Non a Voce Sola approda nell’Officina delle Arti di Montegranaro

Non a Voce Sola approda nell’Officina delle Arti di Montegranaro

NON A VOCE SOLA 2017 QUATTORDICESIMO APPUNTAMENTO

MARINA TERRAGNI E LUCIA TANCREDI LA POTENZA DEL MATERNO

MONTEGRANARO 22 SETTEMBRE OFFICINA DELLE ARTI ORE 21.15

MONTEGRANARO – Il 22 Settembre la Rassegna Non a Voce Sola, al suo quattordicesimo appuntamento, approda a Montegranaro nell’OFFICINA DELLE ARTI alle ore 21.15. L’incontro è patrocinato dal Comune di Montegranaro ed è diventato oramai una consuetudine nel panorama delle iniziative regionali. Le ospiti della serata sono due scrittrici di prima grandezza come Marina Terragni e Lucia Tancredi impegnate in un appassionante dialogo su uno dei temi più spinosi e delicati, che tanti animi ha agitato, della contemporaneità: la maternità surrogata o utero in affitto. L’occasione è fornita dall’uscita del libro di Marina Terragni titolato, Temporary Mother: utero in affitto e mercato dei figli. La scrittrice e giornalista ha scritto un pamphlet che non concede alternative, la sua posizione è netta e senza possibilità di opzioni. Marina Terragni considera la maternità surrogata uno dei modi che la moderna civiltà ha scelto per ribadire che la donna e il suo corpo non sono che oggetti a disposizione del mercato. La procreazione diventa una produzione seriale di oggetti del desiderio, i figli, e le madri surrogate un sorta di fattrici atte alla riproduzione. Si può scegliere di affittare il proprio corpo e mettere in vendita un essere umano? Questo è l’interrogativo che accompagna il lavoro impegnativo e appassionato della scrittrice. Tuttavia, le opinioni sono differenti e disparate e le stesse femministe sono discordi sulla maternità surrogata. Da più parti si invoca la libertà di poter disporre del proprio corpo, della proprio essere senza imposizioni o dettami etici. Accanto a questa posizione si è aperto un dibattito sulla libertà individuale e sui limiti che ad essa sono connaturati. La donna può essere libera e senza vincoli e scegliere liberamente di affittare il proprio Corpo? Recitava un vecchio slogan degli anni 60′ , Il corpo è mio e lo gestisco io, possiamo credere che le donne siano artefici di scelte libere e come si coniuga la libertà con la maternità. Anche la riflessione sul materno ha occupato ed occupa larghi spazi del pensiero femminile, quello che era un destino è diventata una scelta responsabile, ma che porta con sè la coscienza di una differenza che è solo biologica e culturale o è ascritta profondamente nell’identità femminile? Le anime sono tante, tante le elaborazioni e le posizioni che sono scaturite su un tema sensibile come l’utero in affitto. Di fatto, la maternità surrogata muove un business colossale e planetario in espansione costante e “il corpo della donna” è sempre, così come dice Lucia Tancredi, l’altra protagonista della serata, “ostaggio della storia e oggetto della politica”. Questi ed altri interrogativi animeranno l’incontro del 22 settembre , uno degli appuntamenti più significativi dell’intera rassegna.

Marina Terragni

Tanti saranno i temi che dall’utero in affitto si affronteranno come la maternità e il materno, il concetto di libertà, il corpo, l’integrità fisica e psicologica della donna, il concetto di differenza e il concetto di genere. La guida dell’evento è affidata alle due autorevoli ospiti che hanno alle spalle un lungo cammino nella elaborazione e riflessione del pensiero femminile. Marina Terragni comincia giovanissima la sua professione di giornalista a Radio Popolare, in seguito scrive per numerose testate, quali “IoDonna”, “Corriere della Sera”, “L’Europeo”. Opinionista e conduttrice radio e tv, annovera tra i suoi riconoscimenti il premio “Maria Grazia Cutuli” (2003) e il “Rhegium Julii” (2012). E’ autrice di vari saggi fra cui Vergine e piena di grazia (Grammalibri 1981), La scomparsa delle donne ( Mondadori 2007), Un gioco da Ragazze ( Rizzoli 201″).

 

Lucia Tancredi

Differente il percorso di Lucia Tancredi nata a San Marco in Lamis e maceratese di adozione. E’ docente, scrittrice e fondatrice della casa editrice EV. Raffinata intellettuale da sempre vicina alla filosofia della differenza è stata insignita da numerosi premi letterari di rilevanza nazionale. Ha scritto numerose biografie di successo e la sua ultima fatica letteraria L’Otto ha ricevuto plausi di pubblico e di critica.

La sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, accoglie con vivo entusiasmo la tappa di Non a Voce Sola e così commenta:

“Anche quest’anno abbiamo voluto confermare la nostra partecipazione a questa manifestazione, che riteniamo un momento importante di riflessione sulla scrittura e sul mondo femminile. Crediamo fermamente in questo tipo di appuntamenti, che danno modo agli appassionati di letteratura di ascoltare autrici di rilievo e personaggi sempre stimolanti e piacevoli”.

La direttrice artistica della Rassegna Oriana Salvucci ribadisce l’importanza dell’appuntamento montegranarese:

“Ringrazio la sindaca Ediana Mancini che con forza e passione appoggia il cammino di Non a Voce Sola. L’appuntamento montegranarese è una delle tappi più importanti della rassegna perchè costituisce il punto di raccordo fra il filo conduttore dell’anno passato dedicato al corpo politico della donna e quello di quest’anno vocato alla potenza del femminile. Ci eravamo lasciate l’anno passato con un augurio ad abitare il nostro corpo, a diventare da oggetti a soggetti della nostra storia e del nostro destino per poi affrontare quest’anno le tante testimonianze di potenza femminile, quella stessa potenza che è cosa diversa dal potere e dal dominio. La potenza è la forza attualizzata delle donne è riconoscere ed agire la propria libertà, senza lamentele o rivendicazioni, senza aspettare che altri la concedano. E’ questo lo scatto da fare fra chieder la libertà e agirla. La libertà è prerogativa naturale che abbiamo fin dal nostro primo vagito. Quello che manca in noi donne è spesso la consapevolezza della nostra forza, della nostra potenza, della nostra libertà. Non a Voce Sola è nata per questo, per dare voce alle donne, perchè la voce è il segno dell’esistenza delle donne è il superamento del silenzio millenario e dell’antica interdizione di Paolo di Tarso: Mulier taceat in ecclesia. Passare dalla consapevolezza alla pratica della libertà e superare quel leggero senso di vertigine che è il risveglio alla vita. Me lo auguro e lo auguro alle altre.”

 

 

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