dall’Amat

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Il Teatro Ventidio Basso annuncia la nuova stagione di prosa

Il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno annuncia con largo anticipo e tra i primi delle Marche la nuova stagione di prosa 2019/20 promossa da Comune di Ascoli Piceno e AMAT. Sedici serate di spettacolo per otto titoli, appuntamenti imperdibili con i protagonisti assoluti della scena animano il cartellone che prende avvio a ottobre per completarsi a marzo e che offre esperienze di evasione e riflessione tra teatro, danza e musical.

La Divina Commedia. Dall’Inferno al Paradiso, una creazione di Emiliano Pellisari per Nogravity Theatre, è attesa il 12 e 13 ottobre per l’inaugurazione della stagione. L’eccezionale spettacolo di danza acrobatica propone la trilogia di Dante con sei straordinari danzatori-acrobati che conducono lo spettatore in un viaggio dell’anima attraverso il teatro dell’incredibile. Con le coreografie originali e misteriose di Mariana Porceddu, sorprendenti figure infernali si compongono come d’improvviso, per uno spettacolo che riunisce in sé sette anni di lavoro di ricerca e tre singoli spettacoli (Inferno, Cantica, Paradiso), ora insieme in un continuum organico, al pari delle tre parti della Commedia Dantesca. Il 22 e 23 ottobre è la volta di Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams. Il dramma, premio Pulitzer nel ’47, è affidato alla regia di un grande maestro di fama internazionale Pier Luigi Pizzi, fondatore con Giorgio De Lullo, Romolo Valli e Rossella Falk della “Compagnia dei giovani”. Il ruolo di Blanche Du Bois è assegnato a Mariangela D’Abbraccio, grande interprete del nostro teatro e quello di Stanley Kowalski a Giulio Corso, talentuoso attore emergente.

https://www.youtube.com/watch?v=54SW8ZPoe14

 

L’anima buona di Sezuan di Bertolt Brecht con Monica Guerritore, vera e propria signora della scena nel doppio ruolo della buona prostituta Shen-Te e del suo perfido ed inventato cugino giunge ad Ascoli Piceno il 13 e 14 novembre. La regia è curata dalla stessa Monica Guerritore, ispirata alla versione che Giorgio Strehler diresse nell’81 al Piccolo. Un nuovo allestimento – pensato per la contemporaneità teatrale che ci circonda – ma con un legame strettissimo all’immenso patrimonio della tradizione milanese. “Ne L’anima buona – afferma l’attrice – c’è tutta la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri ma sempre raccontati con lo sguardo tenero di chi comprende . Teatro civile, politico, di poesia”. Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka, diretti da Antonio Calenda, danno vita il 7 e 8 dicembre con Falstaff e il suo servo a una nuova, inedita coppia teatrale, che, tra dramma e commedia, evoca le avventure di Falstaff e le burle di cui è vittima. Creazione originale ispirata ai drammi shakespeariani, lo spettacolo di Nicola Fano e Antonio Calenda (anche regista), racconta Falstaff non solo quale protagonista de Le allegre comari di Windsor, ma anche per il suo ruolo nelle parti I e II di Enrico IV e nell’Enrico V in uno spettacolo comico e drammatico insieme: una cavalcata nelle atmosfere shakespeariane, rielaborate per un pubblico di oggi, in grado di cogliere l’eternità del duello tra Caso e Ragione. A che servono gli uomini in scena il 25 e 26 gennaio è una commedia musicale scritta da Iaia Fiastri, commediografa di successo e storica collaboratrice della premiata ditta Garinei e Giovannini con la quale firma, tra gli altri, Aggiungi un posto a tavola, Alleluja brava gente e Taxi a due piazze. La protagonista di questo nuovo allestimento è Nancy Brilli, attrice di talento, dotata di grande simpatia e intelligenza scenica che interpreta Teodolinda, Teo per gli amici, una donna in carriera stufa del genere maschile. La regia è affidata alla brillante e creativa Lina Wertmüller, le musiche dello spettacolo sono dell’indimenticato grande Giorgio Gaber. Miseria e nobiltà al Ventidio Basso l’8 e 9 febbraio è uno spettacolo incisivo: si ride, ma soprattutto si ragiona in questa encomiabile edizione della celebre commedia di Eduardo Scarpetta che si colora di sfumature dark e atmosfere inattese diretta da Luciano Melchionna e interpretata da due empatici beniamini della scena come Lello Arena e Tonino Taiuti affiancati da un nutrito gruppo di attori. Il 18 e 19 febbraio sono le note dei Queen a risuonare al Ventidio con il musical We Will Rock You. Lo spettacolo con i più grandi successi dello storico gruppo inglese è tra quelli più rappresentati al mondo ed è riproposto in un nuovo allestimento prodotto da Claudio Trotta per Barley Arts, rinnovato sotto ogni aspetto, che mantiene tutta la carica rock apprezzata da oltre 8 milioni di spettatori in 12 anni consecutivi di rappresentazioni. La conclusione della stagione il 14 e 15 marzo è con Alle 5 da me una commedia esilarante di Pierre Chesnot che racconta dei disastrosi incontri sentimentali di un uomo e di una donna interpretati da Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero, diretti dal regista Stefano Artissunch. La pièce è una macchina del divertimento che conquista il pubblico, grazie anche alle straordinarie musiche della Banda Osiris e le straordinarie capacità attoriali dei protagonisti. clicca l’allegato: ASCOLI 19-20 _ cartella stampa

