dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

2019-02-08

A Roccafluvione consegnati ad altrettante famiglie terremotate nove appartamenti Erap reperiti sul mercato.

Ceriscioli: “Risposta adeguata alle esigenze”.

Casini: “Elevati standard qualitativi”.

Leoni: “Operazione da incorniciare”

 

Il presidente della Regione Luca Ceriscioli e la vicepresidente Anna Casini hanno partecipato alla cerimonia di assegnazione di nove appartamenti acquistati dall’Erap sul mercato, da destinare ad altrettante famiglie terremotate di Roccafluvione (AP). Alla presenza del sindaco Francesco Leoni e delle famiglie interessate, sono state consegnate le chiavi degli immobili che ospiteranno trenta persone, all’interno di una nuova palazzina da dodici alloggi che si trova nel centro storico.

 

“Abbiamo garantito ai terremotati una risposta adeguata alle loro esigenze e conseguito tre importanti risultati – ha detto Ceriscioli – Innanzitutto è stata data un’abitazione temporanea di elevata qualità costruttiva, superiore agli standard propri dell’edilizia pubblica, ripopolando le aree colpite dal sisma. Poi aiutiamo le imprese marchigiane acquisendo l’invenduto e coinvolgendole nella fase della ricostruzione. Infine stiamo costruendo un grande patrimonio Erap. Già 181 di questi appartamenti, su un totale di 300, sono diventati di proprietà pubblica e lo rimarranno per fronteggiare l’emergenza sociale abitativa anche dopo la fase della ricostruzione”. La vicepresidente Casini ha sottolineato la qualità degli immobili consegnati, “ampi e con finiture da edilizia commerciale, quindi di altissimo livello. Un’operazione che ha garantito di non consumare suolo, ma di reinvestire su quanto già costruito. Roccafluvione rientra tra i Comuni che hanno scelto di puntare sugli immobili per ospitare i cittadini terremotati, implementando il patrimonio abitativo comunale e dell’Erap”. Il sindaco Leoni ha parlato di una “bella operazione ideata e gestita dalla Regione, da noi sostenuta. Non abbiamo chiesto le Sae (Soluzioni abitative di emergenza), avendo valutato la consistenza degli sfollati che potevamo fronteggiare con le abitazioni libere sul territorio. Poi è arrivata l’opportunità offerta dalla Regione, che abbiamo subito colto e che ci consente di liberare altri nove unità abitative che ospiteranno coloro che dovranno riparare le proprie abitazioni. Quindi si è innescata una funzionale rotazione, che è positiva per la rinascita del paese e per le famiglie terremotate”.

140MILA EURO AI CENTRI PER LA FAMIGLIA – ASSESSORE BRAVI: “PUNTO DI RIFERIMENTO E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’

Destinati oltre 140mila euro ai Centri per la famiglia nelle Marche. Su proposta dell’assessore alla  Famiglia, al Lavoro, all’istruzione e alla Formazione  Loretta Bravi  la giunta, nella sua seduta settimanale,  ha dato infatti il via libera ai criteri e alla modalità di utilizzo del Fondo statale per le politiche della famiglia 2018 a favore dei Centri per la famiglia per 117.321 euro e a questi ha aggiunto 23.464 euro di risorse regionali. In base alla delibera i servizi rimangono gli stessi dello scorso anno,  ma si modifica il  criterio di ripartizione della somma complessiva a disposizione per premiare  maggiormente chi più ha speso.

“I Centri per la famiglia sono un luogo d’incontro e confronto, tutorato e non, tra genitori, insegnanti, educatori – spiega l’assessore Bravi – e hanno la finalità di promuovere il benessere, il sostegno e l’accompagnamento delle famiglie. Gli interventi svolti negli ultimi anni sul territorio hanno avuto un buon riscontro e, sulla scorta delle relazioni e dei rendiconti effettuati dagli Ambiti territoriali sociali,  è evidente che rappresentano un punto di riferimento per le famiglie  grazie all’offerta di informazioni utili per la vita quotidiana dei genitori, al sostegno delle competenze genitoriali e alle attività ludico-educative rivolte ai minori”.

Attualmente i Centri per la Famiglia attivi nelle Marche sono 41. Lavorano attraverso attività e progettualità da realizzare all’interno di tre aree, nello specifico dedicate a:

–          informazione, che permetta alle famiglie con figli un accesso snello alle notizie di vario tipo utili alla vita quotidiana e alle opportunità del territorio;

–          sostegno alle competenze genitoriali attraverso interventi di ascolto, colloquio e consulenza educativa, confronto tra coppie e famiglie in special modo in occasione di eventi critici e fasi problematiche della vita familiare; mediazione familiare;

–          sviluppo delle risorse familiari e comunitarie, con particolare attenzione ai nuclei mono genitoriali e/o multiproblematici. Ciò dovrà avvenire attraverso la promozione della cultura dell’accoglienza e della solidarietà tra le famiglie, l’attivazione e la promozione di gruppi di famiglie-risorsa, gruppi di auto-mutuo aiuto.

Destinatari del finanziamento sono gli Ambiti territoriali sociali che devono presentare le domande per i Centri attivi sul territorio per i Comuni di loro competenza entro il 31 marzo 2019. I Centri spesso si avvalgono di associazioni locali e/o terzo settore per la gestione delle attività.

