all’Amat

all’Amat

2017-02-21

 

PESARO, SABATO 25 FEBBRAIO OMAGGIO IN DANZA A GIOACHINO ROSSINI

CON SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET IN ROSSINI OUVERTURES

 

 

Sabato 25 febbraio il Teatro Rossini di Pesaro ospita un omaggio in danza a Gioachino Rossini offerto da Spellbound Contemporary Ballet, affermata come una delle principali espressioni della danza “made in Italy”, con Rossini Ouvertures coreografia di Mauro Astolfi che debutta a Pesaro in prima assoluta. Lo spettacolo è proposto nell’ambito di “Una grazia, un certo incanto. Pesaro per il 200 anni della Cenerentola e il non compleanno di Rossini”, un ricco cartellone di iniziative, dal 21 al 28 febbraio, che la città di Pesaro dedica al suo illustre concittadino, una vera e propria festa per tutta la città nel segno del Cigno, promosso dal Comune di Pesaro con la Regione Marche, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e l’AMAT, in collaborazione con il Conservatorio Rossini, la Fondazione Rossini, il Rossini Opera Festival e il Sistema Museo e con la Cooperativa Teatro Skené, E lucevan le stelle, l’Ente Concerti, il Festival Gad e la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema.

 

Rossini Ouvertures celebra la figura artistica ed umana di Gioachino Rossini, “una personalità così potente e incredibile capace di comporre in soli 13 giorni il Barbiere di Siviglia – scrive il coreografo Mauro Astolfi nelle note allo spettacolo – che mi ha letteralmente riempito la testa di suggestioni, di immagini, di simboli, di scene non legate alle singole opere del musicista, ma piuttosto un atterraggio su quel mondo, un’esplorazione per cercare, “vedere” attraverso le potenti immagini sonore di Rossini, lasciarmi trasportare da tutta quella forza e poter immaginare per un attimo di averlo conosciuto! Rossini fu disconosciuto nell’epoca in cui il pubblico ancora si riconosceva in una produzione destinata al consumo immediato, che riflettesse le aspirazioni di una società in trasformazione; una produzione, in qualche modo, interessata al “realismo”. Oggi invece il pubblico crede meno in una produzione contemporanea e si reca a teatro principalmente alla ricerca di un’evasione estetica e insieme “culturale” dalla vita quotidiana. È verosimile che gli ideali estetici di Rossini, volti al conseguimento del sublime, si trovino in immediata sintonia con quelli “antirealistici” dello spettatore moderno. In tale direzione, leggendo la storia di questo straordinario artista che improvvisamente sparisce dalle scene, come da una semplice conversazione, e poi ritorna esclamando ‘Allora dove eravamo rimasti?!’, si dipana questo progetto in cui Spellbound percorre la strada di un sogno fatto di tanti momenti, di tante situazioni diverse, di personaggi che, tutti insieme, raccontano di uomini soli, divertiti, tristi e coraggiosi. Come in un grande affresco, ecco una parete su cui si aprono interni che disvelano personaggi e situazioni in cui scorrono e si mescolano i sapori e i colori di una vita piena, colma anche di problemi, di paure che, seppur segnata da una lunga malattia, ha un sapore forte, sensuale, carnale; una vita da gustare appieno. Una parete magica, come un’immensa tela, su cui proiettare e amplificare i propri demoni e i propri desideri per poterli mostrare ma su cui tutto può essere repentinamente cancellato come fosse una lavagna. Così come Rossini all’improvviso spariva ma quando tornava lo faceva seducendo, inebriato dalla sua arguzia e dall’energia della sua traboccante creatività, Rossini Ouvertures è l’omaggio di Spellbound Contemporary Ballet a quest’affascinante artista.”

 

Rossini Ouvertures vanta nel cast creativo, oltre alla regia e alla coreografia di Mauro Astolfi, il contributo al disegno luci di Marco Policastro (collaboratore storico della compagnia e affermato free lance, che firma con Astolfi anche il set concept) e la realizzazione delle scene da parte di Filippo Mancini (insieme a Chiediscena di Filippo Tiezzi) già direttore di scena per Romeo Castellucci. I danzatori in scena sono Fabio Cavallo, Alice Colombo, Maria Cossu, Giovanni La Rocca, Mario Laterza, Giuliana Mele, Caterina Politi, Giacomo Todeschi e Serena Zaccagnini.

