Cinema al Centro al Concordia

Cinema al Centro al Concordia

 

 

LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro
THE POST di Steven Spielberg
I PRIMITIVI di Nick Park
DANCER di Steven Cantor
CARAVAGGIO – L’ANIMA E IL SANGUE di Jesus Garces Lambert

Cinema Margherita
LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro – Vincitore del Leone d’Oro2017. Il film ha ottenuto 13 candidature a Premi Oscar
giovedì 22 febbraio ore 21,15
venerdì 23 chiuso per stagione teatrale
sabato 24 febbraio ore 21,15
domenica 25 febbraio ore 19,00-21,15

THE POST di Steven Spielberg
sabato 24 febbraio ore 18,30
domenica 25 febbraio ore 17,00
lunedì 26 febbraio ore 21,15 versione in lingua originale in lingua [?]inglese con sottotitoli in ita

I PRIMITIVI di Nick Park*
sabato 24 febbraio ore 17,00
domenica 25 febbraio ore 15,15
* ingresso 5€

Prossimamente: A casa tutti bene di Gabriele Muccino, Belle e Sebastien 3 di Clovis Cornillac

Cine-Teatro Concordia
DANCER di Steven Cantor
Mercoledì 21 febbraio ore 18.30 – 21.15

CARAVAGGIO – L’ANIMA E IL SANGUEdi Jesus Garces Lambert
Giovedì 22 febbraio 18,30 – 21,15
Venerdì 23 febbraio 18,30 – 21,15
sabato 24*
domenica 25 febbraio* ore 21,15
*la giornata del sabato e domenica pomeriggio non ci sono proiezioni per sala occupata da altre manifestazioni

Prossimamente: Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson

Gli spettatori che vengono alConcordia possono usufruire del parcheggio sotterraneo di Piazza Nardone. Si paga 1 € direttamente alla cassa insieme al biglietto del cinema, basta comunicare la targa della vettura. L’apertura è garantita per tutti gli spettacoli

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Le proiezioni si svolgono presso il Cinema Margherita di Cupra Marittima e presso e ilCine-Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto.
Gli spettatori che vengono al Concordia possono usufruire del parcheggio sotterraneo di Piazza Nardone. Si paga 1 € direttamente alla cassa insieme al biglietto del cinema, basta comunicare la targa della vettura. L’apertura è garantita per tutti gli spettacoli.

CinemalCentro prosegue nella sua programmazione: l’iniziativa unisce in un unico progetto il Cinema Margherita di Cupra Marittima e il Cine-Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto.
La programmazione è curata dal Cinema Margherita di Cupra Marittima, con il patrocinio del comune di San Benedetto del Tronto.

CinemalCentro da mercoledì 21 a lunedì 26 febbraio propone:
La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro, con Sally Hawkins, Michael Shannon (II), Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg. Il film ha vinto il Leone d’oro al miglior film al Festival di Venezia 2017 ed è candidato a 13 Premi Oscar 2018.
The Post di Steven Spielberg, con Meryl Streep, Tom Hanks, Sarah Paulson, Bob Odenkirk, Tracy Letts, Bradley Whitford. Il film è candidato a due Premi Oscar 2018
I Primitivi di Nick Park: Dopo Galline in fuga, Wallace and Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, Giù per il tubo e Shaun, vita da pecora gli studi di animazione inglesi Aardman si cimentano con una nuova storia girata in stop motion con figurine di plastilina.
Settimana delle Arti
Dancer di Steven Cantor, con Sergei Polunin. Il film è stato realizzato con il contributo speciale del Fotografo e artista David LaChappelle. Il film racconta la vita e le scelte diSergei Polunin uno dei più bravi e interessanti ballerini del nostro tempo.
Caravaggio – L’anima e il sangue di Jesus Garces Lambert. Il film è un excursus narrativo e visivo attraverso i luoghi in cui l’artista ha vissuto e quelli che ancora oggi custodiscono alcune tra le sue opere più note: Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta.

La forma dell’acqua: Elisa, giovane donna muta, lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora dove gli americani combattono la guerra fredda. Impiegata come donna delle pulizie, Elisa è legata da profonda amicizia a Zelda, collega afroamericana che lotta per i suoi diritti dentro il matrimonio e la società, e Giles, vicino di casa omosessuale, discriminato sul lavoro. Diversi in un mondo di mostri dall’aspetto rassicurante, scoprono che in laboratorio (soprav)vive in cattività una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità. A rivelarle è Elisa. Condannata al silenzio e alla solitudine, si innamora ricambiata di quel mistero capace di vivere tra acqua e aria. (www.trovacinema.it)

