dalla Regione Marche

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2017-02-02

Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli: nuove linee guida della Regione per utilizzare i 3 milioni di euro per il 2017.

Casini: “Agevolare l’accesso agli aiuti, favorire il completo utilizzo delle risorse”

Ammonta a circa 3 milioni di euro il Fondo 2017 destinato agli inquilini marchigiani morosi incolpevoli: persone che non possono più pagare il canone di locazione per la perdita o la riduzione del reddito familiare (a seguito di licenziamento, cassa integrazione, cessazione dell’attività, malattia). La Giunta regionale ha approvato le nuove linee guida per richiedere i benefici: complessivamente, tra risorse regionali e nazionali, il fondo dell’anno corrente ha una dotazione di 2,94 milioni di euro. “Le novità sono state introdotte per agevolare il ricorso agli aiuti previsti e favorire l’utilizzo completo delle risorse disponibili”, spiega la vicepresidente Anna Casini, assessore all’Edilizia. I nuovi criteri sono stati concordati con le organizzazioni sindacali degli inquilini e dei piccoli proprietari. Le novità riguardano la tempistica dei bandi, i criteri di ripartizione tra i Comuni interessati (quelli ad alta tensione abitativa), la possibilità di compensazione delle risorse inutilizzate, l’entità dei contributi concedili. Sostanzialmente è stata superata la modalità di ripartizione preventiva e rigida del fondo: i Comuni, tra l’altro, incontravano difficoltà nell’accertamento delle morosità incolpevoli presso i Tribunali. Ora le risorse verranno erogate in tre sessioni (marzo, giugno, ottobre), con un riepilogo annuale per attuare la compensazione. Saranno parametrate non più al numero degli sfratti, ma in funzione al numero delle famiglie residenti (quota del 65%) e al fabbisogno emerso nell’anno precedente (35%). Al locatore verrà garantito un numero di mensilità sui nuovi contratto di locazione a canone concordato. L’importo massimo, per sanare la morosità, non può superare i 12 mila euro. I bandi verranno emanati dai Comuni interessati.

Terremoto, in tre giorni pervenute 695 richieste per il contributo ai lavoratori autonomi.

Con la cassa integrazione, assistiti altri 2.639 lavoratori. Ceriscioli: “Garantire la ripresa economica”

Sono già pervenute 695 domande, in tre giorni, da parte dei lavoratori autonomi delle zone terremotate, per ottenere il contributo una tantum di 5 mila euro a seguito della cessazione dell’attività causata dal sisma. Dal 30 gennaio possono inviare la richiesta alle Regione Marche che cura l’istruttoria, mentre il pagamento viene disposto dall’Inps. I contributi sono previsti dalla convenzione con i ministeri del Lavoro e dell’Economia, sottoscritta lo scorso 23 gennaio dal presidente Luca Ceriscioli. Il fondo, per tutte le Regioni terremotate, ha una dotazione di 96 milioni di euro. I benefici aspettano anche ai lavoratori dipendenti che già, comunque, possono usufruire della cassa integrazione in deroga, prevista dalla Regione subito dopo la crisi sismica iniziata il 26 agosto 2016. Complessivamente, alla data odierna, sono pervenute 547 domande da parte delle aziende terremotate, per sostenere il reddito di 2.639 lavoratori. La disaggregazione provinciale delle richieste aziendali evidenza il dato di 115 domande per 611 lavoratori nel Piceno, 80 richieste per 524 dipendenti nel Fermano, 352 istanze per 1.504 lavoratori nel Maceratese. A questi numeri vanno aggiunte le 15 ulteriori domande (per 28 lavoratori dipendenti) pervenute dopo la firma della convezione. “La macchina operativa regionale sta viaggiando a pieno regime per sostenere il rilancio delle aree terremotate – afferma il presidente Luca Ceriscioli – Un passaggio fondamentale è rappresentato dagli aiuti ai lavoratori e alle attività locali, in modo da garantire una ripresa economica, senza la quale non potrà esserci la rinascita di questi territori”

Risparmiati dalla Regione oltre due milioni di euro per le locazioni passive

 

