dalla Regione Marche

2017-07-19

Sistema sanitario regionale, Ceriscioli: “Iniezione di fondi per investimenti importanti e spese sisma”

“202 milioni di risorse per il sistema sanitario regionale. Una iniezione di fondi eccezionale che andrà a finanziare investimenti importanti e coprire le ingenti spese sostenute a seguito del sisma. Risorse che andranno utilizzate entro il 2017”. Lo spiega in una nota il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. “Un risultato raggiunto grazie all’approvazione di un emendamento – continua Ceriscioli – che la Regione Marche ha fortemente voluto. Un lavoro fatto con il governo e i parlamentari marchigiani, che ha sbloccato risorse che altrimenti non avremmo potuto utilizzare. Atto che ha permesso alle regioni virtuose, amministrazioni con i conti in ordine, di poter immettere risorse preziose nel sistema sanitario. Grazie anche al consiglio regionale, che ieri ha sostenuto la manovra con un’approvazione lampo che permetterà di spendere i fondi entro il 2017.  Per questo non posso che ringraziare anche il consigliere Mirco Carloni che, comprendendo l’importanza della manovra, non solo ieri ha votato la variazione di bilancio, ma ha contribuito all’approvazione dell’emendamento. Un obiettivo che solo per un’opposizione costruttiva era chiaro, non per chi sa sempre e solo dire no, anche quando ci sono provvedimenti che vanno nel solo e unico interesse della collettività”. Ecco i principali impegni di spesa:

–          circa 20 milioni per copertura spese sostenute per il sisma (esenzione ticket farmaci e specialistica, trasporti). Con un provvedimento della regione infatti tutte le spese sostenute dai cittadini colpiti dal sisma restano esentati dal pagamento del ticket fino a settembre. Una delibera che ha permesso di avere farmaci e ticket gratuiti in un momento di particolare difficoltà per gli abitanti della nostra regione colpiti dal terremoto

–          81 milioni è l’impegno economico regionale per la costruzione dei nuovi ospedali:

1)      cofinanziamento per la realizzazione dei nuovi nosocomi di Fermo e del Salesi (il resto sarà coperto da fondi statali)

2)      nuovo complesso dell’Inrca

–          9 milioni per il completamento messa a norma e ammodernamento delle strutture sanitarie di cui:

1) Fabriano oltre 800 mila euro

–          5 milioni per l’aggiornamento del sistema informativo sanitario regionale (completamento fascicolo sanitario elettronico)

–          48 milioni di investimenti in grandi tecnologie sanitarie per le quattro aziende regionali:

1)      8.4 milioni per la realizzazione della struttura per l’organizzazione della “Logistica del Farmaco”, centralizzazione e unificazione delle attività, volte alla razionalizzazione della funzione logistica e del servizio connesso che riguarda oltre ai farmaci anche i dispositivi medici, i beni sanitari ed economali. Sarà quindi possibile ridurre i costi attuali e ottenere un sostanziale miglioramento del servizio riducendo il numero di magazzini attualmente esistenti.

2)      4.2 milioni per la struttura che ospiterà il numero unico di emergenza 112 (NUE 112): il numero di telefono per chiamare i servizi di emergenza in tutti gli Stati dell’Unione Europea. La regione Marche, in accordo con la regione Umbria, realizzerà una Centrale Unica di Risposta 112 per le 2 regioni, che raccoglierà come nel resto del territorio italiano le chiamate dei cittadini rivolte agli attuali numeri 112 – 113 – 115 e 118. La Centrale Unica di Risposta 112 non sostituisce il 118, ma consente di gestire con un unico numero “112” le richieste di intervento garantendo snellezza di intervento da parte degli operatori dei diversi settori dell’emergenza. La nuova struttura ospiterà la centrale del 118 regionale e non riguarderà le sedi provinciali del 118 che resteranno sul territorio.

3)      Investimenti grandi tecnologie sanitarie:

–          apparecchiature radioterapia ultima generazione

–         Apparecchiature per la diagnostica per immagini di ambito radiologico e medicina nucleare (Tac, risonanze) svecchiamento macchine

–  8.7 milioni utilizzati per sostituire coperture già garantite dal bilancio regionale per programmi di investimento in sanità, alcuni già finanziati e realizzati altri mai liquidati (ex art. 20 L.67/88).

