Andrea Bocelli laureato honoris causa dall’UniMc: “Un pensiero di vicinanza a chi soffre per il terremoto”

Andrea Bocelli laureato honoris causa dall’UniMc:  “Un pensiero di vicinanza a chi soffre per il terremoto”

 

L’artista agli studenti: “Non abusate della musica, ma riprendete in mano i libri. Saranno i vostri compagni di viaggio, importanti per capire e giudicare e analizzare la realtà in modo più critico”

 

Macerata, 2016-10-29 – Piazza stracolma, centinaia di persone – studenti, docenti e tanti ammiratori -ad applaudire un grande artista e, soprattutto, una grande persona: Andrea Bocelli, vessillo del canto melodico in tutto il mondo, ha ricevuto stamattina la laurea honoris causa in filologia moderna assegnatagli dall’Università di Macerata.

Arrivato in città in elicottero – è impegnato in una tournee internazionale – con la moglie Veronica, elegantissima in rosso, e la figlia, la piccola Virginia, non si è sottratto ai tanti fan che subito lo hanno serrato all’ingresso dell’Ateneo. Un caffè, la foto di rito in aula magna e poi via a sfidare il freddo, regalando tanti momenti emozionanti.

“Vogliamo dedicare questo momento a tutti coloro che stanno soffrendo per il terremoto e voglio mandare un abbraccio particolare ai colleghi dell’Università di Camerino”, ha detto il rettore Luigi Lacchè, che, con questo ultimo atto pubblico, chiude i suoi sei anni di governo dell’ateneo. “Bocelli riesce a raggiungere il cuore, oltre che la mente delle persone. E’ un dono che solo pochi possiedono e che lui ha saputo impiegare al meglio”, ha aggiunto, ricordando anche il forte impegno umanitario dell’artista per le persone più deboli e le popolazioni colpite da tragedie come quelle di Haiti e della Siria. “Andrea Bocelli – ha detto durante la sua laudatio il professor Marcello La Matina – porta la lingua italiana là dove incontra la grande voce. E la sua è una voce che reca sollievo alle balbuzie dell’anima”. A leggere la motivazione di questo riconoscimento è stato il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Carlo Pongetti: “In Andrea Bocelli la mediazione del filologo-cantante produce l’opera stessa e realizza, nella forma di un’esecuzione, quel che il critico può solo descrivere a parole. Il nostro Dipartimento riconosce nel Maestro la capacità di porgere alle giovani generazioni, con modalità che premiano l’inventiva e producono solidarietà, i più alti valori che caratterizzano gli studi umanistici”.

Durante il suo intervento, il cantante si è rivolto principalmente agli studenti. Ripercorrendo la propria fascinazione per i grandi classici della letteratura russa, da Gogol a Dostoevskij, ha rivolto ai ragazzi un’esortazione inaspettata: “Non fate abuso della musica, perché altrimenti essa perde quella grande proprietà terapeutica che può avere per noi. Riprendete in mano i libri. Saranno i vostri compagni di viaggio, importanti per capire e giudicare e analizzare la realtà in modo più critico”.

Ma è poi proprio alla musica che Bocelli ha affidato il suo ringraziamento, intonando al pianoforte la “serenata” di Francesco Paolo Tosti. Quindi ha rivolto “un pensiero di grande vicinanza – sono le sue stesse parole – a tutti quelli che hanno sofferto in questo periodo la terribile esperienza del terremoto” cantando un’appassionata Ave Maria di Schubert e avvicendo le centinaia di persone del pubblico

Al termine, il sindaco Romano Carancini ha portato il saluto della città, regalando all’illustre ospite una piccola riproduzione dello Sferisterio. “Sarò banale, ma sogno di poterla sentire qui” ha detto il primo cittadino.

 

 

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