Erri De Luca a Fermo sui Libri

Erri De Luca a Fermo sui Libri

FERMO SUI LIBRI 2018

HEIMAT, (PICCOLA) PATRIA

SETTIMO INCONTRO – ERRI DE LUCA

FERMO – TEATRO DELL’AQUILA

14 GIUGNO 2018 – H21,15

Fermo sui Libri arriva al suo settimo appuntamento, sempre alla ricerca dei mille significati della parola Heimat, ovvero (piccola) patria, luogo reale e ideale che l’essere umano riesca a chiamare casa, nei cui valori fondanti si riconosca e che cerchi attivamente di migliorare e difendere tramite esercizio della democrazia ed impegno civile e spirituale.

Questa volta l’ospite chiamato a dare il suo contributo alla comprensione profonda del concetto di patria è una delle più delicate e intriganti essenze del panorama letterario odierno, stiamo parlando dello scrittore Erri De Luca, che terrà una lectio magistralis proprio dal titolo Heimat, (piccola) patria presso il Teatro dell’Aquila di Fermo, giovedì 14 Giugno alle ore 21,15.

Nato a Napoli nel 1950, Erri De Luca è uno dei più famosi e innovativi scrittori italiani viventi. La sua vita sembra l’incipit frammentato e indolentemente nervoso di un suo romanzo: fugge di casa a 18 anni con la volontà appassionata e ferrea di raggiungere Roma e aderire a Lotta Continua, cosa che gli riesce e che fa per lungo tempo.

Insoddisfatto di quel segmento di vissuto si ritira dalla scena politica romana nel 1976 e si rifugia in una relazione ossessiva con il lavoro manuale, è infatti prima operaio, poi camionista, operatore di scala in aeroporto e muratore per molti anni, fino al 1997, la sua passione politica, mai stemperata ma resa fluida dalla riflessione sulla realtà, si traduce in azioni da volontario per spedizioni umanitarie e autista di convogli d’aiuto in ex-Jugoslavia prima, a Belgrado durante i bombardamenti NATO, e in nord Africa poi.

Nel 1989, a quasi quarant’anni, decide di pubblicare il suo primo romanzo, è così che vede la luce il capolavoro dal titolo Non Ora, Non Qui, romanzo emotivo, strozzato e denso, che respira e vive nella bocca di un bambino balbuziente che riesce solo a finire ma non ad incominciare le parole, sconfinatamente innamorato di sua madre, e che, attraverso lei, prova nel suo piccolo le più grandi gioie dell’infanzia e le più amare mortificazioni.

Dopo l’esordio liberatorio, De Luca ha pubblicato altre decine di romanzi come fiumi in piena, ha deciso di mettere da parte lo sforzo manuale per quello spirituale, ha così imparato da autodidatta quattro lingue, russo, swahili, yiddish ed ebraico antico, quest’ultimo per potersi godere la Bibbia e i suoi intricati racconti nella loro scorza originaria.

Vincitore di decine di premi internazionali in Europa, si è schierato a fianco della lotta No-TAV per la salvaguardia del paesaggio italiano, quel pezzo di terra e cielo che sentiva come la propria piccola patria. Finito sotto processo per alcune dichiarazioni in difesa della libertà di parola all’interno della vicenda, è stato difeso inaspettatamente dalla comunità internazionale con un appello che vedeva come firmatari fior fiore di intellettuali e capi di stato europei, ad eterna conferma, come sembra dire De Luca nei suoi libri, che certe patrie non hanno confini.

Ad oggi vive tranquillo nel folto della campagna romana non urbanizzata, godendosi il caffè di buon mattino, dedicando tutto il proprio tempo libero alla scrittura e alle arrampicate su pendio con l’amico scrittore Mauro Corona.

Per Fermo sui Libri ha preparato un intervento ad hoc, una riflessione nuda, personale e completamente inedita sul suo pensare la patria, sul suo cercare radici nella sfiancante e meravigliosa umanità dell’essere al mondo, ognuno nel cuore di un pezzo di terra diversa, ma tutti trafitti da un unico e denso raggio di sole.

 

 

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