Il jazz italiano per le terre del sisma, la 2a tappa è a Camerino

Il jazz italiano per le terre del sisma, la 2a tappa è a Camerino

 

 

 

Il primo settembre oltre 20 artisti nella giornata di solidarietà alla Rocca Borgesca

Quintorigo, Roberto Gatto, Massimo Manzi, Alfredo Laviano, Antonangelo Giudice, Massimo Morganti, Giovanni Ceccarelli, Peppe Consolmagno, Federico Milone e numerosi altri

 

CAMERINO – Quest’anno Il Jazz Italiano si fa in quattro e si trasforma in “Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma”, una maratona musicale che comincia il 31 agosto da Scheggino in Umbria, passa il 1° settembre per Camerino nelle Marche e il 2 settembre per Amatrice nel Lazio, fino a giungere il 3 settembre a L’Aquila in Abruzzo. Il progetto è coordinato e gestito da Associazione I-Jazz. Associazione Midj e Casa del Jazz con il contributo del Mibact ed il main sponsor  SIAE– Società Italiana degli Autori ed Editori.

L’iniziativa (che si aggiunge a quella dell’anno scorso e conta complessivamente più di 700 artisti e 140 concerti), collabora in modo associativo con Io Ci Sono Onlus alla costruzione del Centro Polifunzionale di Amatrice e alle successive attività socio-culturali che daranno vita e respiro alla struttura.

Dopo l’apertura a Scheggino, il mondo del jazz raggiunge Camerino che, grazie a Musicamdo Jazz e a Tam Tutta Un’altra Musica, organizzatrici della seconda tappa assieme al Comune e a Unicam, sarà animata dalle 14.30 e sino a tarda sera da oltre 20 musicisti provenienti da ogni parte d’Italia.

«Simbolo della tappa camerte è la Rocca Borgesca, monumento storico inossidabile della storia della città ducale e primo luogo del centro storico ad essere messo in sicurezza, proprio alle porte della zona rossa – racconta Daniele Massimi presidente di Musicamdo Jazz – a partire dal primo pomeriggio tantissimi musicisti si alterneranno sul palco di Piazzale Clodio con una buona presenza anche dei talenti del Premio Internazionale Massimo Urbani che proprio a Camerino ha la sua sede».

Il programma si articola in varie session che vedranno passarsi il testimone giovani e giovanissimi jazzisti locali e nazionali e big di consolidato valore.  Si inizia con un assaggio del Premio Internazionale Massimo Urbani nelle performance prima di Lorenzo Simoni (finalista nel 2014) con il suo quartetto e poi nel piano solo di Lorenzo Vitolo (finalista 2017). Alle 16.30 invece momento intenso con il duo trombone e batteria di Massimo Morganti, direttore della marchigiana Colours Jazz Orchestra, con il drumming di Stefano Paolini. Italiano di nascita e parigino d’adozione, alle 17.30 al piano il talento di Giovanni Ceccarelli che nella sua carriera annovera anche un disco, per la Philology Records, accanto al sassofonista Lee Konitz.

Alle 18.30 sul palco salirà invece il trio del pianista camerte Alberto Napolioni con Edoardo Petracci (contrabbasso) e Massimo Manzi (batteria) accompagnati dalla voce di Anna Laura Alvear Calderon e il sax di Antonangelo Giudice. A salutare gli ultimi raggi di sole il vincitore 2017 del Premio Internazionale Massimo UrbaniFederico Milone con la Na.Sa. Unity Band. Intensità e infinite suggestion poi alle 20.30 con Alfredo Laviano alle percussioni e Peppe Consolmagno, alle percussioni, voce, symbols.

Alle 21.30 un imprevedibile omaggio a Bob Marley nel concerto per voce e contrabbasso che vedrà esibirsi Connie Valentini e Camillo Pace mentre a chiudere la giornata ci saranno i Quintorigo nel progetto con Roberto Gatto alla batteria che proporranno “Trilogy”, il riuscitissimo omaggio a Charles Mingus, Jimi Hendrix e Frank Zappa.

Durante le ore di concerto sarà possibile gustare i prodotti del territorio serviti nell’area food grazie al prezioso contributo delle attività del territorio colpite dal sisma e i vini dei produttori locali selezionati dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini.

Il jazz italiano per le terre del sisma

 

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