Salaria e dintorni: D’Erasmo replica a Celani che controreplica

Salaria e dintorni: D’Erasmo replica a Celani che controreplica

Ascoli Piceno, 2016-09-28 – Apprendo dalla stampa che ieri il presidente della Regione Marche Ceriscioli si è incontrato a Roma con alcuni europarlamentari e il vice presidente della Bei per discutere di eventuali finanziamenti per le infrastrutture, tra cui la strada Salaria. La notizia, ovviamente, mi fa molto piacere perché continua da parte del governo regionale quell’azione di riequilibrio territoriale impostata e portata avanti fin dall’inizio del mandato.

 

Il messaggio che però non può passare è la rivendicazione del consigliere regionale di Forza Italia ed ex presidente della provincia Piero Celani che si attribuisce meriti sulla vicenda Salaria nel vano tentativo di rifarsi “una verginità politica” che non ha . E’ infatti veramente singolare che Celani, dopo 5 anni come presidente della provincia in cui ha mandato in pre-dissesto finanziario l’Ente salvato solo grazie all’azione di risanamento, portata avanti dalla nuova Amministrazione provinciale in sinergia con il Governo Nazionale e la Regione Marche, parli come al solito di cose che ignora come nel caso della Salaria.

A tale riguardo voglio sommessamente ricordare come il primo lotto di questa arteria strategica sia stato solo recentemente sbloccato grazie all’intervento della vice presidente della Regione Anna Casini e del sottoscritto come presidente della Provincia, il cui appalto è stato espletato e, a breve, partiranno i lavori. Inoltre la progettazione del secondo lotto Acqusanta – Trisungo, a suo tempo redatta dalla Provincia di Ascoli Piceno e finanziata con un mutuo di un milione e 900 mila euro, è rimasta per tutta la durata del suo mandato impolverata negli archivi della Provincia. Solo recentemente, grazie alla Regione e con innumerevoli incontri all’Anas e al Ministero delle Infrastrutture, è stata finalmente avviata la progettazione e inserita nel programma complessivo delle opere strategiche. Tra l’altro, da ciò che si apprende, l’opera dovrebbe costare circa 220 milioni di euro e non i 160 milioni di cui parla Celani e ciò dimostra, ancora ce ne fosse bisogno, che della vicenda non ne sa nulla. Dico questo non per amore di polemica politica, ma solo per onore della verità dei fatti .

 

 

Altrettanto fuori luogo mi sembra l’attivismo estemporaneo mostrato in questi giorni dal duo Celani – Castelli tendenti esclusivamente a tutelare interessi particolari nella ricostruzione post terremoto. Questa è una fase difficile in cui noi tutti, dal Commissario Straordinario, alla Regione, alla Provincia di Ascoli, ai Comuni, dobbiamo essere esclusivamente impegnati per dare risposte vere e concrete alle popolazioni colpite dal sisma. Ecco perché appare intempestiva e non sinergicamente coerente anche l’organizzazione di alcune iniziative promosse da pregevolissime associazioni che, tuttavia, non tengono conto della pluralità delle idee e della tutela degli interessi generali che, oggi più che mai, devono prevalere rispetto a quelli particolari.

 

 

Il Presidente della Provincia

Paolo D’Erasmo

 

 

La controreplica di Celani

Piero Celani
Piero Celani

Ascoli Piceno, 2016-09-30

 

Ci risiamo.

L’ex sindaco di Ripatransone ed ora, per volontà del PD, presidente della Provincia, lancia i suoi strali polemici sul mio cosiddetto “attivismo estemporaneo” legato, a suo dire, alle vicende sismiche.

Ritenevo che D’Erasmo volasse più alto ma devo ricredermi.

Il suo è un volo terra terra, di bassissimo profilo, quasi a rischio schianto.

Tralascio tutta la stucchevole parte in cui mi accusa per l’ennesima volta di aver lasciato l’ente in uno stato di pre-dissesto, come se la provincia di Ascoli non esistesse prima del 2009.

