dalla Regione Marche

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IL PRESIDENTE CERISCIOLI A CAMERINO ALL’INAUGURAZIONE DELLA PRIMA FARMACIA DIDATTICA  

 

“Nuove frontiere della professione farmacista” è il tema del convegno che si è svolto oggi all’Università di Camerino, in occasione dell’inaugurazione della Farmacia Didattica dell’Università stessa a cui ha partecipato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Il Governatore ha espresso soddisfazione per la  nuova struttura in una Facoltà che nonostante il sisma è riuscita a mantenere la capacità didattica, la ricerca, conservando il rapporto con gli studenti e le imprese del territorio. E’ fondamentale, per Ceriscioli, poter avere all’interno dell’Università un luogo che permetta di sperimentare le competenze acquisite dagli studenti per poi poterle inserire nel mondo lavorativo. Quindi una grande occasione per un primo avvicinamento al mondo reale, sperimentando le conoscenze sin dalla fase universitaria. Ceriscioli ha ricordato, inoltre, l’importanza del ruolo che ricoprono le Farmacie nelle Marche nel quadro dei servizi sanitari, veri punti di riferimento dei cittadini. Infine il Presidente ha voluto collegare l’esperienza della Farmacia Didattica all’intesa fatta dalla Regione con i Tribunali e le Procure delle Marche, dando la possibilità ai giovani laureati in Giurisprudenza di effettuare il tirocinio pratico proprio in queste strutture. La Farmacia Didattica è stata realizzata grazie al contributo della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), che ha promosso, dopo il terremoto del 2016, una raccolta di fondi finalizzata ad iniziative di rilancio di attività di Unicam nel settore del farmaco. Le Farmacie Didattiche, che sono abbastanza comuni sia in diversi paesi del Nord Europa, che in Canada e negli Usa, sono per lo più assenti nel nostro panorama nazionale e possono diventare un punto di riferimento importante per preparare professionisti pronti, al termine del proprio curriculum di formazione universitaria, ad entrare nel mondo del lavoro. Nella Farmacia Didattica, infatti, gli studenti potranno seguire tutte le fasi del processo di dispensazione del farmaco, ma anche apprendere le basi per offrire ai pazienti consulenze per la fornitura di farmaci da banco, consigli sull’aderenza ai piani terapeutici.

IL PRESIDENTE CERISCIOLI A PORTO SANT’ELPIDIO INCONTRA UNA DELEGAZIONE DI OPERATORI BALNEARI  NELLA SEDE DI CONFCOMMERCIO

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli accompagnato dal consigliere regionale Francesco Giacinti nel primo pomeriggio di oggi ha incontrato a Porto Sant’Elpidio, presso la sede della Confcommercio, una delegazione di operatori balneari per fare il punto della situazione in merito all’erosione costiera.  Ceriscioli ha ascoltato le istanze degli operatori e ha sottolineato l’impegno della Regione nella revisione del piano della costa e di mettere a disposizione un finanziamento di 5 milioni di euro per realizzare il primo stralcio funzionale di scogliere emerse nel tratto lungomare sud. Il resto del finanziamento sarà a carico del Comune. Entro fine maggio il piano della costa verrà approvato in giunta regionale ed entro luglio votato in Consiglio regionale.

 

 

 

 

 

FIUME POTENZA: AL VIA I LAVORI DI SISTEMAZIONE IDRAULICA

Prenderà il via la prossima settimana  e si concluderà entro la fine dell’anno la sistemazione idraulica strutturale sul fiume Potenza nei Comuni di Recanati e Potenza Picena. Lo comunica l’assessore regionale all’Ambiente.

