dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

 

2018-04-18

REGIONE MARCHE – GIUNTA REGIONALE

 

Por Fesr Terremoto, la Giunta regionale approva gli interventi finanziati con i 248 milioni aggiuntivi per le zone sismiche.

Ceriscioli: “Pacchetto organico di azioni”. Bora: “Misure dedicate”

Prevenzione sismica e idrogeologica, miglioramento dell’efficienza energetica e sostegno alla ripresa socio economica delle aree colpite dal terremoto. Sono gli obiettivi del nuovo Asse 8 del Por Marche Fesr 2014/2020 finanziato con i 248 milioni di euro aggiuntivi stanziati dall’Unione europea e dallo Stato per favorire la rinascita delle zone terremotate marchigiane. Il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che sostiene il potenziamento della coesione sociale, ha ora una dotazione complessiva superiore a 585 milioni di euro, sommando le nuove risorse ai 337 milioni iniziali. La Giunta regionale ha definito le modalità attuative (Mapo) attraverso le quali assegnare le risorse aggiuntive: si tratta del programma operativo che individua sei filoni di finanziamento, con una priorità per le zone del cratere sismico. Alla ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione vanno 20 milioni di euro. Al rafforzamento della competitività delle piccole e medie imprese sono destinati 80,5 milioni, mentre altri 61,2 sono orientati a favorire la transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio. L’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi sono favoriti con 58 milioni e 23,3 milioni serviranno a tutelare l’ambiente attraverso l’uso efficiente delle risorse. Cinque milioni verranno destinati all’assistenza tecnica: in pratica tutte quelle attività di supporto, necessarie a garantire il raggiungimento dei risultati, qualitativi e quantitativi, prefissati dal Fesr. Complessivamente 100,5 milioni verranno dirottati sulle imprese e 142,5 milioni sulle opere pubbliche.

“Abbiamo definito un pacchetto organico di interventi e di strategie per accompagnare la rinascita dei territori terremotati, valorizzando le opportunità offerte dai fondi aggiuntivi – commenta il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – Vogliamo innescare un processo di ripresa economica e sociale partendo dal superamento delle fragilità già esistenti prima del sisma. Le aree sconvolte manifestavano, in passato, segnali di debolezza strutturale più accentuati rispetto al resto della regione. Partiamo, quindi, dalle fondamenta per offrire nuove opportunità e nuove infrastrutture all’area appenninica maggiormente coinvolta nel sisma”. In breve tempo, afferma l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora, “abbiamo rese spendibili le risorse giunte dopo il terremoto, perché la rinascita non può attendere e necessita di disponibilità certe e facilmente utilizzabili. Per questo abbiamo ritenuto opportuno impostare un nuovo e separato Mapo, il terzo, con schede dedicate ai territori colpiti dal sisma, allo scopo di rendere più leggibile il documento e maggiormente fruibili le opportunità previste”.

La definizione delle schede (interventi) “Mapo” tiene conto del processo di ascolto del territorio e delle proposte pervenute nell’ambito del “Patto per lo Sviluppo e la Ricostruzione” – stabilito dalla Regione e coordinato da Istao – per definire una strategia di rilancio e sviluppo del territorio marchigiano. Nell’ambito del Patto sono stati presentati complessivamente 135 progetti, dei quali 63 proposti dal settore pubblico (Enti locali, Anci, Altre Istituzioni e Università/Centri di Ricerca) e 72 da proponenti privati (Associazioni di categoria, altre associazioni e privati) che hanno come destinatari finali le imprese. Delle 28 schede (interventi) “Mapo”, 12 sono rivolte al sistema delle imprese, 14 ai beneficiari pubblici, 1 al recupero di un edificio con valore simbolico (la Collegiata di San Giovanni di Macerata), 1 per il marketing turistico. A queste vanno aggiunte altre 4 schede di supporto, necessarie per completare il finanziamento degli Investimenti territoriali integrati (Iti) urbani collocati nelle aree del cratere sismico. La ripartizione dei 243 milioni disponibili (tolti i 5 destinati all’assistenza tecnica) segnala 100,5 milioni per gli investimenti delle imprese e 23,3 milioni per la cultura e il turismo. Sono invece 50 i milioni per la sicurezza sismica degli edifici pubblici (edilizia scolastica, universitaria, sanitaria) e 48,6 per la loro eco efficienza. Altri 12,6 milioni vanno alla mobilità sostenibile e 8 alla sicurezza idrogeologica. Le strategie adottate prevedono una riduzione dei rischi per la popolazione migliorando la qualità ambientale e lo stato di conservazione del territorio (mobilità sostenibile per contenere l’inquinamento atmosferico e i consumi di energia fossile, manutenzione delle aste fluviali e riduzione del degrado idrogeologico). Contestualmente si innescheranno processi di ripresa del tessuto economico e produttivo per promuovere attività a più elevato valore aggiunto rispetto alle tradizionali basate sulle piccole imprese a dimensione familiare. Alcuni interventi potranno beneficiare di graduatorie già esistenti e non finanziati per carenza di risorse, approvando i progetti presentati da imprese localizzate nell’area del cratere, mentre le opere pubbliche varranno favorite con procedure concertate insieme agli enti interessati.

