico sono molti a fare esperienza diretta: un “filone” di notizie che ci tocca da vicino ed ogni giorno.

 

Sembra che siamo saliti tutti insieme su un enorme barcone, ma, mentre i barconi degli immigrati hanno più o meno una meta, e una speranza, noi ci stiamo lasciando traghettare verso un mare di pessimismo, incertezza, preoccupazione e violenza. Violenza che ci bombarda da tutti i fronti: quella dell’estremismo islamico, e da tutte le forme meno “famose ” di estremismo; quella della malattia e del disagio psichico che portano a gesti clamorosi, a stragi, omicidi; quella europea, sì la violenza politico-finanziaria dell’Europa con i preannunci di crisi maggiori, le minacce di sanzioni, la applicazione obbligata di normative dove la famosa filiera corta si allunga invece a tutto il globo. Europa dove tutti i Paesi appaiono, ad un certo punto, scolaretti indisciplinati da prendere per le orecchie.

La nostra “familiarità” con tutto questo, a causa dei media che lavorano alacremente per fare scoop, senza poi spesso preoccuparsi di dare spiegazioni o chiarimenti postumi – avete sentito più parlare dell’aereo EgyptAir precipitato lo scorso maggio? O dell’uomo marocchino che ha accoltellato in Francia la madre con tre figlie la scorsa settimana? Media che spesso gettano benzina sul fuoco e che altre volte smorzano invece eventi clamorosi come il “golpe” in Turchia.

Le notizie sono ormai una enorme catena di montaggio dove siamo intrappolati, ad occhi sbarrati con le pinze come nel famoso Arancia Meccanica. Ma bisogna riflettere su queste notizie e rendersi conto che siamo seduti su una polveriera-oltre che nella catena di montaggio con le pinze agli occhi e pochi soldi in tasca.

La grande recessione iniziata nel 2008 non è mai finita, inutile citare cifre ridicole di aumenti di PIL o di cali di disoccupazione. Il popolo è stanco, depresso e povero. Situazione che ricorda la grande depressione prima della seconda guerra mondiale. La politica sembra ormai scissa in una sorta di bipolarismo mondiale, dove i conservatori e gli isolazionisti cominciano a prevalere. Lo strumento popolare per eccellenza, il referendum, perde colpi e la gente si sente ogni giorno più lontana ed estranea ai propri governi.

Fattori destabilizzanti? Ce ne sono moltissimi. L’immigrazione, fenomeno non guidato nè incanalato, che non viene gestito nella giusta maniera, come non vengono gestiti i conflitti che scatenano il meccanismo dei profughi. Il terrorismo islamico, che crea insicurezza, paura e al quale i governi sembrano non dare le dovute risposte; e qui cito ad emblema le famiglie delle vittime di Nizza che denunciano Stato francese e città di Nizza. Il subbuglio in Medio Oriente e nei Balcani, culminato con il golpe in Turchia, paese vicino alla “elezione” a Stato membro della Unione Europea. Se aggiungiamo la possibile elezione di Trump le cui conseguenze non immaginiamo ma temiamo, i missili di Kim Jong Un, e non ultima la esclusione della Russia dalle Olimpiadi, la ricetta per una dinamite di portata mondiale c’è tutta. Il sistema globale ha già fallito. I benefici della prima metà del dopo seconda guerra mondiale sono finiti. E noi siamo tutti sullo stesso barcone. Cerchiamo almeno di guardare alle notizie con più oggettività. Cerchiamo di non farci manipolare. La strage di Monaco appena successa? Mai tragico evento è stato più confuso e contraddittorio. E noi pronti a reagire, dipendenti dalle news-meglio che essere dipendenti dai pokemon… Le possibili cause?

Ipotesi terrorismo islamico. Ipotesi terrorismo “bianco” e xenofobo. Ipotesi malattia mentale e depressione. Orribili tutte e tre. Fermo restando che nessuno avrebbe mai voluto che succedesse questo ennesimo tragico e brutale episodio, quale delle tre preferirebbe lo Stato tedesco sulla strage di Monaco? Quale preferirebbe l’Unione Europea? E… quale, per dormire meglio, preferiremmo noi? 

 

 

Biografia di Raffaella Milandri 

 

Raffaella MilandriScrittrice, fotografa umanitaria e viaggiatrice in solitaria . Attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, è membro adottivo della tribù Crow, in Montana. Presidente della Omnibus Omnes Onlus. Titolare alla Europrinters Consulting. Membro del Lions Club Ascoli Host. Redattore a Il Mascalzone. Attualmente iscritta alla Facoltà di Scienze Sociali alla Unicam di Camerino.

 

Dice Raffaella Milandri : “Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l’animo dei popoli”. Come viaggiatrice solitaria è stata accolta da tribù nei più remoti angoli di mondo. Dice di sè: “Amo le persone semplici, e sono fiera di essere una di loro”.

 

La Milandri si dedica alla scrittura, alla fotografia e ai reportage, intesi come strumento di sensibilizzazione e divulgazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali, attraverso campagne di informazione, appelli, petizioni e conferenze, e diffondendo filmati, libri e interviste su media e social network. Varie le partecipazioni televisive e radiofoniche in Italia, numerosi gli articoli sui suoi viaggi, su quotidiani e riviste. I suoi viaggi in diretta su Facebook sono un evento mediatico molto seguito. Il gruppo Tabula Osca ha dedicato un pezzo al suo impegno umanitario https://youtu.be/18ePxizn7ug . Una sua intervista sui popoli indigeni è stata pubblicata sul sito dell’ONU http://www.unric.org/it/attualita/30454-raffaella-milandri-la-situazione-dei-popoli-indigeni-oggi .

 

Tra le mete dei suoi viaggi, ricordiamo la Papua Nuova Guinea, l’Alaska, il deserto del Kalahari,

 

il Tibet, il Kimberly in Australia. Tra i Popoli Indigeni oggetto delle sue campagne per i diritti umani, i Nativi Americani, i Pigmei, i Boscimani, gli Adivasi dell’Orissa.

 

Libri pubblicati

 

Io e i Pigmei.Cronache di una donna nella Foresta, Polaris 2011.

 

Booktrailer https://youtu.be/5sHZgaTRPOY

 

La mia Tribù.Storie autentiche di Indiani d’America, Polaris 2013.

 

Booktrailer https://youtu.be/5xtIuTYxCWA

 

In India. Cronache per veri viaggiatori, Ponte Sisto 2014.

 

Booktrailer https://youtu.be/KH3J-NNJRXY

 

 

 

Email raffaellamilandri@gmail.com

 

Facebook https://www.facebook.com/raffaella.milandri

 

Linkedin https://it.linkedin.com/in/raffaellamilandri

 

Twitter @RaffaellaMiland

 

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