dall’Amat

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LA COMICITÀ SURREALE DI FLAVIA MASTRELLA E ANTONIO REZZA

MERCOLEDÌ 13 MARZO A SAN COSTANZO CON PITECUS

La comicità surreale di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, “Leoni d’oro alla carriera” alla Biennale di Venezia, l’uno performer-autore e l’altra artista autrice, insieme dall’87 firmando a quattro mani l’ideazione e il progetto artistico degli spettacoli, giunge mercoledì 13 marzo al Teatro della Concordia di San Costanzo con Pitecus nell’ambito di TeatrOltre promosso dall’AMAT, con i Comuni del territorio, la Regione Marche e il MiBAC.

Poeti dell’assurdo, protagonisti di suggestioni quasi fotografiche e di duetti ai limiti del nonsense dalla dirompente comicità, Flavia Mastrella e Antonio Rezza sono personaggi anticonvenzionali e straordinari interpreti dell’insensatezza che spostano continuamente l’asse delle certezze dello spettatore raggiungendo un pubblico ampio e soprattutto trasversale.

Pitecus racconta storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici e aggressivi anche argomenti delicati. Non esistono rappresentazioni positive, ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per nascondersi, comprano sentimenti e dignità, non amano, creano piattume e disservizio. I personaggi sono brutti somaticamente e interiormente, sprigionano qualunquismo a pieni pori, sprofondano nell’anonimato ma, grazie al loro narcisismo, sono convinti di essere originali, contemporanei e, nei casi più sfacciati, avanguardisti. Parlano un dialetto misto, sono molto colorati, si muovono nervosi e, attraverso la recitazione, assumono forme mitiche e caricaturali, quasi fumettistiche. Pitecus si scaglia contro la cultura dell’assopimento e della quiescenza creativa. Pitecus è uno spettacolo di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con Antonio Rezza, quadri di scena di Flavia Mastrella, assistente alla creazione Massimo Camilli, disegno luci di Daria Grispino, produzione RezzaMastrella con TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.

Informazioni: 0721 3592515, 366 6305500. Inizio spettacolo ore 21.15.

FERMO, TEATRO DELL’AQUILA SABATO 16 E DOMENICA 17 MARZO IN SCENA DIRTY DANCING

 

Sabato 16 e domenica 17 marzo torna ad aprirsi il sipario sulla stagione di prosa del Teatro dell’Aquila di Fermo promossa dal Comune con l’AMAT. In scena Dirty Dancing di Eleanor Bergstein, adattamento di Alice Mistroni, nell’allestimento di grande impatto di Show Bees in collaborazione con Wizard Productions per la regia di Federico Bellone.

Dirty Dancing è un titolo da record: un successo planetario al cinema, un Golden Globe e un Oscar per il brano (I’ve Had) The Time of My Life, oltre 40 milioni di copie della colonna sonora vendute e, solo negli Stati Uniti, oltre 11 milioni di dvd e Blu-ray. A teatro, in paesi di consolidata tradizione di spettacoli musicali come Inghilterra e Germania, ha ottenuto i più alti incassi nella storia del teatro europeo. In Italia lo spettacolo ha debuttato per la prima volta in assoluto nel 2014, al Teatro Nazionale di Milano e ha registrato il record d’incassi con oltre 115.000 presenze nei primi 3 mesi di rappresentazione; ben 8.000 persone hanno inoltre assistito alla speciale rappresentazione all’Arena di Verona nell’agosto del 2015. Per il pubblico la versione teatrale è oramai, come succede per il film, un classico da vedere e rivedere per vivere ogni volta tutte le emozioni e la magia di una storia senza tempo. La storia d’amore tra Johnny e Baby è raccontata – in questo speciale allestimento per i 30 anni del film – da musiche e coreografie indimenticabili, fedelmente riprese dalla versione cinematografica.

L’allestimento è firmato dal regista Federico Bellone, con la supervisione di Eleanor Bergstein, autrice del film e dello spettacolo teatrale, nella fase di scelta del cast. Il sodalizio artistico tra Bellone e produzione internazionale di Dirty Dancing inizia nel 2014, ma è nel 2015 che Federico firma la sua prima regia di Dirty Dancing, diventata subito la versione ufficiale ed internazionale dello spettacolo e adottata per i debutti in Inghilterra (sia Londra che in tour), Germania, Spagna, Austria, Monte Carlo, Messico, Belgio, Lussemburgo e presto Francia.