 

Edilizia scolastica, altri dodici interventi del Piano triennale finanziati dalla Regione.

I Comuni chiamati a sottoscrivere il contratto di mutuo predisposto dalla Regione. Casini: “Risorse per scuole migliori”

Sono dodici i Comuni che verranno finanziati nell’ambito del Piano triennale di edilizia scolastica 2015-2017. Sono quelli ricompresi nell’aggiornamento dell’annualità 2016, non finanziati con i riparti precedenti che hanno già ripartito 19,2 milioni. A seguito dell’assegnazione, da parte del ministero dell’Istruzione, di ulteriori 7,4 milioni di euro, la Regione ha predisposto uno schema di contratto di mutuo che gli enti beneficiari dovranno sottoscrivere per ricevere il contributo. “Si tratta di un adempimento amministrativo, necessario per accedere al finanziamento, chiesto dalla Banca europea degli investimenti che eroga le risorse attraverso la Cassa depositi e prestiti – spiega la vice presidente Anna Casini, assessore all’Edilizia scolastica – La Regione non gestirà gli appalti, per cui gli obblighi contrattuali previsti andranno assunti dell’Ente locale finanziato che attuerà l’intervento e i cui oneri sono a totale carico dello Stato. Parliamo di risorse importanti che verranno utilizzate per la ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico degli edifici scolastici. Investiamo sulla riqualificazione degli immobili per una scuola migliore, sicura, didatticamente all’avanguardia”. Nei dodici Comuni che potranno accedere al finanziamento rientra anche Acquaviva Picena, la cui scuola verrà finanziata con i fondi del terremoto, determinando uno scorrimento della graduatoria. Gli altri sono: Porto San Giorgio (scuola capoluogo), Ponzano di Fermo (Infanzia e primaria Rodari), Cingoli (Polo scolastico Borsellino), Lunano (Materna del capoluogo), San Giorgio di Pesaro (elementare e media), Montefalcone Appennino (scuola statale), Apiro (infanzia Scoccianti), Peglio (infanzia e primaria Fratesi), Cantiano (materna ed elementare del capoluogo), Montegranaro (Santa Maria), Francavilla d’Ete (materna via Didari).

 

 

Ex sede dell’ASSAM, l’assessore Cesetti: “nessun rischio da amianto, rifiuti depositati nella pubblica via fuori dal complesso immobiliare e autorizzata la richiesta di variante urbanistica”

 

Sullo stato in cui versa la zona circostante al Palazzo che fu sede dell’ASSAM in via Alpi a Posatora la Regione è già intervenuta denunciando il fatto e invitando, con una nota del 20 marzo scorso, le Autorità competenti alla rimozione dello scarico abusivo di materiali che si trova all’esterno del complesso immobiliare e interessa la pubblica via. Lo chiarisce l’assessore al Patrimonio Fabrizio Cesetti specificando che il complesso, già sede dell’Agenzia dei servizi nel settore agroalimentare delle Marche (ASSAM) fino all’ottobre 2010, è attualmente destinato all’alienazione: “Dopo i tre tentativi di asta andati deserti, la Giunta regionale, con deliberazione n. 574/2017, ha autorizzato la richiesta al Comune di Ancona di variante urbanistica per una migliore appetibilità dell’immobile nel mercato immobiliare in modo tale da facilitare ulteriori procedure di vendita”. Per quanto riguarda la manutenzione di cui la stampa scrive oggi, aggiunge Cesetti “giova ricordare che lo sviluppo della vegetazione è contenuto attraverso interventi a cadenza temporale mediamente annuale e che il Palazzo, attualmente sigillato a causa della presenza di elementi contenenti amianto, è sottoposto a un programma di monitoraggio effettuato secondo le specifiche dettate dai competenti uffici dell’ASUR. A questo proposito va evidenziato che le verifiche semestrali effettuate non hanno mai rilevato tracce di fibre aerodisperse”.

Allo stato, ribadisce Cesetti, “non vi sono alternative alla vendita ed anche per questo immobile, come per il Palazzo del Mutilato, resta il fatto incontrovertibile che fu un errore abbandonarlo per trasferire l’ASSAM nell’attuale sede sostenendo, tra l’altro, consistenti oneri per canoni di locazione”. 