Due milioni di euro di risparmi per le dismissioni dei fitti passivi. Continua la politica di riduzione della spesa. La Regione nel 2016 ha conseguito un ulteriore risparmio pari a 632.345,87 euro per le locazioni passive che si aggiunge al risparmio di 537.947,83 euro conseguito nel 2015 tanto che dal confronto con la spesa riferita al 2014 (2.765.994,19 euro), nell’anno 2016 il costo complessivo delle locazioni passive ammonta ad 1.610.703,57 euro. Nello specifico, si è provveduto alla rinegoziazione del contratto con l’Inail per uno dei palazzi della sede centrale di Ancona, Palazzo Leopardi, mentre altre sedi in locazione sono state chiuse trasferendo il personale in immobili di proprietà della Regione.

E questa attività di dismissione delle locazioni passive prosegue tanto che di recente sono state chiuse altre sedi in locazione nelle città di Fermo (spesa 13.000,00 euro) e Camerino (spesa 35.000,00 euro) con il trasferimento degli uffici e del personale in immobili di proprietà regionale.

Inoltre, sono stati raggiunti gli ulteriori obiettivi prefissati e diretti a conseguire altre riduzioni, come il trasferimento della sede dell’ARPAM da un immobile privato di Via Caduti del Lavoro ad un immobile di proprietà pubblica di Via Ruggeri con un risparmio di 110.000,00 euro annui.

In aggiunta a quanto sopra va ricordata la consistente economia, pari a circa 700.000,00 euro annui, derivante dall’avvenuta cessazione del contratto di locazione degli uffici dell’ASUR di via Ruggeri, con il trasferimento di tutto il personale presso la sede di proprietà della Regione Marche sita in Via Oberdan – Ancona.

“Un risultato importante  – spiega l’assessore Cesetti – questa Amministrazione Regionale dal giorno del suo insediamento ad oggi ha risparmiato oltre 2.000.000,00 di euro recuperando e valorizzando, altresì, il patrimonio immobiliare della Regione Marche e si proseguirà in questa attività virtuosa nella consapevolezza che se si vuole si può essere una pubblica amministrazione efficiente e che realizza con rapidità gli impegni assunti”.

 

Le Marche prime in Italia per la qualità dei servizi sanitari

 

Luca Ceriscioli

Luca Ceriscioli

Ceriscioli: “Grazie ai lavoratori della sanità che hanno permesso di raggiungere il risultato per il secondo anno consecutivo”

Ancona, 2017-02-02 – Prima in Italia per qualità dei servizi ed efficienza del sistema sanitario regionale. La regione Marche si conferma per il secondo anno consecutivo, anche per il 2017, la prima regione benchmark scelta dal governo come regione di riferimento, per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario. “Non posso che ringraziare gli uomini e le donne – spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – che ogni giorno hanno lavorato e lavorano nella sanità marchigiana e che hanno permesso di raggiungere questo importante risultato per le Marche per il secondo anno consecutivo. Sappiamo quanto ci sia ancora da fare per corrispondere alle esigenze e alle istanze dei cittadini, per questo il risultato raggiunto è uno stimolo a fare sempre meglio, consapevoli dei tanti sacrifici che sono ogni giorno chiamati a fare tutti coloro che operano in sanità soprattutto in un momento di grande difficoltà per la nostra comunità colpita dagli eventi sismici degli ultimi mesi e che hanno visto il sistema sanitario regionale in prima linea per sostenere le popolazioni”. La valutazione avviene attraverso una serie di indicatori relativi sia alla qualità assistenziale che sulla qualità della spesa, scelta effettuata sulla base della valutazione della qualità dei servizi erogati, sulla appropriatezza ed efficienza necessari per la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard. Tra i 19 indicatori presi in considerazione sono stati considerati il punteggio della griglia dei Livelli essenziali di assistenza, i risultati di esercizio valutati dal tavolo degli adempimenti relativi al 2013, la degenza media pre-operatoria, la spesa farmaceutica pro capite e il costo medio dei ricoveri.

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