UniMc, nasce il Laboratorio di storia del penale e della giustizia

UniMc, nasce il Laboratorio di storia del penale e della giustizia

Primo seminario sul tema della paura

Il progetto muove dagli insegnamenti di Mario Sbriccoli. Appuntamento venerdì e sabato, 18-19 maggio, alla Badia San Pietro, Hotel Monteconero, di Sirolo.

Nel solco della riflessione condotta da Mario Sbriccoli (1941-2005), a lungo docente nell’Ateneo maceratese, nasce all’Università di Macerata il Laboratorio di storia del penale e della giustizia, promosso dai professori Luigi Lacchè, Massimo Meccarelli, Paolo Marchetti, Monica Stronati e Ninfa Contigiani.

Macerata – Ogni anno, nel mese di maggio, sarà organizzato un seminario per “riflettere, di più e meglio, sul “diritto di punire”, affiancando alla dimensione tecnica quella culturale, in grado di contribuire alla ricomposizione di un mosaico le cui tessere, oggi, sembrano troppo disperse” spiega Lacchè. Il primo appuntamento è con una due giorni sul tema “La paura. Riflessioni interdisciplinari per un dibattito contemporaneo su violenza, ordine, sicurezza e diritto di punire” che si terrà venerdì pomeriggio e sabato mattina, 18-19 maggio, alla Badia San Pietro, Hotel Monteconero, di Sirolo.

Saranno quattro i relatori che tratteranno le posizioni di partenza e i temi-chiave per la discussione che vedrà la partecipazione di storici del diritto penale, penalisti, filosofi, storici, sociologi:Francesco Benigno della Scuola Normale Superiore di Pisa, Luca Scuccimarra dell’Università Sapienza di Roma, Roberto Mancini dell’Università di Macerata, Roberto Cornelli dell’Università Bicocca di Milano. Per questa prima edizione, sono state privilegiate le prospettive storica, filosofica, politologica e criminologica. Il seminario è il primo banco di prova per costruire, ogni volta, l’indice di un volume che raccoglierà i materiali prodotti a partire dalle relazioni e dalle proposte emerse durante la discussione.

“Vogliamo confrontarci  – prosegue il professor Lacchè – con questo sentimento antico quanto l’uomo, madre e fonte primigenia di comportamenti e di azioni individuali e collettive – reazione, difesa, fuga, fobia, panico, minaccia, angoscia, ansia, incertezza – prima di vederla ben piantata, diremmo applicata, nel centro dei sistemi penali contemporanei sotto forma, appunto, di governo della paura, di cultura del controllo, di guerra alla criminalità e al nemico, di tolleranza zero, di populismo penale, di diritto penale emozionale, di politiche di sicurezza pubblica, specie in ambito urbano”.

Mario Sbriccoli è stato professore ordinario di Storia del diritto italiano nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Macerata, la sua città, dove ha iniziato gli studi di storia del diritto negli anni Sessanta sotto la guida di Paolo Grossi. I suoi scritti sugli statuti medievali, sulla funzione dei giuristi nell’età del diritto comune, sul problema del reato politico alle soglie della scienza penalistica moderna, e ancora sul metodo della storia penale e criminale, sulla storia del processo, e ancora diritto penale d’età liberale e sul socialismo giuridico gli hanno guadagnato una posizione di grande autorevolezza e prestigio nel campo disciplinare che corre tra storia del diritto, storia del pensiero giuridico, storia delle istituzioni e delle pratiche criminali.

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