La colonna sonora comprende, oltre all’iconico brano vincitore di un Premio Oscar e di un Golden Globe – (I’ve Had) The Time Of My Life -, hit indimenticabili come Hungry EyesDo You Love Me?Hey! Baby e In the Still of the Night.

Dirty Dancing – afferma il regista Federico Bellone – è per il teatro un titolo molto più importante di quello che si pensi: infatti rappresenta uno dei pochi spettacoli in grado di portare davanti al sipario persone che non ci sono mai state, ed è l’unico titolo anglosassone in assoluto il cui allestimento italiano è stato esportato in tutto il mondo, compreso il celeberrimo West End di Londra. Questa versione dello spettacolo, reduce da successi in Inghilterra, Germania, Spagna, Austria, Monte Carlo, Messico, Belgio, Lussemburgo, e presto Francia, è fedele e rispettosa della pellicola del 1986 da cui ha origine”.

Le coreografie dello spettacolo sono di Gillian Brucem, le scenografie di Roberto Comotti, il disegno luci di Valerio Tiberi e il disegno audio di Armando Vertullo. Il cast è composto da Gianluca Briganti, Vanessa Innocenti, Sara Cipollitti, Simone Pieroni.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0734 284295. Inizio spettacolo ore 21.

 

 

DA GIOVEDÌ 14 A DOMENICA 17 MARZO

MASSIMO RANIERI NE IL GABBIANO

CONCLUDE LA STAGIONE DEL TEATRO ROSSINI DI PESARO

Volge al termine la stagione di prosa del Teatro Rossini di Pesaro promossa dal Comune di Pesaro e dall’AMAT con l’ultimo spettacolo in cartellone Il Gabbiano di Anton C?echov che sancisce un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, per la prima volta insieme nella messa in scena di uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre.

Con lo spettacolo – ultima tappa della tournée marchigiana che ha toccato Jesi, Macerata e Ascoli Piceno – termina anche Oltre la scena, ciclo di incontri curati dall’AMAT con le compagnie protagoniste al Teatro Rossini, preziosi momenti di approfondimento per il pubblico. L’incontro con la compagnia de Il Gabbiano si svolge sabato 16 marzo alle ore 18 presso la Sala della Repubblica del Teatro Rossini (ingresso gratuito).

La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, un’anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane C?echov rivivono in questo originale spettacolo che attraversa una pietra miliare del teatro mondiale in un’inedita grande edizione

 

“Alla prima uscita de Il Gabbiano – scrive Giancarlo Sepe nelle note di regia – l’insuccesso fu pieno. L’autore già reduce da un altro tonfo alla prima di Ivanov (che si tramutò in un successo in un’altra città), era incredulo, stentava a capire cosa fosse successo. La sua precoce affermazione con i suoi racconti (amati da Tolstoj) pubblicati in riviste letterarie e no gli aveva alienato le simpatie della critica che lo tacciava di arroganza e iattanza: Anton faceva una vita ritirata, non frequentava i salotti e faceva il medico, aiutando la povera gente. Amava più di ogni altra cosa la sua solitudine, arrivò a dire: vorrei incontrare una donna nella mia vita, bella come la luna, e come la luna che si affacci di tanto in tanto, anzi sarebbe meglio che vivesse in un’altra città. Cechov voleva capire il perché dell’insuccesso de Il Gabbiano e chiama l’unica persona affidabile, un critico musicale di origine francese che non aveva di che essere geloso e rivendicativo, un uomo dalla cultura imperante nella Russia del secolo, la cultura francese, un uomo che conosceva l’eterna armonia dei sentimenti, anche di quelli apparentemente contrastanti, Marcel, questo il suo nome, legge davanti a C?echov il suo testo e alla fine si sprigiona in un’esegesi, un’analisi spregiudicata del testo e la messinscena parte come una emanazione spontanea dalle sue parole che diventano battute del testo e frasi di canzoni meravigliose di cui lui solo ne possiede il segreto interpretativo. Musica e C?echov un connubio che sa di favola e di miracolo, la commedia arriva a toccare il suo cuore come quando l’aveva scritta.