I lavori saranno regolati da un accordo di programma, per un importo di 1.392.000 euro e saranno consegnati all’impresa giovedì 9 maggio, con una durata prevista di circa 6 mesi. Il progetto prevede la demolizione della briglia/traversa situata in località Chiarino a valle del ponte della strada provinciale che collega la frazione Marolino con Chiarino, al fine di evitare esondazioni. A monte della traversa sarà realizzata una importante opera di manutenzione, che prevede la rimozione del materiale accumulato in modo anomalo. A monte e a valle della traversa sarà inoltre ripristinata la difesa delle sponde danneggiate dalle piene dell’ultimo decennio.

Questo consistente progetto fa seguito ad altri interventi minori realizzati nel 2018 per la riparazione dei danni delle alluvioni del 2013: mitigazione del rischio idraulico nei comuni di Recanati e Potenza Picena per un importo complessivo di circa 155.000 euro, ripristino degli argini, di erosioni spondali e della funzionalità idraulica del Fiume Potenza a monte della traversa ASTEA nei Comuni di Macerata e Montecassiano per un importo complessivo di 85.000 euro e lavori di mantenimento e miglioramento della funzionalità fluviale del Fiume Potenza da località San Cassiano a monte della località Pontile nel Comune di Fiuminata, per un importo di 80.000 euro.

L’assessore sottolinea che la progettazione è stata condotta con il criterio della protezione e della tutela ambientale dei corpi idrici e che saranno inoltre effettuati tutti i controlli ambientali in cantiere per verificare l’assenza di effetti negativi anche in fase esecutiva. Questi interventi – conclude l’assessore – confermano la volontà dell’Amministrazione di rispettare i programmi operativi a suo tempo presentati, mantenendo viva l’attenzione alla sostenibilità ambientale.

Nei prossimi mesi, inoltre, sono previsti altre due importanti azioni di sistemazione idraulica, alla foce del fiume e nel territorio montano.

 

 

 

NCENDIO TONTARELLI, L’ARPA ACCERTA I VALORI NEI LIMITI DI RIFERIMENTO SULLE COLTIVAZIONI

Sono risultati nei limiti di riferimento i valori accertati da ARPA sulle coltivazioni locali e nel terreno internamente ed esternamente alla azienda Tontarelli, recentemente coinvolta da un incendio. Per questo ASUR ha proposto oggi al Sindaco di Castelfidardo la revoca dell’ordinanza cautelativa di sospensione della raccolta di frutta ed ortaggi, del pascolo degli animali e dell’utilizzo di foraggi prodotti nelle zone di territorio potenzialmente oggetto di ricaduta degli inquinanti. L’ordinanza era stata emessa – in via cautelativa – nelle ore successive all’incendio che si era verificato nello stabilimento Tontarelli la mattina del 16 aprile 2019. Anche le altre analisi condotte da Arpa risultano negative.

L’incendio aveva coinvolto i magazzini dei prodotti semilavorati (materiali plastici a base polipropilene) e le dimensioni importanti dell’evento, comunicate dai Vigili del Fuoco intervenuti, avevano comportato l’applicazione da parte di ARPAM dei protocolli specifici di intervento per il monitoraggio delle matrici ambientali coinvolte (aria, acque, suoli) e delle coltivazioni, queste ultime in collaborazione con ASUR AV2.

Fin dalle ore 6.00 del 16 aprile le condizioni meteo hanno favorito la dispersione verso l’alto, e quindi in direzione Sud-Sudest, della nube alimentata dall’incendio, che ha quindi continuato a propagarsi a quote abbastanza lontane dal suolo.

Nelle immediate vicinanze dell’impianto, fino a metà giornata, erano  stati riscontrati incrementi apprezzabili dei valori di benzene nell’aria. A distanza dalla zona interessata, in direzione sottovento in località le Crocette di Osimo, sono stati campionati Benzene, IPA, Diossine e PCB diossina simili e metalli pesanti. Le successive prove di laboratorio hanno evidenziato, per tutti gli inquinanti considerati, valori di concentrazione paragonabili al fondo.