 

Area di crisi del Piceno, illustrati al territorio i contenuti dell’Accordo di programma

 

da sx D’Erasmo, Bravi, Casini, Bora

 

Casini, Bora e Bravi: “Lavoro di squadra , opportunità e risorse per partire”

Ascoli Picenp, 2017-07-19 – Rafforzare il tessuto produttivo attraverso la riqualificazione delle produzioni e incentivi agli investimenti; sostenere nuovi investimenti nei settori strategici; favorire la nascita di nuove iniziative, in particolare quelle proposte da giovani; favorire investimenti di grandi dimensioni; valorizzare la filiera agroalimentare e turistico-culturale; ricollocamento lavorativo e politiche attive del lavoro per gli assunti dalle imprese beneficiarie delle agevolazioni. Sono gli obiettivi sostenuti dall’accordo di programma per l’area di crisi complessa della Val Vibrata-Valle del Tronto e Piceno, sottoscritto la settima scorsa a Roma e presentata oggi alla stampa e alle istituzioni locali. Nelle Marche comprende 40 Comuni (32 del Piceno e 8 del Fermano). Interessa i Sistemi locali del lavoro di Ascoli Piceno, Comunanza, San Benedetto del Tronto, coinvolgendo il 15% del territorio marchigiano e il 14% della popolazione regionale. Dispone di una dotazione finanziaria 31,8 milioni di euro (17 nazionali e 14,8 regionali), alla quale si aggiungeranno altre risorse provenienti da canali di finanziamento diversi, come quelli per la ricostruzione sismica. Presso Piceno Consind, la vice presidente Anna Casini e le assessore alle Attività Produttive, Manuela Bora e al Lavoro, Loretta Bravi hanno illustrato le opportunità che si aprono al territorio, insieme a una serie di bandi regionali di prossima emanazione. “Il Piceno aspettava da tempo questa novità, che è arrivata ed era molto attesa – ha detto la vicepresidente Casini – Abbiamo operato come una squadra davvero integrata e in soli due anni abbiamo portato a casa un risultato che, per il nostro territorio, è importante sia per gli strumenti a disposizione, che per le risorse. È un’iniezione di fiducia per ripartire su basi concrete, dopo il recente sisma che ha sconvolto le Marche”.
L’assessora Bora ha sottolineato che “dopo nove anni si è finalmente concluso un lungo percorso, costruito con il territorio e con il Governo. Se ne è aperto un altro, oggi, fatto di grandi opportunità da cogliere e di investimenti da realizzare”. Bora ha chiarite che alle risorse dell’Accordo di programma se ne aggiungeranno altre, in particolare quelle del fondo di solidarietà: “Ai 280 milioni aggiuntivi già stabiliti, andranno sommati i 160 del Programma di sviluppo rurale e la settantina di milioni che il ministero per lo Sviluppo Economico sta predisponendo con diversi canali di finanziamento. Ora ci sono tante opportunità da cogliere e questa è una giornata piena di ottimismo”. L’assessore Bravi ha ribadito che “le risorse ci sono, come pure le opportunità e dobbiamo allora uscire dalla crisi con una marcia in più. Significa che dobbiamo predisporre un progetto industriale forte, virtuoso che punti sulla caratteristiche economiche del territorio, ma attenta a una nuova formazione, altrimenti ritorniamo a una logica assistenzialistica che non serve. Dobbiamo evitare questo mordi e fuggi che c’è stato in passato, puntando sull’innovazione”. Bravi ha anche anticipato “due buone notizie che provengono da Roma: la proroga della cassa integrazione ai lavoratori e ai disoccupati dell’area di crisi complessa del Piceno; la convergenza sull’emendamento per lasciare nelle zone del cratere l’organico scolastico pre sisma”. Paolo D’Erasmo, presidente della Provincia di Ascoli Piceno, intervenuto all’incontro, ha sottolineato come “la Giunta regionale, a inizio mandato, ha raccolto la priorità numero uno del territorio, sempre richiesta dalle istituzioni e dalle forze economiche. Esigenza primaria che parte dal 2008 e che ora dobbiamo saper valorizzare elevando il livello di progettazione per puntare su una nuova industrializzazione del Piceno”.

 

 

EMERGENZA IDRICA NEL PESARESE: ORDINATA LA RIDUZIONE DEI PRELIEVI DAL FIUME METAURO

 

La portata dei prelievi di acqua pubblica dai corsi d’acqua superficiali del bacino idrografico del Fiume Metauro sarà ridotta del 50% rispetto a quella prevista nei disciplinari di concessione o nelle licenze annuali di attingimento. Si tratta di una misura straordinaria decisa con decreto dal dirigente regionale Tutela del Territorio di Pesaro e Urbino, anche in seguito agli esiti della riunione con il Comitato provinciale di Protezione Civile dello scorso 14 luglio. La prosecuzione dell’andamento climatico particolarmente siccitoso, infatti, che sta determinando una progressiva riduzione delle portate dei corpi idrici e le previsioni meteorologiche che indicano il mantenimento di condizioni di assenza di precipitazioni nel medio periodo, impongono l’adozione di interventi di carattere straordinario per garantire prioritariamente i fabbisogni idrici per l’uso umano, nonché la tutela del corpo idrico dal punto di vista ecologico-ambientale.

