Al Pacetti si ride con “I tre capelli del diavolo”

Al Pacetti si ride con “I tre capelli del diavolo”

 

di Paola Travaglini

 

Monteprandone, 2018-03-13 – All’Audirorium Pacetti di Monteprandone, è stata portata in scena , dalla Compagnia teatrale “Anime sul palco”, la sesta
opera teatrale “I tre capelli del diavolo” tratto da una favola dei fratelli Grimm.
“Anime sul palco compie un anno – afferma Geremia di Cesare – voglio fare un  ringraziamento speciale a Gianfranco Fioravanti che ha permesso tutto ciò e
a Guerriero Traini”.
La trama, ricca e divertente, racconta le disavventure di Furbello,  interpretato da Fabio Silvestri, che, non solo riesce a prendere, dopo varie prove, i tre capelli del diavolo, aiutato anche da sua moglie la diavolessa (Sonia Burini) ma anche a svelare tre misteri.
Il primo è legato all’albero dalle mele d’oro che non dà più frutti perchè nella terra erano state sepolte delle monete che impedivano alla pianta di crescere, quella del traghettatore (Renato Almonti ) rimasto per anni sulla barca che, per, per liberarsi dal maleficio dovrà cedere il remo ad una persona , ed infine, l’aggiunta originale è stata quella del principe muto (Antonio Palucci) che, potrà ritrovare la sua voce cercando la bella Eco.
Molti degli interpreti, hanno recitato due ruoli come Antonio Palucci che ha interpretato anche Sempronio, Renato Almonti nella parte del Diavolo,Sonia
Burini, Lestoscappa.
Ad interpretare il Re e Rubapresto, Marco Galiè, la Regina Anna Lanciotti, la Principessa Valeria Capecci, Tizio Maria Angellotti, Caio Sara Tulli il
Canzonatore Marina Stazi.
C’è stata inoltre la presenza di Valeria Marchei e Alberto Albanesi nel ruolo di ballerini.
Lo spettacolo ha riscosso un grande successo da parte del pubblico che ne è rimasto entusiasmato.
“Molti degli attori sono saliti per la prima volta sul palco” – afferma il regista Fioravanti.
“E’ una commedia molto particolare in quanto i ragazzi erano vestiti di nero ed entravano in scena proprio sul palco come si faceva una volta – aggiunge Anna Lanciotti – è stato interessante, perchè volevamo farvi capire come nasceva il teatro, una cosa che adesso si tende a fare molto di meno, anche perchè ci vuole molto sacrificio”. (Paola Travaglini).

 

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