Accanto a Massimo Ranieri in scena ci sono Caterina Vertova, Pino Tufillaro, Federica Stefanelli, Martina Grilli, Francesco Jacopo Provenzano. Le scene e i costumi dello spettacolo – prodotto da Diana Or.i.s. srl e Rama 2000 International – sono di Uberto Bertacca, il disegno luci di Maurizio Fabretti, le musiche sono a cura di Davide Mastrogiovanni e Harmonia Team.

Info: biglietteria del teatro tel. 0721 387621. Inizio spettacoli da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 17.

 

 

SABATO 16 MARZO AL TEATRO CONCORDIA DI SAN COSTANZO

PER KLANG DANIEL BLUMBERG IN CONCERTO

 

Sabato 16 marzo il palco del Teatro Concordia di San Costanzo accoglie un concerto dal sapore internazionale con Daniel Blumberg compositore inglese di grande talento, proposto nel cartellone di TeatrOltre KLANG altri suoni, altri spazi, su iniziativa dell’AMAT, del Loop Live Club, della Regione MarcheMiBAC e Comune di San Costanzo.

 

Già membro di varie band (Cajun Dance Party, Yuck, Heb-Hex e Guo) e autore di varie opere sotto altre denominazioni (Hebronix e Oupa), nonché collaboratore di artisti come Tony Crow dei Lambchop, Neil Hagerty, Jad Fair, Norman Blake, Low e Silver Jews, il ventisettenne compositore inglese Daniel Blumberg mette a punto il primo tassello di una carriera solista dalle connotazioni più decise e mature.

Minus, uscito il 4 maggio 2018 su Mute Records, è un lavoro sorprendente che coniuga improvvisazione e musica libera al più grezzo songwriting emotivo, radicato nel profondo tumulto personale che Blumberg ha vissuto mentre lavorava al disco. Dietro al microfono, Blumberg trasforma le proprie fragilità in una non comune forza espressiva, dispiegata nelle sette intense tracce dell’album in tutte le sue sfaccettature. Dal toccante lirismo delle ballate pianistiche Minus e The Bonb alle destrutturazioni in forma libera che costellano gli oltre dodici minuti di Madder, l’artista inglese denota una personalità interpretativa spiccata, la cui classicità contemporanea, solo moderatamente “disturbata” in alcuni arditi incastri (dis)armonici, rifulge di elegante pathos acconto ai prevalenti arrangiamenti cameristici tenebrosi e dolenti.

Il primo assaggio di Minus arriva con il video ambientato nel capannone in cui Daniel ha scritto la maggior parte del disco e creato la copertina dell’album e montato a Budapest dal pluripremiato editore cinematografico ungherese David Jancso. L’album è stato registrato dal vivo con il leggendario produttore Peter Walsh (collaboratore di Scott Walker da Climate Of Hunter). A soli 27 anni, Blumberg ha alle spalle una ricca storia musicale; dalla sua prima band ai progetti di Oupa e Hebronix, alle collaborazioni creative con artisti del calibro di David Berman (Silver Jews), Low Lambchop e Neil Michael Hagerty dei Royal Trux. Minus è un lavoro che lo conferma tra le voci contemporanee più uniche della Gran Bretagna.

Per informazioni e biglietti (posto unico numerato 10 euro) 0721 950124 – 366 6305500, call center 071 2133600, on line su www.vivaticket.it.

Inizio concerto ore 21.15.

MATELICA, TEATRO PIERMARINI DOMENICA 17 MARZO

LA LOCANDIERA DI PROXIMA RES

 

 

Domenica 17 marzo prosegue la stagione del Teatro Piermarini di Matelica, promossa dal Comune di Matelica Assessorato alla Cultura e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e MiBAC. In scena La locandiera di Carlo Goldoni proposta dalla compagnia Proxima Res, un allestimento piacevole ed elegante, formalmente curatissimo.

Mariangela Granelli è una Mirandolina di forte personalità affiancata in scena da Emiliano MasalaTindaro GranataCaterina Carpio e Francesca Porrini diretti dalla regia di Andrea Chiodi.

