dalla Regione Marche

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2017-04-21

PRESENTATO OGGI IL PIANO STRATEGICO DELL’AOU OSPEDALI RIUNITI DI ANCONA: 283 PROGETTI INNOVATIVI, 300 NUOVE ASSUNZIONI E 40 MILIONI DI INVESTIMENTI

 

 

Ben 283 nuovi progetti, 40 milioni di investimenti e 300 nuove assunzione per aprirsi, progettare, cambiare e condividere. Su queste quattro linee di azione si sviluppa il Piano strategico  dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona  presentato oggi nella sede di Torrette dal direttore generale Michele Caporossi al fine di definire le  priorità e gli obiettivi per il triennio 2017.

Alla presentazione sono intervenuti  il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi.

 

“Parliamo – ha detto il presidente Ceriscioli – di un polo attrattivo che, attraverso il suo piano strategico, mette sempre più in chiaro la propria missione e il proprio ruolo che negli anni si era un po’ disperso. Gli Ospedali Riuniti sono  un’azienda in grado di dare tutte le risposte ai problemi più importanti che riguardano i marchigiani e sono la realtà che dialoga più direttamente con l’Università e quindi un grande centro di formazione con le tecnologie più avanzate per poter soddisfare i bisogni. Rendere consapevoli di tutto questo i marchigiani e restituire identità a questa struttura, significa rafforzare  l’intero servizio sanitario regionale. Nel 2107 non abbiamo avuto nessun taglio. E’ un anno in cui abbiamo un picco di risorse in sanità e più personale di quanto potremmo avere (nel 2016 sono state assunte oltre 3mila persone) e abbiamo investito molto nella tecnologia e nel rinnovamento delle apparecchiature. Un anno di crescita quindi,  in controtendenza, e ci aspettiamo dalle strutture ospedaliere e dai servizi una risposta importante in termini di produzione. Questo significa  dare spazi al cittadino accorciando le liste attese e risposte rapide e di qualità grazie al rinnovamento tecnologico”.

 

Il Piano Strategico mette in risalto un’Ospedale vivo, concentrato su alcune priorità che ne rafforzano e ridefiniscono il ruolo all’interno della comunità che è chiamato a servire. Il contesto di riferimento, anche internazionale, vede una sempre maggiore affermazione delle reti cliniche territoriali, ovvero di ospedali che lavorano in sinergia offrendo ai cittadini servizi di alta e bassa specializzazione, una attenzione sempre più marcata verso la prevenzione oltre che la cura, un ruolo attivo del paziente e della famiglia nella scelta del percorso di cura e investimenti che sempre più saranno legati ai risultati raggiunti in termini di benessere della popolazione.

Il programma, illustrato dal direttore Caporossi, è  concentrato su quattro punti:

  • Aprirsi. Gli Ospedali Riuniti intendono rafforzare il proprio ruolo come punto di riferimento di una rete assistenziale regionale, in cui è affidato loro il ruolo di sviluppare la capacità di risposta in termini quali-quantitativi dei servizi ad alta specializzazione  come il Dipartimento di Emergenza-Urgenza, la cardiochirurgia, la chirurgia vascolare, la neurochirurgia, il Centro Regionale Trapianti, la chirurgia toracica, la chirurgia maxillo-facciale, le alte specialità ostetriche e pediatriche che risiedono nell’Ospedale Salesi etc.. Obiettivo: evitare che i marchigiani scelgano di curarsi fuori regione, e attrarre cittadini delle regioni limitrofe. Contemporaneamente l’Ospedale mantiene il proprio ruolo verso l’area urbana di Ancona. Gli ospedali riuniti considerano la presenza dell’Università come un’indispensabile linfa per la formazione dei medici e delle altre professioni sanitarie, nonché come componente essenziale per la ricerca clinica.
  • Progettare. La direzione ha già raccolto 283 progetti di rinnovamento frutto delle proposta degli operatori sanitari, selezionando quelli strategici e dando attuazione o avvio a oltre un terzo di essi in meno di un anno. Si associa a questo anche il piano assunzioni che è stato recentemente approvato dalla Regione con oltre 300 assunzioni aggiuntive, al netto degli oltre 250 pensionamenti, tutti rimpiazzati, e che avrà dopo anni di bassi investimenti, l’effetto di “ringiovanire” e rafforzare il patrimonio umano e professionale dell’azienda. E’ stato avviato un poderoso programma di investimenti in tecnologie sanitarie, adeguamenti strutturali oltre che infrastrutture informatiche per oltre 40 milioni di euro, in aggiunta  al grande programma regionale di edilizia sanitaria riguardante la costruzione del nuovo Ospedale Pediatrico Specializzato Salesi nell’area di Torrette.
  • Cambiare. L’Ospedale di Ancona, in connessione con l’Università e ove possibile con un cluster di imprese che intendono investire sulla buona sanità punta sulla ricerca applicata e sull’innovazione tecnologica per migliorare il livello dei servizi offerti al cittadino. Molto è stato già fatto, a partire dal progetto unico in Europa per robotizzare la produzione dei farmaci liquidi, rendendola sicura, sostenibile e veloce.  Si punta soprattutto allo sviluppo della medicina di precisione e il raddoppio degli interventi svolti con metodologie chirurgiche innovative e mininvasive, come la videolaparoscopia e la chirurgia robotica che raddoppieranno nei prossimi anni passando dagli attuali 1500 interventi a 3000 alla fine del triennio.
  • Condividere. La trasparenza come metodo. Da anni l’Ospedale ha avviato la rendicontazione trasparente (bilancio sociale e reporting integrato), che intende proseguire. Per favorire ulteriormente il dialogo e l’apertura con gli stakeholder, verrà creata una web tv aperta ai cittadini e finalizzata a comunicare sia all’interno che all’esterno in tempo reale anche attraverso i social networks.

