Ancora successi per la fisica dell’UniCam

Ancora successi per la fisica dell’UniCam

 

ANCHE GRAZIE AL PERCORSO DI ECCELLENZA DELLA SCUOLA “CARLO URBANI”

Massimiliano Rossi, giovane laureato in Fisica, ha al suo attivo già tre pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali

Camerino, 1 settembre 2017 – Un altro importante risultato scientifico dei Fisici UNICAM. Stanno, infatti, per essere pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica americana Physical Review Letters i risultati di un esperimento condotto nel Laboratorio di Ottica ed Informazione Quantistica guidato dal Prof David Vitali, della Sezione di Fisica della Scuola di Scienze e Tecnologie UNICAM. 

I risultati sperimentali sono stati ottenuti a partire dal lavoro di tesi di laurea magistrale in Physics di Massimiliano Rossi, laureato UNICAM in Fisica e diplomato della Scuola di Studi Superiori Carlo Urbani, percorso di eccellenza per gli studenti UNICAM, sotto la guida del dott. Giovanni Di Giuseppe.

Massimiliano Rossi è infatti primo autore di tale pubblicazione, ne ha già al suo attivo altre due, ed ora sta proseguendo i suoi studi di Fisica Quantistica come dottorando presso il Niels Bohr Institute di Copenhagen.

Grazie alla Scuola di Studi Superiori “Carlo Urbani”, la cui domanda di ammissione per questo anno accademico scadrà il prossimo 11 settembre, l’Ateneo sceglie di premiare il talento degli studenti particolarmente meritevoli per indirizzarli verso un eccellente futuro. L’interdisciplinarietà tra le aree consente di acquisire un approccio critico al sapere e una apertura culturale necessaria per competere nelle migliori posizioni professionali.

“Nell’esperimento in questione – ha dichiarato il prof. Vitali – un particolare tipo di luce laser, detta “schiacciata”, è stata generata e usata per fare raffreddamento laser di una membrana di nitruro di silicio larga un millimetro e spessa meno di un millesimo di millimetro. La tecnica dimostrata, con ulteriori miglioramenti, potrebbe raffreddare la membrana vicino allo zero assoluto e quindi renderla utilizzabile in un futuro internet quantistico, oppure per immagazzinare e redistribuire le informazioni elaborate da un computer quantistico”.

L’esperimento è stato condotto in collaborazione con l’Università di Delft (Olanda) e con la sezione di Trento dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).

 

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