“Curando il delirio totalitario di Strickland con la grazia liberatrice dell’arte (la creatura di Doug Jones ripara al cinema), del Toro conferisce al suo film una portata estetica e morale esemplare. Per la bellezza che ne deriva, rinviando a una tradizione questa volta cinematografica che si interroga sulla relazione tra orrore e sua rappresentazione (Il mostro della laguna nera). Se gli incubi dell’epoca e i tornadi interiori sono affidati a Michael Shannon, volto roccioso che dissimula la mostruosa nefandezza dei suoi prossimi, Doug Jones incarna il doppio fantastico e compassionevole che ‘accompagna’ l’eroina sulle note di Glenn Miller.
Alla maniera del suo autore, Elisa si innamora perdutamente del mostro. Perché il fantastico per Guillermo del Toro non serve a esorcizzare le paure ma piuttosto a viverle. È l’ultima espressione di speranza e di terrore dell’uomo. Recuperando le radici creative della serie B e rigenerandole infaticabilmente, l’autore invita lo spettatore a riconsiderare i generi e il loro stile, lo persuade della loro inesauribilità, isolandone i meccanismi fondamentali e trovando la chiave per attivarne gli ingranaggi. Ieri la creatura di Jack Arnold nuotava silenziosa al di sotto dell’eroina, oggi ne abbraccia emersa il corpo. Quello elettrico di Sally Hawkins, determinata a provare che l’amore può essere contagioso e il silenzio una lezione sovversiva.” (Marzia Gandolfi – mymovies.it)

The Post: Convinto che la guerra condotta in Vietnam dal suo Paese costituisca una sciagura per la democrazia, Daniel Ellsberg, economista e uomo del Pentagono, divulga nel 1971 una parte dei documenti di un rapporto segreto. 7000 pagine che dettagliano l’implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Un’implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti. È il New York Times il primo a rivelare l’affaire, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un’ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post (ri)mette mano ai documenti e rilancia grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham, e del suo direttore, Ben Bradlee. (www.trovacinema.it)

“Film indifferibile, traboccante di impeto e fervore, The Post è prossimo a Lincoln. Lo è nel fondo e nei meccanismi, lo è nello slittamento dalla potenza delle immagini a quella della parola, lo è nell’interessamento alla procedura, ai caratteri umani pieni di intelligenza strategica, alla forza dei sentimenti, all’eroismo del cuore, alla comunione di un gruppo di persone, sovente in un ufficio, qualche volta su campo a operare in maniera ‘illegale’ nonostante l’istituzione che incarnano. Se nel 1865 era necessario acquisire abbastanza voti per far passare il Tredicesimo Emendamento, nel 1971 è indispensabile mettere le mani sui fascicoli confidenziali della Difesa per denunciarli sulle pagine del giornale. Allo stesso modo per Spielberg è importante realizzare il suo film prontamente per ‘trattare’ la perdita di controllo di un altro capo di stato e la condizione della donna. E il film aderisce all’impellenza del suo intrigo manifestando la sua urgenza (anche) nella forma e ribadendo in filigrana uno dei grandi temi della sua filmografia, la comunicazione. Quella che nasce dall’incontro tra un bambino e un alieno, tra un israeliano e un palestinese, quella che passa per lo storytelling o gli aneddoti di Lincoln.” (Marzia Gandolfi – Mymovies.it)

I Primitivi: Il giovane cavernicolo Dug vive nella foresta in armonia con la sua tribù, ancorata allo stile di vita elementare dell’Età della pietra, finché un gruppo di guerrieri già entrati pienamente nell’Età del bronzo caccia tutti i (relativamente più) primitivi nelle aride Badlands, sottraendo loro le terre più fertili. Ma Dug non si rassegna e si infiltra nel territorio del nemico, dove apprenderà che il gioco preferito nell’Età del bronzo è…. il calcio. (www.trovacinema.it)

“La regia è come sempre assai movimentata, non solo perché deve confluire in un match calcistico di grande tensione narrativa, ma anche perché mette in discussione alcune convenzioni cinematografiche: un esempio per tutti è la presentazione della Papera gigante, che inizialmente appare di dimensioni normali e poi, grazie ad un ribaltamento di prospettiva, rivela (a noi e ai protagonisti della storia) tutta la sua enormità. La partita finale poi fa riferimento ironico a tutti i topos del “gioco nobile” calcio, dal fallo simulato all’arbitro venduto fino alla “moviola” truccata.” (Paola Casella – Mymovies.it)

“Diretto dal regista candidato all’Oscar Steven Cantor, Dancer racconta la vita e la carriera di Sergei Polunin, il James Dean della danza, partendo dalle immagini da bambino, passando per i tanti successi, i tatuaggi, l’amore con Natalia Osipova.
Il ballerino piu? dotato della sua generazione secondo il New York Times, classe 1989, origini ucraine, di quell’est Europa dove la danza classica e? piu? popolare del calcio anche tra i ragazzi, Polunin si colloca suo malgrado come diretto discendente del terzo millennio di quella stirpe di geniali, sensuali, mefistofelici danzatori che partendo da Nijinsky e passando per Nureyev, ha infiammato i palcoscenici dei teatri, i cuori di milioni di fan e le riviste di gossip ai livelli delle rockstar.
Realizzato in quattro anni durante i quali la produzione ha seguito Polunin nei suoi molteplici spostamenti, e? stato nominato come miglior documentario ai British Independent Film Awards 2016.
Il fotografo e artista David LaChapelle, autore del video di Take Me to Church di Hozier, figura tra coloro che hanno contribuito alla realizzazione del film.” (http://wantedcinema.eu)