“Firenze, luogo della sciacquatura in Arno manzoniana ma anche goldoniana – afferma Andrea Chiodi nelle note di regia -, questo il luogo in cui agiscono le figure di una apparente spensierata commedia amorosa in cui però il non detto, il non desiderato, il non voluto diventano parole schiette, desideri e voglie, il tutto in lingua italiana che danno a questa commedia goldoniana un carattere universale e squisitamente moderno. Partendo dai Memoires goldoniani in cui lo stesso Goldoni afferma di essere partito da bambino giocando con delle piccole poupettes a costruire i suoi testi e a pensare che non bastava più un canovaccio ma era necessario un testo, ho immaginato che gli attori potessero proprio interagire con questo mondo dell’infanzia di Goldoni e dialogare di volta in volta con delle piccole bambole che rappresentino in modo efficace i rapporti tra i personaggi e la straordinaria macchina teatrale che è La Locandiera. Una locandiera che agirà tutta intorno ad un grande tavolo, tavolo da gioco e tavolo da pranzo, così chiaro il che cosa avviene sopra e meno chiaro che cosa avviene sotto, una Locandiera che è sicuramente la rappresentazione del Don Giovanni letterario ma al femminile, con i personaggi che appariranno e scompariranno tra una moltitudine di costumi del repertorio del teatro di Goldoni. Un gioco insomma che coinvolgerà i protagonisti nel mondo caro a Goldoni, dalle maschere che se ne vanno, ai costumi del repertorio fino alle sue amate poupettes dell’infanzia”.

Le scene e i costumi dello spettacolo sono di Margherita Baldoni, il disegno luci di Marco Grisa, le musiche di Daniele D’Angelo.

Per informazioni: biglietteria Teatro Piermarini 0737 85088. Inizio spettacolo ore 17.30.

IL PLURIPREMIATO MACBETTU DI ALESSANDRO SERRA

AL TEATRO PERGOLESI DI JESI SABATO 16 E DOMENICA 17 MARZO

 

 

Con il pluripremiato Macbettu di Alessandro Serra prosegue sabato 16 e domenica 17 marzo – seconda data aggiunta fuori abbonamento (accesso esclusivo a platea e palchi di I ordine) – la stagione di prosa del Teatro Pergolesi di Jesi nata dalla rinnovata collaborazione tra Fondazione Pergolesi SpontiniComune di Jesi e AMAT.

 

Il 16 marzo lo spettacolo sarà preceduto da una breve presentazione di Triade minore, romanzo di Luigi Ferrari proposta nell’ambito della XII edizione di Libro: che Spettacolo! promossa dall’AGIS da un’idea di Pier Paolo Pascali, che ne è il curatore dal 2008, per promuovere la lettura insieme allo spettacolo dal vivo.

Macbettu – prodotto da Sardegna Teatro in collaborazione con Compagnia Teatropersona – è in lingua sarda con sovratitoli in italiano. Vincitore del prestigioso Premio Ubu 2017 e del Premio ANCT 2017 (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), lo spettacolo è osannato dalla critica e amato dal pubblico, reduce dai recenti successi in Argentina è un vero cameo, da vedere, organizzato registicamente con la consapevolezza lucida del testo shakespeariano metafora della violenza fine a se stessa, ma soprattutto interessante per l’autonomia di azione e di estetica, per come esce dai percorsi risaputi della nuova scena italiana.

Dopo Jesi lo spettacolo sarà in scena al Teatro Rossini di Pesaro il 26 marzo (info su www.amatmarche.net).

L’idea dello spettacolo nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura domate dall’uomo. Ma soprattutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi degli attori che disegnano luoghi ed evocano presenze. Pietre, terra, ferro, sangue, positure di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve.

Gli attori in scena sono Fulvio AccogliAndrea Bartolomeo, Leonardo CapuanoAndrea CarroniGiovanni Carroni, Maurizio GiordoStefano Mereu, Felice Montervino. La traduzione in sardo e la consulenza linguistica è di Giovanni Carroni, la collaborazione ai movimenti di scena di Chiara Michelini, le musiche pietre sonore di Pinuccio Sciola, regia, scene, luci e costumi di Alessandro Serra. La produzione è realizzata con il sostegno di Fondazione Pinuccio SciolaCedac Circuito Regionale Sardegna.

Informazioni e biglietti: Teatro Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacoli: sabato ore 21, domenica ore 17.