Le indagini dell’Agenzia hanno riguardato anche la qualità delle acque superficiali e sotterranee della zona senza aver rilevato contaminazioni riconducili all’evento. Continuano comunque i campionamenti sulle acque sotterranee. Nei giorni successivi ARPAM ha esteso le indagini alle deposizioni al suolo, campionando terreni superficiali in direzione sempre sottovento all’incidente, fino a una distanza di circa 3 km dallo stabilimento Tontarelli. Anche in questo caso gli accertamenti di laboratorio hanno escluso contaminazioni da metalli pesanti, IPA, Diossine e PCB diossina simili.

 

 

 

 

DISTACCO MONTECOPIOLO E SASSOFELTRIO: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE IN AUDIZIONE IN SENATO IL 7 MAGGIO

 

Il 7 maggio la Commissione Affari Costituzionali del Senato ascolterà il Presidente della Regione sul distacco di Sassofeltrio e Montecopiolo.

Il Presidente sottolinea la volontà delle Marche di fermare l’iter e tornare a coinvolgere i territori ascoltando la loro voce. La Regione chiede al governo la sospensione per motivi di illegittimità e di opportunità dell’iter legislativo del disegno di legge finalizzato al distacco dei due Comuni, l’indizione di un nuovo referendum, la costituzione di un tavolo istituzionale per la revisione degli ambiti territoriali delle Regioni e, in attesa di proposte organiche di revisione, l’interruzione dell’iter delle modifiche territoriali, come è avvenuto nel caso di Cortina d’Ampezzo.

Secondo il presidente della Regione Marche infatti, gli effetti che derivano dalla separazione dei Comuni non si esauriscono nel mero passaggio da una Regione all’altra, ma nella riorganizzazione di tutte le attività amministrative connesse, con le relative conseguenze economiche. La variazione comporterebbe ripercussioni su molteplici servizi, come l’ambito sociale, il distretto sanitario, il ciclo dei rifiuti, il ciclo idrico integrato, la gestione dei beni demaniali e forestali nel monte Carpegna, che verrebbe diviso fra due Regioni, la gestione degli impianti sciistici di Montecopiolo, finanziati con fondi della Regione Marche, oltre ad altre ripercussioni dal punto di vista socioeconomico, per i cittadini e per le imprese.

Per ciò che concerne l’opportunità di proseguire nell’iter legislativo intrapreso, il Presidente sottolinea che una larga parte della popolazione residente ha espresso, con la sottoscrizione di una petizione firmata da oltre mille cittadini, la volontà contraria al distacco.

Alla luce di questo risultato il Presidente ritiene dunque necessario che le amministrazioni comunali interessate indicano un nuovo referendum e che, nelle more dell’espletamento dell’auspicata e rinnovata procedura referendaria, si sospenda l’iter di legge presso entrambi i rami del Parlamento. Infatti, trascorsi ben 12 anni dal primo referendum, è evidente che il corpo elettorale ha espresso una volontà diversa pur sotto forma di petizione e che, pertanto, il Senato e la Commissione Affari costituzionali di tale ramo del Parlamento, debbano tenere necessariamente conto delle motivazioni per cui la Regione Marche non ha espresso fino ad ora il parere, così come le ragioni e gli interessi dei Comuni limitrofi.

Le strategie per la ricostruzione del sistema economico e del territorio delle Marche, duramente colpito dalla crisi sismica ed ancora in stato di emergenza, presuppongono necessariamente il mantenimento dell’unitarietà del suo territorio, e non la sua divisione, dopo l’ulteriore lacerazione dei sette comuni della Valmarecchia all’Emilia-Romagna.

Conseguentemente alla riduzione del numero dei Comuni, dei residenti, e dell’impoverimento del tessuto economico, perdurante da anni per la crisi economica  e per il sisma, il Presidente ritiene che il Parlamento avrebbe il dovere di avviare un confronto sull’esigenza non tanto di ridurre le dimensioni territoriali, ma di omogeneizzare i territori a difesa e tutela dei cittadini.

 

 

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