La felicità di essere donna: Adriana Spurio con il suo nuovo singolo “Senti-Joy”

La felicità di essere donna: Adriana Spurio con il suo nuovo singolo “Senti-Joy”

Sull’onda del #MeToo (movimento composto dalle “silence breakers”, le donne che hanno rotto il silenzio e denunciato le molestie subite sul posto di lavoro) arriva il nuovo singolo della cantautrice Adriana Spuria, un inno alla vita, alla gioia di essere donne, nonostante “qualcuno” le veda solamente come “prede” perché ritenute a torto deboli e silenti.

Di fronte ad una provocazione, nascosta o palese che sia, l’empatia delle femmine è in grado di ribaltare ogni brutto accadimento reagendo non con la guerra, ma con il supporto e la felicità dell’esserci.
In definitiva a “Ballare con le Stelle” è stata la bravissima Jessica Notaro, non il suo aguzzino finito giustamente nelle maglie della Giustizia.
Il racconto in musica di Adriana pervaso da un sound allegro ed evocativo e l’inciso, di cui una parte in inglese, indirizza il brano dalle sonorità avvolgenti e interamente arrangiato da Tony Simeone, ad uno stile electropop anni 80.
Adriana è la prima cantautrice italiana che dedica il suo “esserci in musica” ad un movimento che complice la copertina internazionale del Time, si è imposto all’attenzione pubblica in più di 150 nazioni.
https://www.youtube.com/watch?v=wh6qywe9MWU
https://www.youtube.com/watch?v=KYPuu_u3LiY
 

BIOGRAFIA ADRIANA SPURIA
Adriana Spuria comincia a cantare e a scrivere canzoni all’età di 17 anni. Con varie formazioni suona in giro per l’Italia spaziando tra cover jazz, folk, blues, rock, pop. Negli anni ‘90 lavora sia come autrice melodista che come vocalist per progetti house e dance. Contemporaneamente la sua attività live si svolge in giro tra Milano, Modena, Bologna e Roma con varie formazioni ma anche con molti concerti acustici -chitarra e voce- dove prevalentemente suona, oltre le cover anche i suoi brani di allora, tutti in lingua inglese ma soprattutto con un sound ed una costruzione lontani dalla melodia italiana tipica di quel momento. A fine anni novanta, nel 1997 vince una borsa di studio indetta dalla Siae per accedere al CET (la scuola fondata da Mogol) al corso compositori; qui apprende una serie di parametri che caratterizzano il pop italiano ed internazionale di quegli anni. Comincia a scrivere canzoni con testi in italiano. Sempre in quell’anno firma un contratto di edizioni con la Kromaki Music società editoriale di Radio Montecarlo e 105 e continua l’attività live in giro per l’Italia. Fin dal principio la vena compositiva ed autorale di Adriana viene influenzata da vari generi: dal pop al jazz, dal rock al folk pur rimanendo sempre personale, autentica e riconoscibile, mentre la sua vocalità assume sempre più un colore ed un tono preciso. L’interpretazione e il lavoro sul colore della voce diventano un obbligato, rispetto al tecnicismo che imperversa e che spesso accosta il canto ad una gara di atletica leggera, mentre il canto come una qualunque altra forma d’arte è, per Adriana, innanzitutto un esperienza spirituale interiore molto forte, fosse anche solo gioia pura…Nel 2005 Adriana decide di aprire un suo marchio di autoproduzione e comincia l’avventura di produttrice di se stessa sviluppando un progetto acustico che si chiama La Fabbrica dei Sogni che riprende un brano di sua composizione inedito e che dà il nome al suo marchio di produzione appunto La Fabbrika. L’EP inedito di 5 brani in acustico non esce mai, nemmeno per pochi amici, perché ritenuto dall’artista poco attinente con il sound che intende trarne fuori… così decide di rinviare il progetto (rock) a un momento futuro. Adriana decide così di riportare alla luce la canzone pop jazz degli anni ‘70 del periodo di Mina e comincia a muoversi in quella direzione mantenendo influssi folk e rock. Decide di fare un album con sonorità retrò che riprendono gli anni ‘50 ma con un tocco indie e moderno, un mix tra la melodia degli anni trenta unito ad un british pop alla Portishead e Morcheeba con un tocco di Carol King. Un album insomma che ha la pretesa di poter aprire le porte dell’onesta artistica e dell’eleganza creativa contenente 10 brani il cui titolo è IL MIO MODO DI DIRTI LE COSE.L’album esce nel 2011 nel panorama nazionale ed internazionale su iTunes e va in vendita nei negozi di dischi. Un album di canzoni scritte in periodi diversi dall’artista i cui brani di spicco nell’album sono sicuramente UNA DONNA che ne ha anticipato l’uscita diventando peraltro insieme al suo videoclip uno dei 30 migliori video/brani indipendenti sia per il PIV che per il PIVI i due maggiori concorsi di videoclip italiani indipendenti ed è rimasto nella Indie Music Like (classifica di gradimento di artisti indipendenti) per sei settimane. Ma anche il singolo NON CREDO che col suo videoclip è entrato nella classifica internazionale di YouTube totalizzando in pochissimo tempo 80.500 visualizzazioni ed è stato recensito su Rai Uno nella rubrica degli emergenti di Leonardo Metalli e nella rubrica “Meno di 30” di Studio Aperto (Mediaset). Un posto di rilievo va alla cover di UN COLPO AL CUORE brano di Mina del 1968 eseguito nell’album storico LA BUSSOLA, che viene qui rivisitato in maniera assolutamente originale ricalcando quel soft cool che caratterizza un po’ tutto l’album che ha ottenuto numerose recensioni. Questo è il percorso che ha segnato la realizzazione dell’album IL MIO MODO DI DIRTI LE COSE.
In questi ultimi anni Adriana ha fatto molta attività live in giro per i locali e un p’ in tutta Italia sia con i suoi brani che con progetti jazz, pop jazz, funk soul etc… 

 

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