ASCOLI PICENO, MERCOLEDÌ 22 E GIOVEDÌ 23 MAGGIO ASPETTANDO APP FESTIVAL

PRIME APPARIZIONI CON CANTIERE APERTO PER SAUL DI GIOVANNI ORTOLEVA

UNA STORIA COMUNE – STUDIO SU “PLATONOV” DI ALESSANDRO MARINELLI

In attesa di APP – Ascoli Piceno Present, il festival multidisciplinare delle arti sceniche contemporanee che torna ad Ascoli Piceno per la quarta edizione il 24 e 25 maggio su iniziativa del Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT, il MiBAC e la Regione Marche, ad anticipare il festival due “prime apparizioni” al Teatro dei Filarmonici il 22 maggio con Cantiere aperto per “Saul”, un’occasione unica per il pubblico più curioso e attento di scoprire in forma di prova aperta lo spettacolo Saul del giovane regista Giovanni Ortoleva – menzione speciale alla Biennale di Venezia 2018, concorso Registi Under 30 – che debutterà ufficialmente il 27 luglio a Venezia nell’ambito del 47. Festival Internazionale del Teatro e il 23 maggio con Una storia comune – studio su “Platonov” da Anton ?echov, elaborazione drammaturgica e regia di Alessandro Marinelli, una produzione Teatro CAST nell’ambito del Progetto Garden.

Nell’Antico Testamento, Saul compare come il primo re d’Israele, eletto da Dio e successivamente da Lui ripudiato. Il giovane David, mandato a palazzo per calmare il re con il suono della sua cetra, riesce a riscuoterlo dal dolore in cui è precipitato e conquista l’amore suo e di suo figlio Gionata. Quando però il giovane sconfigge il gigante Golia diventa evidente che il suo ruolo è più grande di quello per cui è stato annunciato. L’incapacità di Saul di accettare la fine del proprio dominio e il suo rapporto ambivalente col giovane David costituiscono il paradigma dell’uomo che cade. La sua parabola è quella di un frontman in declino, confinata in una camera d’hotel, in attesa di essere superata. Re, padre, rockstar. Saul cerca di resistere al cambiamento, alla fine della sua stirpe, al cancellarsi del proprio nome. La sua lotta è una lotta contro il procedere del tempo. Il testo dello spettacolo è liberamente tratto dall’Antico Testamento e Saul di André Gide, la drammaturgia è di Riccardo Favaro, Giovanni Ortoleva, gli interpreti dello spettacolo sono Alessandro BandiniMarco Cacciola e Federico Gariglio. Lo spettacolo è una produzione Fondazione Luzzati Teatro della TosseTeatroiArca Azzurra Produzioni, in collaborazione con AMAT e Comune di Ascoli Piceno nell’ambito di MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma un progetto di MiBAC e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo.

