Rifiuti e Relluce della discordia: l’appello del Sindaco Moreschini

Rifiuti e Relluce della discordia: l’appello del Sindaco Moreschini

Appignano del Tronto – Chissà come mai dopo poche settimane, tutte le proposte che erano arrivate di accoglienza dei rifiuti da parte di altri territori sono magicamente scomparse? Chissà se la lobby dei rifiuti in mano a pochi singoli che detengono le proprietà o le quote della maggior parte delle discariche presenti nel territorio della Regione Marche, ha deciso di fare “cartello” per aiutare l’amico imprenditore a rientrare a conferire per la propria fetta di mercato? Questo lo ignoriamo, ma un ragionevole dubbio salta fuori.

Il sormonto sulla vasca 5 della discarica di Relluce non ha mai avuto una autorizzazione in seguito a valutazione di impatto ambientale, pertanto nessuna conferenza dei servizi si è mai espressa in tal senso, nessuna area tecnica ha dato il proprio parere su questo sormonto.

Il sormonto è stato oggetto di ordinanza emergenziale nel 2014 dal Presidente della Provincia Piero Celani, e oggi vogliono portarci ancora rifiuti, sempre emettendo una nuova ordinanza emergenziale per fare un sormonto sul sormonto.

Anche perché quando “la tecnica” ovvero il settore ambiente della provincia di Ascoli Piceno si è espressa sul sormonto di vasca 5 è successo che ha emesso una determina dicendo: “…preso atto che dalle indagini e dai monitoraggi non è possibile escludere una evoluzione (anche retrovergente) del movimento franoso individuato e pertanto non ritiene che siano superate le condizioni per un “potenziale rischio ambientale” esclude ogni ipotesi di ulteriore abbancamento dei rifiuti nelle vasche esistenti del comprensorio di relluce….”

Ovviamente dal 2014 ad oggi le condizioni di stabilità dei versanti dell’area di relluce sono peggiorate perché la ditta Ascoli servizi comunali non ha eseguito il capping definitivo delle vasche e pertanto le infiltrazioni sul corpo di discarica hanno notevolmente aumentato le pericolosità di un potenziale disastro ambientale, così come scritto numerose volte negli atti emanati da Arpam e provincia nel corso degli ultimi anni.

Per non parlare dell’inquinamento delle acque superficiali e profonde, hanno avuto addirittura il coraggio di dire che lo sforamento degli inquinanti nei prelievi fatti all’interno della discarica sia dovuto a parametri naturali dei terreni, certo come se ad Appignano le argille fossero composte dalla kryptonite di supermen.

Il Presidente Fabiani è ancora in tempo: “Presidente non firmare sulle tue spalle una ordinanza che di certo porterà danni irreparabili a questo territorio, e che soprattutto dagli organi tecnici, ti è stata fortemente sconsigliata anche in sede pubblica di ata”, del resto oggi non c’è nessuna contingibilità ed urgenza visto che l’emergenza è nota oramai da mesi. Sara Moreschini, Sindaco di Appignano del Tronto

Discarica di Relluce, Ascoli Servizi precisa: “Non inquinante e non a rischio frane”

 

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