dalla Regione Marche

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2018-12-23

SCIAPICHETTI: GLI IMPIANTI SCIISTICI DEI SIBILLINI RAPPRESENTANO IL VOLANO PER LA  RINASCITA DELLE  COMUNITA’ MONTANE

L’assessore regionale ha inaugurato a  Pintura di Bolognola gli impianti sciistici

 Bolognola dopo il sisma ha voglia di rialzarsi e ricominciare partendo proprio dagli impianti sciistici che questa mattina sono stati inaugurati dal sindaco Cristina Gentili alla presenza dell’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti.

“Una splendida giornata prenatalizia – ha sottolineato Sciapichetti – con il battesimo degli impianti di innevamento artificiale di Puntura di Bolognola. Un segnale di grande speranza per il territorio e per il Comune stesso. La valorizzazione degli impianti sciistici dei Sibillini rappresenta il volano per la rinascita di quelle comunità che attraverso la valorizzazione delle bellezze naturali e culturali possono attrarre flussi turistici in grado di generare  economia e quindi ripresa economica  e sociale”.

“Ringrazio Bolognola Ski – ha detto Gentili – che non ci mi abbandonato nemmeno dopo il terremoto  tanto che hanno investito sul nostro territorio  partecipato al bando 2016-2017 per far ripartire gli impianti dopo i drammatici eventi sismici. Aspettiamo tanti turisti soprattutto ora che abbiamo anche il nuovo impianto di innevamento artificiale”.

Bolognola nel cuore del Parco dei Monti Sibillini è il comune più alto delle Marche. Un suo punto di forza è il turismo, non solo quello sciistico, ma anche quello rappresentante da persone, amanti della montagna, che sia d’invero che d’estate la frequentano. Pintura di Bolognola vanta 6 impianti, 10 chilometri di piste per tutti i livelli di difficoltà. Le attività non mancano sia per gli appassionati che per i più piccoli che grazie alle nuove attrezzature rilanciano tutto il comprensorio sciistico: un tapis roulant e un nuovo impianto  d’innevamento artificiale. Un quadro ambizioso che punta ad attirare i turisti. Bolognola, esattamente come il resto del territorio marchigiano, è una zona ricca di bellezze che permette ai fruitori anche in altre stagioni uno stretto contatto con la natura, le foreste ed i superbi paesaggi.

CERISCIOLI: “IL DONO PIU’ PREZIOSO E’ LO STARE INSIEME CON LE PROPRIE RADICI E LA PROPRIA STORIA”

 

Il presidente della Regione Marche ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della Chiesa di Sant’Eustachio di Belforte del Chienti messa in sicurezza dopo il sisma

 

“Restituire una chiesa è il più bel regalo di Natale che si possa fare ai cittadini perché è un luogo d’incontro che esclude l’isolamento, dove la comunità si ricostituisce, Il dono più prezioso è quello dello stare insieme, delle proprie radici e della propria storia. Il sindaco (Paoloni come del resto tutti gli altri sindaci interessati dal sisma) ha agito con determinazione, impegno e devozione perché ha subito provveduto a realizzare un’ordinanza che mettesse in sicurezza questa bellissima chiesa e tutto il suo patrimonio culturale, perché – tra le tante cose fatte – ha da subito provveduto. Come diceva l’ arcivescovo Massara bisogna stare in mezzo alle comunità e insieme ci incontreremo nell’anno nuovo con l’obiettivo di poter attuare quella concordia istituzionale che tanti risultati e tanti frutti può dare alla comunità intera”.

Così questa mattina è intervenuto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli durante la cerimonia di inaugurazione la Chiesa di Sant’Eustachio di Belforte del Chienti dopo la celebrazione della messa da parte dell’arcivescovo Francesco Massara

La chiesa di S. Eustachio è ricordata almeno dal 1218, ma le sue forme attuali risalgono al XVII-XVIII sec. dopo il terremoto del 1741. Se all’esterno non presenta strutture particolarmente notevoli, all’interno l’edificio custodisce alcune opere di grande interesse: tra cui una statua lignea cinquecentesca di S. Sebastiano, due tele cinquecentesche, una delle quali firmata e datata da Durante Nobili da Caldarola, allievo di Lorenzo Lotto, una Santa Lucia del pittore ginesino Domenico Malpiedi (prima metà del sec. XVII), e il luminoso e grandioso polittico (cm 483 per cm 323) del 1468, firmato e datato da Giovanni Boccati Complessivamente le tavole figurate ammontano a trentacinque; ad esse si aggiungono i due cartigli laterali con le iscrizioni nelle quali compaiono i nomi dei committenti e l’anno di esecuzione.

 

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