Il provvedimento emesso è valido fino al 30 settembre prossimo ed esclude i prelievi destinati per l’uso potabile e per l’abbeveraggio del bestiame. Eventuali modifiche al provvedimento, anche in senso più restrittivo, potranno essere adottate in relazione all’evoluzione delle condizioni meteo-climatiche o di deflusso dei corsi d’acqua. La violazione degli obblighi può comportare l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 3.000 a euro 30.000 e, nei casi di particolare tenuità, da euro 300 a euro 1.500.

Ulteriori informazioni e chiarimenti possono essere chiesti all’ufficio di riferimento della Regione Marche – P.F. Presidio Territoriale di Pesaro-Urbino  (tel. 0721/3768.020-091-018).

Marche Nord, il San Salvatore di Pesaro inaugura una nuova palazzina e riqualifica il complesso ospedaliero

 

Il San Salvatore di Pesaro inaugura una nuova palazzina, battezzata con la lettera I,  e riqualifica il padiglione adiacente che ospita il reparto di Neurologia e Medicina Trasfusionale.

Per la sanità delle Marche un ulteriore passaggio che conferma il percorso qualitativo intrapreso nell’ottica del miglioramento degli spazi e degli strumenti a disposizione del cittadino per rispondere al meglio ai bisogni legati alla salute.

Esempio di sanità efficiente e moderna, per il consigliere regionale Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità che esprime soddisfazione: “Continua questa opera di ammodernamento in attesa dell’ospedale unico per renderlo sempre più funzionale.  Questa nuova struttura si inserisce in questo percorso di potenziamento per migliorare l’esistente con grande attenzione verso il confort, la bellezza e l’accoglienza, elementi fondamentali che migliorano la relazione medico – paziente e la relazione di cura soprattutto. Obiettivo realizzato con questa struttura, da parte della Regione rivolgo il ringraziamento all’Azienda Marche Nord parte integrante del sistema sanitario regionale”.

“Le attività raccolte dentro il nuovo padiglione – spiega Maria Capalbo, direttore generale dell’ospedale Marche Nord –  vedono il passaggio continuo di centinaia di pazienti ogni giorno. Una macchina che per funzionare necessità di ambienti accoglienti e di una organizzazione interna capace di governare un importante andirivieni quotidiano. Quindi, oltre a nuovi arredi che rendono accoglienti gli spazi comuni e i singoli ambulatori, l’attività del Poliambulatorio è organizzata anche grazie ad un moderno sistema di eliminacode per la gestione delle attese. Poche e semplici mosse che consentono ai pazienti l’accettazione al servizio, la visualizzazione delle chiamate e l’accesso all’ambulatorio di riferimento. Dall’altra parte, grazie al nuovo sistema gli operatori gestiscono in tempo reale le attese e monitorano gli accessi dei pazienti”.

 

Il nuovo edificio si trova all’interno del cortile dell’ospedale centrale ed è collegato al primo piano e al piano interrato all’edificio confinante. Il nuovo padiglione ‘I’ è di quattro piani per circa 3800 metri quadrati: piano interrato, piano terra, primo e secondo piano. Al piano seminterrato, di circa 937 metri quadrati, ci sono cucina e depositi; circa 562 mq è lo spazio destinato, al piano terra,  ai laboratori di diagnostica ad alta complessità e agli ambulatori; il primo piano, di 815 metri quadrati, ospita il Poliambulatorio e il Pre ricovero, mentre il secondo piano – entro la fine dell’estate – diventerà la nuova “casa” dell’Anatomia Patologica che lascerà definitivamente i locali al padiglione G. Il servizio, diretto da Michele De Nictolis, nella nuova palazzina avrà a disposizione oltre 560 metri quadrati, quindi ambienti più accoglienti e idonei allo svolgimento del servizio. Tutta la struttura, oltre ad essere conforme alle recenti normative antisismica, è stata realizzata in classe energetica A1.

L’investimento totale per la realizzazione della nuova palazzina supera i 5 milioni di euro (ed è stata finanziata con il 35% dei fondi ex art. 20 Legge 67/88, con i fondi di cui al D. Lgs. 254/00 per la realizzazione di strutture sanitarie per l’esercizio della libera professione intramoenia, e attraverso l’art. 20 Legge 67/88 di cui all’Accordo di Programma del 2009).

L’investimento per le nuove apparecchiature per l’Anatomia Patologica è di circa 230 mila euro. Si tratta di 5 cappe chimiche, 2 da prelievo, 1 biologica, 5 armadi aspiranti e 1 armadio ignifugo. Con il trasferimento nel nuovo padiglione il servizio avrà a disposizione un nuovo microscopio a fluorescenza con sistema di acquisizione di immagini. Sono in corso le procedure per altri 3 microscopi campo chiaro con sistema di acquisizione immagini, 1 inclusore automatico più uno  manuale, e 2 processatori. Stanno per partire, invece, le procedure per l’acquisizione di 4 microtomi rotativi con piastra fredda e bagno termostatico, 1 stufetta asciugatrice, 1 stufetta asciuga-vetreria, 1 coloratore con monta vetrini, tutto per un impegno totale di altri 90 mila euro.

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