 

Il presidente Ceriscioli e la vicepresidente Casini visitano la cooperativa sociale “Ama Aquilone” di Castel di Lama: “Eccellenza regionale”

 

Il presidente della Regione Luca Ceriscioli e la vicepresidente Anna Casini hanno visitato la cooperativa sociale “Ama Aquilone” di Castel di Lama (AP). Ospita, nella sola sede locale, circa trenta ospiti e viene considerata la più grande comunità di recupero dalle tossicodipendenze delle Marche. Accompagnati dal presidente dell’associazione, Francesco Cicchi, hanno incontrato ospiti, animatori ed educatori. Un rapido giro nella struttura ha permesso di prendere visione della attività svolte che spaziano da quelle sociali, alle produzioni agricole biologiche. La cooperativa gestisce cinque centri per superare le dipendenze, due comunità per minori e due Cas (Centri di accoglienza straordinaria) per migranti. Ha anche beneficiato dei fondi del Programma di sviluppo rurale per investimenti agricoli e dispone di una stalla provvisoria per l’allevamento degli animali, in sostituzione di quella aziendale danneggiata dal terremoto. “È veramente un’eccellenza regionale, riconosciuta anche a livello nazionale, perché quasi la metà delle attività che svolge proviene da una mobilità attiva – ha commentato il presidente Ceriscioli – Si rivolgono ad Ama utenti di regioni avanzate, in termini di servizi, come l’Emilia Romagna. Si sceglie di venire qui e questo testimonia la qualità, la bellezza delle Marche che si scorge anche in questi luoghi, nell’impegno profuso per il recupero delle persone che si rivolgono a questa struttura. Una cura e un’attenzione riversata anche nelle attività svolte, nella produzione del cibo biologico, negli animali allevati all’aperto. Un’attività agricola fatta come si faceva una volta e che trasmette questa idea forte di qualità. I migliori complimenti a tutti quelli che lavorano in questa struttura, perché stanno facendo veramente qualcosa di grande che inorgoglisce la nostra regione”.

Governo, impugnazione della legge sull’esercizio venatorio

Moreno Pieroni: “Noi abbiamo garantito ai cacciatori l’esercizio di un loro diritto” 

 

“Ancora una volta viene dimostrato che questo governo Lega – Movimento 5 stelle non ha a cuore le problematiche dei cacciatori marchigiani, a differenza delle dichiarazioni fatte dai loro consiglieri regionali.  Il governo non ha a cuore nemmeno gli agricoltori: senza legge si sospendeva la caccia al cinghiale, danneggiando così anche i coltivatori. Il Consiglio dei Ministri non ha accettato le nostre controdeduzioni che avevamo inviato al Governo la scorsa settimana. Secondo il Ministero per gli Affari regionali che ha deliberato di impugnare la legge della Regione Marche n. 46 del 12 dicembre 2018 rimangono dubbi e profili di illegittimità della norma, in particolare per il fatto di aver agito in via legislativa e non amministrativa rispetto al calendario venatorio regionale. Per questo motivo il Governo ha deciso comunque di procedere nell’impugnativa. L’impugnazione riguarda un articolo che ha consentito l’esercizio della caccia nel periodo già previsto nel calendario venatorio, sulla base di piani faunistici provinciali ad oggi validi, vigenti ed applicabili. Valuteremo se costituirci avanti la Corte Costituzionale”.

 

 

 

L’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti sulla pdl di modifica alla legge elettorale regionale:

“Nessuno pensi di accorpare le circoscrizioni elettorali di Fermo e Ascoli Piceno”

“La Proposta di Legge del M5S ‘Norme per l’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta Regionale’ viola all’evidenza basilari disposizioni di principio, in attuazione dell’art.122, primo comma, della Costituzione, in materia di sistema di elezione, nonché l’autonomia dei territori regionali”. Lo afferma l’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti che specifica: “Invero, appare addirittura uno ‘strafalcione’ la previsione contenuta nell’art. 2 della PdL, di ripartire il territorio regionale in quattro circoscrizioni elettorali ‘accorpando’ le Province di Ascoli Piceno e Fermo in dispregio dei più elementari principi posti a tutela della rappresentanza democratica dei territori che, tutti in egual misura, hanno diritto di eleggere i loro rappresentanti ed evitare l’’oltraggio’ di farseli eleggere da altri.

I Consiglieri Regionali del M5S, come chiunque altro, non possono pensare che le Province di Ascoli Piceno e Fermo sono ‘figlie di un Dio minore’ e, pertanto, rispettino l’autonomia dei territori che è soprattutto autonomia nell’eleggere i propri rappresentanti anche nell’Assemblea Legislativa Regionale.

Si mettano, quindi, l’anima in pace che tanto la ripartizione del territorio regionale, ai fini della elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta Regionale, resterà sulla base di circoscrizioni elettorali corrispondenti alle cinque Province Marchigiane.

E di questo, sono certo, si farà garante tutta la maggioranza che governa la Regione Marche e le forze politiche che la compongono. Come sono certo che se ne farà garante tutto il Gruppo Consiliare del PD e lo stesso Partito regionale.

La PdL del M5S è anche errata quando prevede il ballottaggio ed il voto disgiunto perché si viola il principio della contestualità dell’elezione del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale, nonché il principio che assicura una piena rappresentanza delle minoranze.

Per tacere che non è opportuno che la legge elettorale venga modificata a ridosso delle elezioni, né tantomeno, come impropriamente si sostiene, alla luce dei sondaggi”, conclude l’assessore.

 

 

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