Anche l’elaborazione del piano strategico è frutto della collaborazione avviata con il Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, quanto al supporto metodologico del Lab@AOR il laboratorio per l’innovazione che vede collaborare l’ospedale con l’impresa Loccioni, che ha contribuito volontariamente con le idee e visioni proprie di un’azienda marchigiana che ha nel proprio DNA la progettazione del futuro.

 

MEDICINA DELLO SPORT, LA REGIONE PROSEGUE CON L’ACCREDITAMENTO DEI CENTRI PRIVATI

 

Si amplia il quadro delle convenzioni con i centri privati accreditati di medicina per lo sport per il rilascio delle certificazioni di idoneità sportiva agonistica under 18. La misura, che garantisce la visita gratuita ai minorenni come elemento di prevenzione obbligatorio annuale ed è già attiva della provincia di Pesaro, Ascoli Piceno e Macerata, si estende nella provincia di Ancona con l’accredito di validità triennale di sei convenzioni private. I centri, a cui sono stati destinati 222 mila euro all’anno, garantiranno oltre 4.150 visite annuali da programmare nell’intero corso dell’anno. Si tratta dei centri di Area Vasta 2  Ancona: Bios Center di Osimo, Integra Salute e Ambulatorio Quagliarini di Fabriano, Jesilab di Jesi, Futur di Ostra e Senasport di Senigallia. La previsione è di proseguire con altri convenzionamenti delle strutture di medicina dello sport private di tutta la regione nell’intento di rispondere all’esigenza di salute dei cittadini e garantire alle famiglie la gratuità della visita medica a favore dell’attività agonistica dei ragazzi.

 

Volley femminile, Filottrano premiato in Regione

Lardini A1

Ancona, 2017-04-21 – “Raggiungere la massima serie significa diventare rappresentanti ufficiali della regione nel mondo. Siete motivo di orgoglio e di vanto per il successo straordinario raggiunto”: il presidente Luca Ceriscioli ha accolto così questa mattina nella sede istituzionale la squadra di volley femminile Lardini Filottrano promossa in serie A1. Un momento di festa per attribuire il giusto riconoscimento alla squadra che ha riportato la pallavolo femminile marchigiana ai massimi livelli. Nel ringraziare tutti coloro che hanno permesso di raggiungere l’ambito risultato, giocatrici, allenatore, società,  sponsor, amministrazione comunale, Ceriscioli ha colto l’occasione per ribadire l’importanza e il valore dell’attività sportiva per l’intera comunità: “Crediamo nella missione dello sport che porta  benefici a tutti, dai giovani agli anziani”. Rivolto alle giocatrici, il presidente ha aggiunto: “Con il vostro impegno e sacrificio avete fatto cose straordinarie, continuando questa avventura nella serie maggiore date soddisfazione a tutti noi”. Lo sport è un elemento di coesione sociale, formativa, educativa e che trasmette messaggi di valore, ha poi sottolineato il presidente onorario della squadra Giovanni Morresi, presente al momento di premiazione in Regione insieme alla società, i tre fratelli Lardini, allo staff tecnico, ai dirigenti, al presidente regionale del Coni, Fabio Luna, al presidente Fipav Marche, Franco Brasili e al sindaco di Filottrano, Lauretta Giulioni.

