dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

2017-08-10

Ondata di calore, direttore Asur Marini:
“Carico assistenziale superiore alle previsioni, strutture ospedaliere e territoriali stanno rispondendo all’emergenza”

“La recente ondata di calore ha provocato, nel sistema sanitario e socio sanitario della nostra regione, un carico assistenziale decisamente superiore alle previsioni, toccando picchi di accessi superiori a quelli che si verificano nelle epidemie influenzali stagionali. Nonostante ciò le strutture ospedaliere e territoriali tutte stanno, con grande sforzo e professionalità, dando una risposta alle centinaia di persone che accedono ai pronto soccorsi o ambulatori, nonostante in alcuni casi sia già operativo il piano ferie per i dipendenti”. Lo afferma il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini.

“Le strutture – spiega Marini – stanno gestendo un numero di accessi ai pronto soccorsi che sono stati, rispetto ai mesi precedenti e allo stesso periodo dello scorso anno, superiori per numeri, variabili tra 20 e 80 accessi al giorno in più, a seconda deve varie Aree vaste. In alcune fasce orarie, soprattutto nelle ultime giornate, il numero elevato di chiamate al 118 (dal 10 al 30% in più rispetto all’atteso) ha pertanto obbligato utilizzare i mezzi o piuttosto le lettighe per trasportare i malati anche quelle facenti parte dei piani di maxi afflusso. In particolare le chiamate al 118 della provincia di Ancona sono state il 17 per cento in più dello stesso periodo dell’anno precedente, con un aumento dei codici bianchi del 43 per cento. Inoltre il numero delle chiamate e consigli telefoni sono state 1398. Nella provincia di Macerata, nello stesso periodo dell’anno precedente, 30 per cento in più di chiamate al 118 per codici bianchi. Un’emergenza che si è riusciti a gestire grazie al piano assunzioni, previste e già in organico per l’anno in corso. Per esempio nell’Area vasta 5 sono previste, per il pronto soccorso, 13 assunzioni in più, delle quali 8 già in servizio e una, la sedicesima, che si aggiungerà alle 15 già in servizio a San Benedetto e 15 ad Ascoli. Ulteriori unità saranno inserite non appena individuati medici specialisti attualmente non presenti in ambito regionale e nazionale, con molti bandi andati deserti. Oltre ai pronti soccorso rimangono stabili le attività domiciliari che vengono garantite negli stessi numeri”.

 

Sisma, organizzazione anno scolastico 2017/2018 alla luce delle nuove direttive ministeriali

 

Con l’approvazione definitiva, nei giorni scorsi, da parte del Parlamento del cosiddetto “decreto Sud”, sono stati prorogati, anche per la scuola, gli effetti del decreto legge (189/2016) con cui, lo scorso ottobre, erano stati individuati gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma dell’Italia centrale. In particolare, questo nuovo provvedimento consentirà, per il prossimo anno scolastico, di istituire ulteriori posti di personale, sia docente che ATA, per le scuole interessate dal terremoto (sia perché danneggiate, sia perchè ospitano studenti che hanno subito le conseguenze del sisma) per far fronte alle esigenze aggiuntive rappresentate dagli Amministratori e dalle popolazioni locali.

La Regione Marche e l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, anche a seguito del confronto avviato sul tema con le organizzazioni sindacali del settore, si sono incontrati ieri per valutare le opportunità offerte e individuato i possibili criteri con cui procedere alla verifica delle esigenze espresse e alla conseguente assegnazione dei posti.

Per quanto riguarda il fabbisogno di personale ATA, l’USR riaprirà alle scuole l’applicazione web dalla quale rilevare le ulteriori necessità in ragione del mutamento della logistica e dell’organizzazione didattica.

Quanto ai docenti, i criteri ipotizzati per assegnare i nuovi posti fanno riferimento a:

  • presenza di un numero alunni / classe superiore ai limiti massimi previsti dal DPR 81;
  • presenza di un  numero di alunni classi superiore allo standard consigliato dal DPR 81;
  • impossibilità di soddisfare l’esigenza di eventuali rientri con le dotazioni già assegnate;
  • verificarsi di situazioni in cui gli alunni hanno dovuto cambiare sede scolastica per mancanza della classe a causa del mancato raggiungimento del numero minimo di alunni per classe per migrazione della popolazione;
  • ripristino della classe a favore degli alunni che sono confluiti in pluriclassi a causa del mancato raggiungimento del numero minimo di alunni per classe per migrazione della popolazione;
  • ampliamento del tempo scuola all’infanzia nei plessi a cui è stata assegnata una sezione antimeridiana per il numero esiguo di iscritti a causa migrazione della popolazione;
  • mancata assegnazione del tempo pieno o prolungato richiesto, magari, anche in ragione di esigenze determinate proprio dagli eventi sismici per carenza di organico;
  • necessità di sdoppiare le classi in relazione alla sicurezza degli edifici scolastici.

 

Nel mentre il direttore generale dell’USR Marche- Marco Ugo Filisetti- dichiara di “poter assicurare che  le nuove disposizioni consentiranno alle scuole di avere la disponibilità delle risorse umane necessarie a dare risposta alle esigenze rappresentate dalle famiglie e così  favorire la ricomposizione e lo sviluppo  delle Comunità colpite dal sisma”, l’Assessore regionale- Loretta Bravi- rinnova l’apprezzamento per l’impegno e la determinazione con cui la Ministra Fedeli ha portato avanti il provvedimento normativo ed il ringraziamento per aver accolto le esigenze che, in più occasioni, ha avuto modo di rappresentarle. La Bravi aggiunge” Le simulazioni che abbiamo velocemente fatto con l’USR consentono di ritenere che i criteri individuati possano risultare funzionali a ripristinare le condizioni del sistema scolastico in essere prima del sisma in tutte le aree interessate; in ogni caso, entro fine mese, promuoveremo un incontro di approfondimento con gli Enti interessati, al fine di essere operativi nel momento in cui il MIUR emanerà le disposizioni attuative”.

