Il mondo a Fumetti di Pasquale Ruju

Il mondo a Fumetti di Pasquale Ruju

 

di Raffaella Milandri

Acquaviva Picena, 2017-10-16 – Attraverso le iniziative della Omnibus Omnes, il territorio piceno sta per essere invaso da…un mondo di fumetti. Parte ad Acquaviva Picena la 1° edizione di Acquaviva Comics, insieme al concorso di disegno a fumetti “SettanTEXimo”, dedicato al 70° anniversario di Tex Willer, famoso personaggio della casa editrice Bonelli. Continua la serie di interviste nel mondo dei fumetti : ecco Pasquale Ruju, famoso autore della Casa Editrice Bonelli che ci mostra due bellissime tavole di Tex. Pasquale Ruju farà parte della giuria di “SettanTEXimo”.

Quando hai cominciato a sviluppare la passione per la scrittura e in particolare la sceneggiatura dei fumetti ? Ti sei ispirato a qualche autore in particolare?

La passione dei fumetti per me c’è sempre stata, fin da quando ho cominciato a leggere. Sono stato e sono tuttora un lettore vorace, anche se credo che i fumetti Bonelli, in particolare Tex, Zagor e Mister No, abbiano segnato la mia infanzia e prima adolescenza, insieme alle letture dei romanzi di Verne e di Salgari. Sono le radici della mia idea di Avventura.

Se potessi essere un personaggio dei fumetti chi vorresti essere?

Difficile dirlo. Forse il primo Mister No, per il senso di libertà e anche di ribellione che le sue storie ispiravano.

Qual è il personaggio di cui ami di più scrivere e perché?

Sicuramente Tex, in questo momento, così come per anni ho amato scrivere Dylan Dog. Con la mezza età ho ripreso ad apprezzare il genere western, e le storie di frontiera. Un genere che in fondo a ben guardare si ritrova sotto a storie di tutt’altra ambientazione, dal thriller, al poliziesco alla fantascienza.

Come procedi a creare una sceneggiatura che poi si trasformi nei disegni di un fumetto? Lasci molto spazio alla creatività del disegnatore oppure ami di più un tipo di sceneggiatura “rigorosa”?

Sono abbastanza rigoroso, come se trattassi una sceneggiatura esecutiva di tipo cinematografico. Indico sempre, insomma, dove posizionare l’obiettivo di una cinepresa ideale, in ogni vignetta. Però non mi dispiace se il disegnatore, avendo una strada già tracciata, si prende qualche libertà. Di solito questo giova al risultato finale. L’importante è che né lui né io perdiamo di vista la narrazione, e la sua fruibilità da parte del lettore.

Quanto tempo impieghi per scrivere ad esempio un albo di Dylan Dog?

Fra soggetto e sceneggiatura, quattro o cinque settimane. Poi a volte si lavora su più storie contemporaneamente, per cui capita di sospendere una sceneggiatura a metà e chiudere la storia anche dopo mesi.

Quale tipo di storie ti piace di più creare? Scenari post-apocalittici, puro fantasy alla Tolkien, horror oppure western?

Western, come ho detto, ma anche noir, horror e crime story. Ho scritto e ogni tanto continuo a scrivere fantascienza, ma anche lì prediligo le trame nere e “realistiche” alla space opera.

Cosa consiglieresti a chi voglia intraprendere questo mestiere? E quale è il requisito più importante?

Leggere, leggere tanto. Non solo fumetti, anche e soprattutto libri. E poi andare al cinema, a teatro, giocare ai videogiochi. E imparare a scrivere e riscrivere e ad accettare le correzioni, senza accontentarsi dei risultati raggiunti. E’ un po’ quello che fanno tutti i professionisti. Anche perché non si parla di scrivere o disegnare una singola storia, ma decine o centinaia. Occorre farsi certi “muscoli” per arrivarci.

Parlaci dei tuoi progetti futuri e del tuo ultimo libro

In questo momento ho in libreria “Nero di mare”, una sorta di “Hard boiled mediterraneo”, ambientato in Sardegna, mia terra natale. E’ la storia di un paparazzo, Franco Zanna, un uomo in crisi, alcolista, con un gran brutto carattere e molti segreti. Farà la foto sbagliata alla persona sbagliata e si ritroverà in un mare di guai. E’ un romanzo a cui tengo molto, scritto per la collana Sabot-Age delle edizioni E/O, curata daMassimo Carlotto e diretta da Colomba Rossi. Una seconda ‘famiglia’ letteraria, dopo quella fumettistica della Bonelli, nella quale è bello lavorare. Per il futuro… Sicuramente altre storie di Tex, e un nuovo romanzo, attualmente in corso d’opera. Magari avremo modo di riparlarne in futuro!

Pasquale Ruju, Nero di Mare

Chi è Pasquale Ruju

Dopo essersi laureato in architettura presso il Politecnico di Torino si avvicina al mondo del cinema e del teatro, dedicandosi poi principalmente al doppiaggio di personaggi di soap-opera (tra cui Sentieri) e di cartoni animati. Nel 1995 entra a far parte dello staff degli autori di Dylan Dog, scrivendo un breve episodio per il Gigante n.4 (Il vicino di casa per i disegni di Enea Riboldi), diventando ben presto una delle firme note ai lettori della testata (sulla serie regolare esordisce a maggio del 1997 con Il richiamo della foresta disegnata da Luigi Piccatto). In seguito gli verranno affidate anche le sceneggiature di storie per gli albi di Nathan Never, Martin Mystère, Dampyr e Tex. Per la Sergio Bonelli Editore, crea la miniserie in diciotto episodi Demian pubblicata da maggio 2006 a ottobre 2007 e la mini, sempre in diciotto episodi, Cassidy, da maggio 2010 a ottobre 2011. Premio Cartoomics-If 2004 e premio U Giancu 2011 per la sceneggiatura, nel 2010 è anche l’autore Bonelli più pubblicato dell’anno, con 1604 pagine e quattro serie all’attivo. Nel 2012 è autore e sceneggiatore del thriller interattivo The House of Mystery, primo esempio italiano di filmgame pubblicitario, nell’ambito della campagna Vigorsol Mystery. Insieme al disegnatore Giovanni Freghieri crea poi nel 2015 la miniserie in quattro episodi Hellnoir. Nel 2016 pubblica per Edizioni E/O il suo primo romanzo: Un caso come gli altri, finalista al Premio Scerbanenco 2016. Nel 2017 esce sempre per Edizioni E/O il suo secondo romanzo: Nero di mare.

 

 

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