Da ultimo, osserva Cesetti, “sembra il caso di evidenziare che l’unico modo per evitare una vergognosa discarica a cielo aperto è quello di reprimere le azioni delinquenziali di coloro che abbandonano rifiuti di qualsiasi specie, in spregio ai minimi canoni di civiltà, dei quali non dovrebbe essere difficile l’individuazione da parte delle competenti Autorità”.

 

312MILA EURO PER L’INCLUSIONE DELLE PERSONE SOTTOPOSTE A PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA

La Giunta regionale ha destinato 312mila euro a misure per l’inclusione lavorativa e l’orientamento delle persone con disagio grave e rischio di esclusione sociale. Ne dà notizia il presidente Luca Ceriscioli. “Le risorse – informa il Presidente – si inseriscono nel piano degli interventi per l’inclusione socio – lavorativa delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Investiamo su questo versante 156mila euro quest’anno e altrettanti l’anno prossimo. Si tratta di azioni molto importanti per contrastare la recidiva e dare alternative relazionali concrete, oltre ad un sostegno morale e materiale alle famiglie delle persone destinatarie di provvedimenti giudiziari. Il lavoro è lo strumento primario per il riscatto e la reintegrazione sociale”. Le misure, finanziate con risorse europee, si inseriscono nelle finalità della legge regionale 28 del 2008. In base a questa, la Regione promuove interventi per il recupero e il reinserimento sociale di persone ristrette negli istituti penitenziari, ex detenuti e minori sottoposti a procedimento penale. Gli interventi sono attuati nel rispetto delle competenze dell’amministrazione penitenziaria e della  giustizia minorile.

 

FORUM PA MARCHE:  LE RETI REGIONALI PER LA GOVERNANCE POST SISMA

Venerdì 20 aprile 2018 alla Mole Vanvitelliana di Ancona

La rinascita dei territori e delle comunità dopo il sisma del 2016, la ripresa del lavoro, le nuove opportunità economiche, la qualità della vita, il superamento dei “divide”, rappresentano tematiche strategiche e prioritarie per la Regione Marche. Questo il filo conduttore del FORUM PA Marche 2018, organizzato da FPA in collaborazione con la Regione, in programma venerdì 20 aprile ad Ancona. Una giornata di lavori durante la quale interverranno il presidente della Giunta, Luca Ceriscioli, insieme con gli assessori regionali. Saranno presenti, inoltre, i rettori delle università marchigiane e i massimi vertici dei principali enti regionali, associazioni di categoria e Camere di Commercio.

Confronto aperto su tre linee strategiche ‘La rete regionale per la ricostruzione e il sostegno del sistema produttivo e del lavoro’; ‘La rete regionale per la semplificazione, l’efficienza, la trasparenza’; ‘La rete regionale della governance locale digitale’.

Verranno presentati anche significativi progetti realizzati o in fase di realizzazione che stanno rendendo possibile il ripristino del tessuto sociale ed economico così duramente colpito dal terremoto. Tra i sistemi già in uso: “CohesionWorkPA” sistema per la gestione dell’emergenza in grado di interconnettere i vari stakeholder (Comuni, Province, strutture sanitarie, Protezione civile regionale e nazionale, alberghi, cittadini etc.) per scambiare flussi informativi e documentali ufficiali; il sistema “Supporto Sisma” per il monitoraggio e la ricostruzione delle opere pubbliche; il sistema “Domus” per la gestione condivisa delle pratiche della ricostruzione e il “Sinottico Globale” per monitorare e supervisionare tutti i dati in tempo reale. I principali progetti dell’Agenda Digitale Marche, finanziati con il Por Fesr 2014-2020, sono stati riprogettati per garantire coerenza tra la digitalizzazione strategica del territorio e le nuove ed impreviste esigenze che la ricostruzione richiede. Tra questi: “MeetPAd” – piattaforma di collaborazione multicanale per le Conferenze di Servizi telematiche, “ELaaStic” – disaster recovery del patrimonio digitale degli Enti Locali e la “Banda Ultra Larga”.

Il piano banda ultra larga ha dovuto tener conto della delocalizzazione delle attività produttive, della nuova localizzazione degli edifici strategici, delle zone rosse e delle perimetrazioni, ma non è stato fermato o rallentato perché la banda ultra larga nei territori colpiti dal sisma è una reale opportunità per creare nuovi investimenti e valorizzare i nostri “mestieri e saperi” in modalità digitale: artigianato creativo, impresa 4.0, filiere agroalimentari, turismo sostenibile e distretti culturali evoluti.

Per approfondimenti: https://forumpamarche2018.eventifpa.it/it/

In allegato il programma della giornata: programmaFORUMPA_MARCHE_flyer13aprile

 

 

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