AL LOOP DI OSIMO SECONDO APPUNTAMENTO PER LA RASSEGNA TEATRALE CRISALIDI

VENERDÌ 15 MARZO IN SCENA PERNE POSTNE SEPSE SARSITE DI COLLETTIVO ØNAR

Crisalidi – Rompere la scena, emergenze in atti, rassegna di studi teatrali realizzata dal Loop Live Club di Osimo e Collettivo Ønar in collaborazione con AMAT e l’Associazione Malte, prosegue venerdì 15 marzocon perne postne sepse sarsite, nuovo studio della performance audio-video-teatrale che il gruppo multidiciplinare Collettivo ØNAR sta sviluppando a partire da Lilith (Un mosaico) di Davide Nota.

“Il teatro si sta interrogando sul rapporto con la propria platea” spiega Giacomo Lilliù, ventiseienne attore e regista di Osimo, direttore artistico della rassegna. “Credo che in questo senso si possano raccogliere molti spunti dal rapporto che nei concerti si instaura tra performer e pubblico. Ci siamo quindi lanciati una sfida: far incontrare i mondi del live music club e del teatro per invitare spettatori e performer a uscire dalle loro zone di comfort. Il nome Crisalidi dichiara un carattere embrionale, che oltre ai singoli studi riguarda la rassegna stessa, da considerare come un’ipotetica edizione numero zero; ma segnala anche l’atteggiamento di rottura, di emergenza, di fragilità feroce con cui proponiamo di affrontare questa occasione di crisi, crisi che è un aspetto imprescindibile di tutto ciò che si definisca ‘dal vivo’.”

Si tratta dunque sì di una vetrina, ma sfondata: un osservatorio senza barriere attraverso cui conoscere le compagnie e le loro opere pressoché inedite, e al tempo stesso un cantiere operativo in cui attivare liberamente i processi che conducono alla messa in scena, grazie alla breve residenza artistica che il Loop ha offerto a ogni gruppo per permettergli di rimodulare il proprio lavoro secondo le caratteristiche della sala.

Per entrare nella giusta atmosfera, l’organizzazione si è divertita a sconvolgere leggermente le convenzioni dello stare a teatro, eliminando i posti a sedere (sgabelli, cuscini o gonfiabili portati da casa saranno comunque i benvenuti) e in generale mantenendo l’ospitalità consueta del Loop. La rassegna sarà inoltre affiancata da La Mostriciattola, esposizione di giovani artisti emergenti curata da Giulia Pacioni, e da una squadra di DJ, assemblata da Aspect Ratio, che concluderà ogni serata con un set diverso.

Gli spettacoli iniziano alle ore 22.30; biglietto 7 € (5 € per i soci Loop).

Informazioni: loopliveclub@live.itwww.looplive.org.

FERMO, TEATRO DELL’AQUILA SABATO 16 E DOMENICA 17 MARZO IN SCENA DIRTY DANCING

 

Sabato 16 e domenica 17 marzo torna ad aprirsi il sipario sulla stagione di prosa del Teatro dell’Aquila di Fermo promossa dal Comune con l’AMAT. In scena Dirty Dancing di Eleanor Bergstein, adattamento di Alice Mistroni, nell’allestimento di grande impatto di Show Bees in collaborazione con Wizard Productions per la regia di Federico Bellone.

Dirty Dancing è un titolo da record: un successo planetario al cinema, un Golden Globe e un Oscar per il brano (I’ve Had) The Time of My Life, oltre 40 milioni di copie della colonna sonora vendute e, solo negli Stati Uniti, oltre 11 milioni di dvd e Blu-ray. A teatro, in paesi di consolidata tradizione di spettacoli musicali come Inghilterra e Germania, ha ottenuto i più alti incassi nella storia del teatro europeo. In Italia lo spettacolo ha debuttato per la prima volta in assoluto nel 2014, al Teatro Nazionale di Milano e ha registrato il record d’incassi con oltre 115.000 presenze nei primi 3 mesi di rappresentazione; ben 8.000 persone hanno inoltre assistito alla speciale rappresentazione all’Arena di Verona nell’agosto del 2015. Per il pubblico la versione teatrale è oramai, come succede per il film, un classico da vedere e rivedere per vivere ogni volta tutte le emozioni e la magia di una storia senza tempo. La storia d’amore tra Johnny e Baby è raccontata – in questo speciale allestimento per i 30 anni del film – da musiche e coreografie indimenticabili, fedelmente riprese dalla versione cinematografica.

