Aspettando Godot chiude la rassegna Follia Teatrale a Monteprandone

Aspettando Godot chiude la rassegna Follia Teatrale a Monteprandone

 

di Paola Travaglini

 

Monteprandone – Il laboratorio teatrale Progettoteatro di Monteprandone, lo scorso sabato ha portato in scena, all’Auditorium Pacetti, il nono ed ultimo spettacolo della Rassegna “Follia teatrale”a Monteprandone : “Aspettando Godot” di Samuel Becket.

Una rappresentazione,che fin dall’inizio è stata molto complessa ed articolata per la trama .

L’aspettare Godot rappresenta la metafora dell’aspettare il domani, un domani che “ogni oggi”sarà domani.

Vladimira (Gilda Luzzi)ed Estragone chiamato anche Gogo (Simone Catalini),stanno aspettando su una strada desolata un certo “Signor Godot”.

Sulla scena, non vi è nulla tranne che un albero , unica cosa viva sopra questa terra mobile spaventata ed angosciata che regola la concezione temporale attraverso la caduta delle foglie che indica il passare dei giorni .

Ma Godot non appare mai e non si sa nulla sul suo conto .

Ad un certo punto del dramma compare in scena Pozzo (Matteo di Antonio) uomo crudele che tratta il servo Lucky (Maria Angela Alessandrini) come una bestia tenendolo legato ad una corda per indicare un legame reciproco apparentemente inscindibile .

Nell’opera, il futuro risulta essere vicino, da sembrare prendibile, ma che nesuno ha davvero voglia di veder comparire; si entra allora in quella trappola psitica del quasi afferrarlo .

Essa rappresenta lo “statuto opaco della contemporaneità.

Non si può che tentare allora di favorirla.

Mettere in scena la molle elastica contraddizione fra positivismo del cervello e quel medioevo della psiche che vuole fermarla, la realtà: fosse anche una realtà disgraziata. Perchè più del domani sia il forse a trionfare.

Uno stagno mistico del vivere, che la fischietta, la paura di morire, bleffandola di un infinito ripetitivo oggi aperto. (Paola Travaglini)

 

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