 

Informazioni e biglietti (da 7,50 a 27 euro) Teatro Rossini 0721 387620/1. Inizio spettacolo ore 21.

TEATROLTRE, VENERDÌ 24 FEBBRAIO A SAN COSTANZO DUKE GARWOOD IN CONCERTO

 

 

Venerdì 24 febbraio al Teatro della Concordia di San Costanzo appuntamento con Duke Garwood, cantautore e polistrumentista inglese che torna sulla scena musicale con il nuovo Garden of Ashes, dopo essersi lasciato alle spalle Los Angeles e il lavoro con Mark Lanegan. Il concerto è proposto nell’ambito di TeatrOltre, un palcoscenico per i linguaggi più innovativi realizzato su iniziativa del Comune di San Costanzo con AMAT e il contributo di Regione Marche e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed è anche parte del cartellone di Klang altri suoni, altri spazi rassegna realizzata in collaborazione con Loop Live Club.

 

Dopo essersi lasciato alle spalle Los Angeles e il lavoro con Mark Lanegan, Duke ha preferito registrare il nuovo album Garden of Ashes più vicino a casa, in parte nel suo studio a ‘Valley Heights’ e in parte al ‘Giant Wafer’ in Galles con il produttore Strat Barrett. La sua musica è un cantautorato di ispirazione blues che affonda le radici nella tradizione rurale americana; c’è poco o nulla della sua natia Londra, non le brume umide e nebbiose di Albione, ma i polverosi deserti americani che bagnano dei loro umori aspri e selvaggi le sue composizioni.

Josh T. Pearson lo ha definito come “ciò che di più vicino al paradiso si possa raggiungere con una chitarra”. Molto amato da colleghi illustri come Kurt Vile, Greg Dulli e Josh T. Pearson, che riconoscono in lui un indiscusso talento, Duke è noto anche per le numerose collaborazioni che lo hanno visto al fianco oltre che di Mark Lanegan anche di Savages. Mark Lanegan lo ha descritto come “uno dei suoi artisti preferiti di tutti i tempi” e lavorare con lui è stata “una delle migliori esperienze della mia vita lavorativa”.

 

Di fronte a un’apocalisse, tutti abbiamo bisogno di una casa sicura. Non un posto in cui nasconderci, ma da rivendicare come nostro. Nel suo nuovo album Duke Garwood ha creato il posto perfetto per ognuno di noi. “Sono un uomo arrabbiato; così arrabbiato da bruciare l’aria che ho intorno. Questo è il combustibile nucleare che utilizzo per fare musica”, dice Duke. “In un mondo così pieno di dolore e di follia abbiamo bisogno di esserlo più che mai e di evolverlo. Per diventare padroni del nostro destino e smettere di ascoltare quelli che vorrebbero rubarci anche il nostro ultimo respiro”. Per un artista che sostiene di essere arrabbiato, nella sua musica c’è tanto amore da impedire un Armageddon, perchè l’unico modo per combattere l’angoscia è la positività. Questo è il messaggio che si cela dietro il sesto album di Duke. “Faccio bella musica, perché non abbiamo bisogno di musica arrabbiata in questo momento. Tutti possono accendere il televisore e vedere lo spettacolo dell’orrore, non hanno bisogno di sentirlo anche allo stereo”. Tutta questa frustrazione può essere solo incanalata in Garden of Ashes. “Questo album è ambientato intorno alla mezzanotte nel giardino dell’amore. Il giardino del bene e del male. Il giardino del paradiso che sappiamo essere stato distrutto per soddisfare l’avidità delle persone. È tutto bruciato. Lo abbiamo reso cenere”.

 

Biglietti 10 euro, ridotto 8 euro. Informazioni presso biglietteria Teatro della Concordia 0721 950124, il giorno di concerto dalle 19. Prevendite presso biglietteria Teatro Rossini di Pesaro 0721 387621 – 20 e punti vendita del circuito AMAT (info su www.amatmarche.net).

Inizio concerto ore 21.

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com