Una storia comune – studio su “Platonov” è una elaborazione drammaturgica di Alessandro Marinelli, che firma anche la regia, con Oriana Ortenzi, Maurizio EmidiChiara Giorgi, Matteo PetrucciEloisa PierantozziAndrea ScipiFabrizio Di LuigiRoberta Procaccini Valter Finocchi con il disegno luci di Pietro Cardarelli. Il giovane Platonov, maestro elementare in un distretto russo, è teneramente amato dalla moglie Aleksandra Ivanovna. Di lui sono innamorate anche Anna Petrovna, proprietaria terriera, Sofja Egorovna, moglie del figliastro di Anna, e una delle sue colleghe insegnanti, Marja Efimovna Grekova. Platonov è consapevole della vacuità ideale e morale del mondo in cui vive, ma sa con altrettanta certezza di essere parte integrante di quel mondo. Da questo dilemma non trova via d’uscita e si rende conto della propria inadeguatezza di fronte ai sentimenti che gli rivolgono le sue quattro donne, intente – nell’arco dell’intera vicenda – a strappargli una promessa d’amore.

Info e biglietti (cortesia 3 euro): biglietteria Teatro Ventidio Basso 0736 298770 e 334 6634432, mezz’ora prima dell’inizio degli spettacoli previsto alle ore 21.

Programma completo di APP su www.amatmarche.net.

 

 

 

 

GIOVEDÌ 23 MAGGIO A PESARO PER TEATROLTRE

FALAFEL EXPRESS, UNO SPETTACOLO DI GRAPHIC TEATRO

 

 

Giovedì 23 maggio al Teatro Sperimentale di Pesaro tornano gli appuntamenti di TeatrOltre – il più grande palcoscenico italiano per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei promosso dall’AMAT con i Comuni del territorio, la Regione Marche e il MiBAC – con Falafel express di Compagnia Lumen, uno spettacolo brioso in cui interagiscono linguaggi diversi, un’interessante ibridazione di teatro e fumetto, vincitore del bando Next 2018 – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo.

Mahdì, figlio di padre egiziano e madre siriana, è un ragazzo nato e cresciuto in Italia. A diciotto anni si sposta dalla sua cittadina nel sud Italia e va a Venezia per studiare lingue orientali. Qui, lontano da casa, si confronta per la prima volta col fatto di non essere riconosciuto italiano in tutto e per tutto. Compie allora un viaggio metaforico e reale alla ricerca della propria identità. Al suo ritorno sarà davanti a una grande scelta e dovrà compierla con una nuova coscienza: quella della ricchezza che sta racchiusa in ogni individuo e nelle sue esperienze e che nessun documento potrà mai riassumere.

Gli attori – Simone FormicolaGabriele GenoveseAlice GiroldiniMatteo Palazzo – si muovono sulla scena interagendo con le proiezioni animate dei disegni della fumettista Chiara Abastanotti, autrice già per la casa editrice Becco Giallo. Il testo è originale, scritto appositamente da Roberto Scarpetti. “Il linguaggio ibrido della messa in scena permette di parlare di temi come identità e nazionalità anche a un pubblico di ragazzi coetanei del protagonista della nostra storia – scrive la compagnia nelle note allo spettacolo – e agli appassionati di graphic novel, genere sempre più in crescita per la sua capacità di ritrarre il contemporaneo. In parte la scelta è motivata dalla genesi stessa del progetto. La lettura de L’Arabo del futuro di Riad Sattouf ha costituito il primo momento di avvicinamento al tema della famiglia mista e dell’appartenenza. Successivamente molte letture di graphic novel su paesi arabi, migrazioni, seconde generazioni hanno allargato questo orizzonte. La struttura di queste narrazioni permetteva di affezionarsi ai protagonisti e adottarne il punto di vista nel vero senso della parola e inoltre di registrare in modo molto immediato informazioni storiche sociali e politiche anche complesse. La maggior parte di questi fumetti sono pubblicati in paesi europei con una tradizione di immigrazione completamente diversa da quella italiana. Per questo con Roberto Scarpetti, autore con cui collaboriamo da tempo, abbiamo pensato a una storia originale. Volevamo raccontare una condizione, quella dei giovani di seconda generazione, che riguarda tantissime persone che vivono oggi nel nostro Paese e ne sperimentano le contraddizioni nella propria quotidianità”.

