Alla “scoperta del secolo” assegnato il Premio Gruber (Yale, Usa)

Alla “scoperta del secolo” assegnato il Premio Gruber (Yale, Usa)

NUOVO RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE PER IL GRUPPO DI SCIENZIATI CHE HANNO SCOPERTO LE ONDE GRAVITAZIONALI

Urbino – Gli scienziati della collaborazione internazionale LIGO-Virgo, che ha rivelato per la prima volta le onde gravitazionali il 14 Settembre 2015, hanno ricevuto un ulteriore riconoscimento internazionale, il premio GRUBER, per la “scoperta del secolo”. Della collaborazione fa parte anche il gruppo di scienziati dell’Università di Urbino, fondato dal prof. Flavio Vetrano, che l’11 febbraio dello scorso 2016 ha annunciato la scoperta in una rete di conferenze stampa simultanee presso i maggiori centri di ricerca.

Il premio Gruber è assegnato ogni anno dalla Fondazione Gruber (presso la prestigiosa Università di Yale nel Connecticut, USA) a ricercatori che hanno contribuito con le loro scoperte a fondamentali progressi nella conoscenza e comprensione dell’Universo. Per il 2016 il riconoscimento è andato ai tre “padri fondatori” della metodologia delle antenne gravitazionali che negli anni ’70 del secolo scorso hanno concepito l’esperimento e a tutta la collaborazione internazionale che con decenni di duro lavoro ha ottenuto il risultato. La motivazione del premio recita: “La Gruber Foundation è onorata di assegnare il premio Gruber per la Cosmologia per l’anno 2016 a Rainer Weiss, Kip Thorne, Ronald Drever e all’intera collaborazione internazionale [LIGO-Virgo, ndr] per aver perseguito l’idea di osservare l’universo con onde gravitazionali, giungendo così alla prima rivelazione diretta di un’onda emanata dalla collisione di due buchi neri […omissis…]”.

Il gruppo dell’Università di Urbino, formato oltre che dal fondatore Flavio Vetrano dai Fisici Andrea Viceré, Gianluca Guidi, Filippo Martelli, Francesco Piergiovanni, Jan Harms, dagli Astronomi Marica Branchesi, Giulia Stratta, Giuseppe Greco e dall’Ingegnere Matteo Montani, ha ricoperto e ricopre ruoli di grande responsabilità nella collaborazione internazionale e usufruisce del fondamentale supporto dell’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, tramite la Sezione di Firenze.

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