Dancer: Se provate a digitare il nome di Sergei Polunin su Google, scoprirete un ventaglio di titoli rocamboleschi: “Il bad boy della danza lascia il Royal Ballet”, “L’enfant terrible del balletto classico confessa i suoi problemi con la droga”. Dotato di un carisma e una prestanza che tolgono il fiato, Sergei Polunin ha preso d’assalto il mondo della danza ed è diventato il più giovane primo ballerino nella storia della celebre istituzione inglese. Poi a ventidue anni e all’apice della sua gloria, se n’è andato sbattendo (forte) la porta. (www.trovacinema.it)

Dancer, in equilibrio sapiente tra romanticismo e maledettismo, raggiunge il punto di rottura di un’ascesa vertiginosa e poi segue l’inizio di una discesa volontaria. Una decelerazione dolorosa che si interroga e interroga. Come trovare la libertà di essere se stessi quando si è la “proprietà più esclusiva” del mondo del balletto?
Lezione la mattina, allenamento il pomeriggio, rappresentazione la sera, Sergei si sente prigioniero di un ritmo che non gli appartiene più. Disciplina, regole, costanza, lo annoiano. Lui non ama che la scena e alla scena vuole tornare ma a modo suo, con le sue regole, coi suoi tempi, col suo tempo, quello che non ha mai avuto per amare, cazzeggiare, essere. Prima di nascere di nuovo però deve distruggersi. In fondo agli eccessi, alle notti bianche, ai ritardi, alla coca, ai patti coi fantasmi e con i demoni, ritrova l’equilibrio, il gusto della danza, la fame di danzare. Il richiamo di Tersicore morde ancora, è irresistibile, Sergei ritorna sul palcoscenico. Per lui e magari anche un po’ per noi. Per quel pubblico che lo guarda sbalordito gridare la morte del balletto e il lato scuro della danza, insinuando una domanda. Quando abbiamo un dono è un obbligo assoluto sfruttarlo? Spremerlo fino a esaurirlo? L’enfant prodige è crollato sotto quel dono, sotto il peso accumulato dall’infanzia. Rapimento visionario, Sergei Polunin balla come un dio ma Dancer ci ricorda il prezzo.” (Marzia Gandolfi – Mymovies.it)

Caravaggio – L’anima e il sangue: Un viaggio emozionante attraverso la vita, le opere e i tormenti di Caravaggio, artista geniale contraddittorio, che più di ogni altro ha raccolto in sé luci e ombre, genio e sregolatezza, generando opere sublimi. Caravaggio – L’anima e il sangue è un excursus narrativo e visivo attraverso i luoghi in cui l’artista ha vissuto e quelli che ancora oggi custodiscono alcune tra le sue opere più note: Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta. (www.trovacinema.it)

“La contemporaneità dell’animo di Caravaggio viene restituita nel film da scene fotografiche e simboliche ambientate in un contesto contemporaneo ed essenziale, che mettono in scena gli stati d’animo di Caravaggio con scelte visive ed artistiche visionarie e di grande impatto emotivo: la costrizione, la ricerca della libertà, il dolore, la passione, l’attrazione per il rischio ma anche per la misericordia, fino alla richiesta di perdono e redenzione.La voce dell’io interiore di Caravaggio, emotiva, evocativa ed al tempo stesso intima, è quella di Manuel Agnelli. Il frontman degli Afterhours e giudice di X Factor, un artista multiforme e talentuoso, rivoluzionario e originale, impulsivo e profondo. Un alter ego capace, come Caravaggio, di emozionare e sconvolgere. La voce fuori campo di Caravaggio/Manuel sulle scene fotografiche traduce così il moto continuo degli stati d’animo dell’artista, riproducendo le sfumature del suo carattere e raccontando le emozioni, spesso violente, che albergano in lui, aiutando lo spettatore ad entrare in contatto con il suo animo e la sua mente.Il film è girato in formato Cinemascope 2:40, che determina una visione più “allungata” delle immagini, simile ad una tela, ed è una delle prime produzioni in Italia realizzate in 8K, formato che permette di percepire la singola pennellata e carpire dettagli delle opere non visibili ad occhio nudo.” (Mymovies.it)

Per la stagione 2017-2018 il CinemalCentro propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.

Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00

Cinema Margherita
Via Cavour, 23
63064 Cupra Marittima (AP)

Telefono: 0735 778983 / 340 7322062
Fax: 0735 777118
Email: info@cinemamargherita.com

Cine-Teatro Concordia
Largo Mazzini, 1
63074 San Benedetto del Tronto (AP)

Telefono 0735588246 / 3407322062
Fax: 0735 777118
Email: info@cinemamargherita.com

 

 

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