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sull’argomento ho risposto con dovizia di dati innumerevoli volte ma, evidentemente, per D’Erasmo la questione è una specie di mantra da recitarsi la sera, prima ci coricarsi, al posto delle preghiere, con il rischio che ormai diventi una vera ossessione.

E veniamo subito agli eventi del 24 agosto. Non devo tutelare, e tanto meno “esclusivamente”, interessi particolari nella ricostruzione post terremoto.

La mia azione politica è sempre stata indirizzata agli interessi di tutta la comunità amministrata e ne fa fede la mia storia personale e politica e non di questo o di quello.

Il legame con il terremoto non è dato dalle foto agiografiche, dai volti più o meno dolenti ritratti nelle foto più o meno ufficiali.

Sono stato e sono vicino alle popolazioni colpite dal sisma, con assoluto spirito di servizio e fin da subito ho messo a disposizione la mia persona per quanto di utile potevo fare ma senza alcun clamore mediatico e senza fotografi al seguito.

Nello specifico per quanto riguarda la Salaria vorrei ricordare allo smemorato D’Erasmo che la vicenda non comincia con la mia presidenza ma molto, molto prima e per non far troppa storiografia, quando a palazzo S. Filippo c’era un certo Pietro Colonnella.

Già allora si parlava di ammodernamento della Salaria tanto che ai primi degli anni Novanta, se non ricordo male, fu presentata a Colonnella una petizione con migliaia di firme per chiedere di intervenire.

Macchè. La Salaria rimase quella che era: un tracciato di strada consolare romana, assai interessante dal punto di vista storico ma deleteria per i tempi moderni.

Tutti i governi, di sinistra, che si sono succeduti in questi anni, sia a livello nazionale che regionale hanno semplicemente dimenticato l’esistenza della strada del sale e di quei cinque, dieci, chilometri ancora da raddrizzare.

Nel 2009 il fascicolo passò alla competenza della mia giunta e D’Erasmo avrebbe fatto sicuramente più bella figura se prima di intervenire avesse avuto la bontà di controllare gli atti, e capire quanto mi fossi interessato al problema.

Ma per l’ex sindaco di Ripatransone la storia, evidentemente, comincia con la sua gestione: prima il nulla e dopo di lui sarà certamente il diluvio.

In questa sua singolare visione del mondo arriva al punto di trasformarsi anche in ventriloquo dell’arch. Anna Casini.

Vede caro D’Erasmo, all’incontro romano c’era oltre al presidente Ceriscioli anche l’assessore Bora e quando ho chiesto al presidente della Bei la possibilità di un finanziamento-attraverso l’ANAS- per completare la Salaria (ottenendo un positivo riscontro) sia Ceriscioli che la Bora non hanno obiettato nulla, anzi lo stesso governatore delle Marche, al termine della riunione mi ha ringraziato per l’apporto costruttivo portato, a dimostrazione di quanto conoscessi il problema.

E del resto quando si lavora, sopra gli steccati e le barriere ideologiche al perseguimento del bene comune, c’è poco da dire.

Ora D’Erasmo rivendica i meriti della Casini e del PD……Mah! Caro presidente, lasci che la Casini ed il PD si occupino dei loro guai, tipo un PSR che ancora non parte con grandissimi danni per i giovani agricoltori, con i provvedimenti per l’area di crisi di cui si sono perse le tracce, e con Aerdorica ormai piu’ prossima allo schianto che al decollo… e non vado oltre, per non spaventare troppo i cittadini e le imprese marchigiane. Quanto poi ai guai della nostra provincia, lasci perdere la Salaria, a cui penseranno l’ANAS e il Governo, e si concentri, se ce la fa, a sistemare la viabilità, provinciale che ormai e’ diventata un circuito da rally, o peggio per camel trophy, in barba ai proclami e agli editti emanati al suo insediamento!

 

PIERO CELANI

CONSIGLIERE REGIONALE FORZA ITALIA

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