L’allestimento è firmato dal regista Federico Bellone, con la supervisione di Eleanor Bergstein, autrice del film e dello spettacolo teatrale, nella fase di scelta del cast. Il sodalizio artistico tra Bellone e produzione internazionale di Dirty Dancing inizia nel 2014, ma è nel 2015 che Federico firma la sua prima regia di Dirty Dancing, diventata subito la versione ufficiale ed internazionale dello spettacolo e adottata per i debutti in Inghilterra (sia Londra che in tour), Germania, Spagna, Austria, Monte Carlo, Messico, Belgio, Lussemburgo e presto Francia.

La colonna sonora comprende, oltre all’iconico brano vincitore di un Premio Oscar e di un Golden Globe – (I’ve Had) The Time Of My Life -, hit indimenticabili come Hungry EyesDo You Love Me?Hey! Baby e In the Still of the Night.

Dirty Dancing – afferma il regista Federico Bellone – è per il teatro un titolo molto più importante di quello che si pensi: infatti rappresenta uno dei pochi spettacoli in grado di portare davanti al sipario persone che non ci sono mai state, ed è l’unico titolo anglosassone in assoluto il cui allestimento italiano è stato esportato in tutto il mondo, compreso il celeberrimo West End di Londra. Questa versione dello spettacolo, reduce da successi in Inghilterra, Germania, Spagna, Austria, Monte Carlo, Messico, Belgio, Lussemburgo, e presto Francia, è fedele e rispettosa della pellicola del 1986 da cui ha origine”.

Le coreografie dello spettacolo sono di Gillian Brucem, le scenografie di Roberto Comotti, il disegno luci di Valerio Tiberi e il disegno audio di Armando Vertullo. Il cast è composto da Gianluca Briganti, Vanessa Innocenti, Sara Cipollitti, Simone Pieroni.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0734 284295. Inizio spettacolo ore 21.

 

 

LA LOCANDIERA DI PROXIMA RES

SABATO 16 MARZO AL TEATRO BRAMANTE DI URBANIA

DOMENICA 17 MARZO AL TEATRO PIERMARINI DI MATELICA

 

 

Sabato 16 marzo al Teatro Bramante di Urbania e domenica 17 marzo al Teatro Piermarini di Matelica, nelle stagioni promosse dall’AMAT con i rispettivi Comuni arriva in scena La locandiera di Carlo Goldoni proposta dalla compagnia Proxima Res, un allestimento piacevole ed elegante, formalmente curatissimo.

Mariangela Granelli è una Mirandolina di forte personalità affiancata in scena da Emiliano MasalaTindaro GranataCaterina Carpio e Francesca Porrini diretti dalla regia di Andrea Chiodi.

“Firenze, luogo della sciacquatura in Arno manzoniana ma anche goldoniana – afferma Andrea Chiodi nelle note di regia -, questo il luogo in cui agiscono le figure di una apparente spensierata commedia amorosa in cui però il non detto, il non desiderato, il non voluto diventano parole schiette, desideri e voglie, il tutto in lingua italiana che danno a questa commedia goldoniana un carattere universale e squisitamente moderno. Partendo dai Memoires goldoniani in cui lo stesso Goldoni afferma di essere partito da bambino giocando con delle piccole poupettes a costruire i suoi testi e a pensare che non bastava più un canovaccio ma era necessario un testo, ho immaginato che gli attori potessero proprio interagire con questo mondo dell’infanzia di Goldoni e dialogare di volta in volta con delle piccole bambole che rappresentino in modo efficace i rapporti tra i personaggi e la straordinaria macchina teatrale che è La Locandiera. Una locandiera che agirà tutta intorno ad un grande tavolo, tavolo da gioco e tavolo da pranzo, così chiaro il che cosa avviene sopra e meno chiaro che cosa avviene sotto, una Locandiera che è sicuramente la rappresentazione del Don Giovanni letterario ma al femminile, con i personaggi che appariranno e scompariranno tra una moltitudine di costumi del repertorio del teatro di Goldoni. Un gioco insomma che coinvolgerà i protagonisti nel mondo caro a Goldoni, dalle maschere che se ne vanno, ai costumi del repertorio fino alle sue amate poupettes dell’infanzia”.

Le scene e i costumi dello spettacolo sono di Margherita Baldoni, il disegno luci di Marco Grisa, le musiche di Daniele D’Angelo.

Per informazioni: Urbania 0721 3592515, 366 6305500, Matelica 0737 85088. Inizio spettacoli: Urbania ore 21.15, Matelica ore 17.30.

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