 

A Osimo la prima residenza per anziani che offre assistenza di qualità certificata

da Sx Lattanzio, Genga, Cecconi, Dutto, Bernabei, Casavecchia

 

Osimo (AN), 21 aprile 2017 – L’Istituto Grimani Buttari di Osimo, in provincia di Ancona, è la prima residenza sanitaria assistita in Italia cui viene conferito il Certificato Sigillo Qualità Italia Longeva. Si tratta di una prestigiosa certificazione a garanzia della rispondenza delle prestazioni sanitarie erogate alle più importanti linee guida ed evidenze scientifiche in campo clinico.

Il Certificato è stato messo a punto da Italia Longeva – il network scientifico dedicato alle tematiche dell’invecchiamento istituito da Ministero della Salute, Regione Marche e IRCCS INRCA – in collaborazione proprio con l’INRCA e con il supporto tecnico di Bureau Veritas Italia. Consiste non tanto in un riconoscimento ispirato alla logica della premialità, ma piuttosto in un vero e proprio percorso di miglioramento. Consente infatti alle RSA, che su base volontaria decidono di intraprenderlo, di ottenere – in caso di esito positivo della verifica – un apposito sigillo quale riconoscimento della certificazione d’eccellenza. Il Certificato ‘Sigillo Qualità Italia Longeva’ si basa sull’approccio della certificazione ISO 9001-2015 e sulle misure di qualità riportate nella letteratura internazionale, derivate in particolare dagli strumenti di valutazione multidimensionale InterRAI: un protocollo di valutazione globale – simile alla check list che utilizzano i piloti prima del decollo – che attraverso un percorso guidato mira alla corretta e capillare registrazione dei parametri clinici e delle vaste problematiche assistenziali dell’anziano presso una residenza sanitaria. “Il progressivo invecchiamento della popolazione, l’aumento della speranza di vita e la crescita del numero di pazienti anziani e cronici hanno segnato il fallimento dell’approccio ospedale-centrico all’assistenza continuativa – ha dichiarato il professor Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva, nel corso della cerimonia di consegna del Certificato presso la Casa Grimani Buttari di Osimo –.  Il futuro è delle strategie utili a potenziare la domiciliarità, o in alternativa una residenzialità assistita affidabile e di qualità comprovata: il Sigillo Qualità Italia Longeva va proprio nella direzione di comunicare, e così di garantire e di promuovere, le strutture italiane che sono in grado di offrire i servizi migliori e scientificamente validati. Ciò all’interno di un panorama nazionale – ha proseguito Bernabei – in cui sono presenti più di 12.200 presidi residenziali, per un totale di oltre 384.000 posti letto, caratterizzati da eterogeneità dei servizi e scarsa misurazione delle ricadute assistenziali. Noi vogliamo che questa importante risorsa, per la nostra che è la seconda nazione più vecchia del mondo, non si conquisti gli onori della cronaca solo in occasione di tristi episodi di malasanità e persino di violenza, ma che piuttosto, attraverso una certificazione basata sulle evidenze scientifiche, diventi uno dei fiori all’occhiello dell’organizzazione socio-assistenziale del nostro Paese”.  

 

“L’adesione di una RSA al processo di certificazione – ha spiegato Fabrizia Lattanzio, Direttore Scientifico IRCCS-INRCA prevede l’avvio di un percorso interno di revisione dei processi assistenziali e l’apertura della struttura all’esterno, tramite l’adozione di un set di indicatori da comunicare agli utenti – ospiti e loro familiari –, e infine la disponibilità a sottoporsi a vere e proprie verifiche ispettive da parte di un ente terzo accreditato. Oggi si è conclusa con successo la sperimentazione dell’iniziativa presso l’Istituto Grimani Buttari di Osimo, ma l’auspicio è che con il Sigillo Qualità Italia Longeva si inneschi un meccanismo virtuoso, che spinga le residenze di tutta Italia a innalzare la qualità dei servizi offerti. Per questo Italia Longeva divulgherà l’elenco delle RSA che otterranno il Sigillo, a beneficio del pubblico e dell’utenza. Obiettivo ulteriore – ha concluso – è coinvolgere nel processo le Regioni che, condividendo i vantaggi derivanti dal Certificato, possano essere interessate a promuovere la propria eccellenza investendo nel settore: in questo senso non è casuale che le Marche, una delle regioni più longeve d’Italia, facciano da apripista”.

 

“Per Bureau Veritas non si tratta solo di un semplice apporto tecnico – ha dichiarato Massimo Dutto, Communication Manager Bureau Veritas Italia bensì di un preciso committment in un settore strategico e molto delicato. Con il sistema messo a punto con Italia Longeva vengono poste le basi per un approccio sistemico e metodologico anche culturale e per un nuovo percorso di qualità che integra le aspettative di tutte le parti interessate”.

 

 

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