A Roma la Cabina di regia per la ricostruzione approva il primo stralcio del piano dei beni culturali danneggiati dal sisma:

alle Marche 95 milioni del Ministero che si aggiungono ai 23  già riconosciuti dalle ordinanze 23 e 32 del commissario straordinario. Approvato anche il secondo stralcio per il ripristino abitativo di immobili pubblici (Comuni, Erap, Ersu): 27 milioni per realizzare 312 alloggi, di cui 96 posti letto per gli studenti dell’Università di Camerino. Ceriscioli e Sciapichetti: “Partiamo con il recupero identità culturale, proseguiamo con la ricostruzione delle abitazioni”

“Passi importanti per il recupero dell’identità culturale delle Marche e, parallelamente, per il ripristino del patrimonio abitativo pubblico”. È quanto afferma l’assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha partecipato, a Roma, alla seduta della “Cabina di regia” per la ricostruzione, presieduta dal commissario Vasco Errani e di cui fano parte i quattro presidenti (o loro delegati) delle regioni colpite dal sisma (Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo). La seduta era dedicata all’approvazione del primo stralcio del piano dei beni culturali danneggiati dal terremoto e del secondo relativo agli alloggi pubblici dei Comuni, dell’Erap e dell’ Ersu. Sul fronte dei beni culturali, alle Marche sono stati assegnati 95 milioni di euro per 53 interventi di ripristino nel cratere (per lo più chiese e cattedrali) – concordati con la Cei (Conferenza episcopale italiana), d’intesa con il ministero dei Beni Culturali – e peril restauro di un bene simbolo, individuato nel Castello Pallotta di Caldarola. A questo importo vanno aggiunti altri 23,4 milioni, già riconosciuti alle Marche, dalle ordinanze 23 e 32 del commissario Errani per la messa in sicurezza e riapertura al pubblico dei luoghi di culto nei territori del cratere e fuori cratere. Ammonta invece a 27,4 milioni la somma, destinata alla Marche, per realizzare 312 alloggi pubblici all’interno degli immobili danneggiati dal sisma. Fondi liberati dal secondo piano stralcio di settore che si aggiungono ai 5,8 milioni del primo stralcio, con il quale è stato autorizzato il recupero di altri 50 alloggi pubblici. Abitazioni che serviranno ad assicurare una casa alle famiglie in autonoma sistemazione o in sostituzione delle Sae, con un risparmio stimato di circa 3 milioni di euro annui, da destinare ad altri interventi di ricostruzione. Tra i 312 alloggi finanziati, rientrano i 96 posti letto gestiti dall’Ersu per gli studenti dell’Università di Camerino. “È stato dato un grande impulso per partire con i primi progetti cantierabili di edilizia pubblica e per riappropriarci dello straordinario patrimonio diffuso delle Marche – ha commentato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – Vanno ricostruiti il tessuto sociale, produttivo, e culturale delle comunità danneggiate, la loro identità. Un’operazione complessa, condivisa con i territori, attenta alle esigenze e alle sensibilità di ciascuno. Le risorse ci sono e la ricostruzione verrà portata avanti con il massimo impegno”. Gli interventi di riapertura al culto delle chiese danneggiate (importo dei lavori di ripristino inferiore a 300mila euro) sono 94: 24 nell’Anconetano, 28 nell’Ascolano, 10 nel Fermano, 29 nel Maceratese, 3 nel Pesarese. Il piano stralcio del Ministero finanzia invece 53 interventi di ricostruzione, in massima parte ecclesiastici: 2 nell’Anconetano, 12 nell’Ascolano, 2 nel Fermano e 37 nel Maceratese. Tra le opere finanziate rientrano anche lo storico Mulino Angelini di Acquasanta Terme (Monastero di San Benedetto in Valledacqua), il museo diocesano di Montalto Marche (ex Palazzo arcivescovile), il Castello Pallotta di Caldarola, l’Abbazia di Rambona di Pollenza, la Collegiata SS. Annunziata di San Ginesio, la Cattedrale San Giuliano di Macerata, la concattedrale San Catervo di Tolentino, il Santuario di Macereto, la Collegiata di Maria SS. a Visso e la Cattedrale di Sant’Emidio di Ascoli Piceno. Il Santuario della Madonna dell’Ambro di Montefortino e le opere pittoriche interne lesionate dal terremoto saranno invece recuperati da Carifermo che festeggia, con questo intervento, il 160° di fondazione della banca. I 362 alloggi pubblici (primo e secondo stralcio) verranno invece recuperati a: Montegallo, Roccafluvione, Amandola, Montefortino, Bolognola, Muccia, Pioraco, Camerino, Tolentino, Acquasanta Terme, Pievetorina, Caldarola, Sarnano, Fiastra, Gagliole, Cingoli, Apiro, Camporotondo di Fiastrone, Esanatoglia, Serravalle di Chienti, Montelparo, Palmiano, San Severino Marche, San Ginesio, Valfornace, Treia, Force, Colmurano, Penna San Giovanni, Monte San Martino, Belforte del Chienti.

 

 

 

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com