Ideazione del progetto e regia dello spettacolo sono di Elisabetta Carosio, la scena di Tommaso Osnaghi, il montaggio video di Paola Palombi.

Info: 0721 387621, Teatro Sperimentale 0721 387548. Inizio spettacolo ore 21.

 

 

DOMENICA 26 MAGGIO A CORRIDONIA JULIA KENT CONCLUDE KLANG

KLANG altri suoni, altri spazi, rassegna musicale regionale nata con lo scopo di valorizzare esperienze musicali di qualità nazionali e internazionali che si contraddistinguono per un significativo tasso di sperimentazione e una forte autorialità, giunta alla quarta edizione su iniziativa dell’AMAT, del Loop Live Club, con la Regione Marche, il MiBAC e i Comuni del territorio si avvia alla conclusione domenica 26 maggio a Corridonia dove l’Abbazia di San Claudio ospita Julia Kent in concerto, in collaborazione con Soms Corridonia e nell’ambito di MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma un progetto di MiBAC e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo.

Artista nata a Vancouver e di casa a New York, Julia Kent compone facendo uso di violoncello, loops, suoni ambientali e tessiture elettroniche. La sua impronta musicale è stata descritta come “cinematica e impressionista”, “organica e forte”, “impegnata e spiccatamente personale”. Dopo esperienze importanti e formative in band come Rasputina e Antony and the Johnsons, Julia Kent ha intensificato negli ultimi anni l’attività solista arrivando a realizzarecinque album e un ep.Delay fino al recente Temporaldisco raffinato, ingegnoso e ricco che aggiunge altre interessanti suggestioni a un percorso creativo che non sembra conoscere pause.

La musica di Julia Kent è stata utilizzata nelle colonne sonore di diversi film (un suo brano figura in This must be the place di Paolo Sorrentino) e come accompagnamento di performance teatrali e di danza; ha suonato in Europa e Nord America, esibendosi durante festival come il Primavera Sound a Barcellona, il Donau Festival in Austria e l’Unsound Festival a New York. Anche se il recente progetto a quattro mani con Jean D.L., The Great Lake Swallows, l’ha vista impegnata in sperimentazioni avantgarde e manipolazioni di field recording abbastanza audaci, nel nuovo disco solistaTemporal Julia Kent sposta leggermente l’asse strumentale, allineandosi a sonorità più organiche e poco contaminate dall’elettronica. C’è un palese recupero dell’elemento umano in queste sette nuove tracce, il corpo del ballerino/a diviene oggetto di una trasfigurazione artistica, dove musica e fisicità diventano elemento di redenzione dell’anima, in un processo creativo semplice e lineare, che rifugge le asperità di molta musica neoclassica o sperimentale. I vortici armonici sui quali Julia Kent modella il tutto sono essenziali: a volte è una melodia che si ripete all’infinito, spesso è un giro di basso o il suono del violoncello che si ripete senza sosta, elementi che creano un beat armonico sul quale si evolvono atmosfere malinconiche e sfuggenti. Temporal è un album ricco di sfide e soluzioni ardite, tra voci umane abilmente trasfigurate da sonorità ambigue e dolcemente inquietanti (Conditional Futures), o percussioni destabilizzate e rielaborate con timbriche aspre e drammatiche, che più di altre riescono a rappresentare la forza del nuovo progetto della violoncellista. Ed è una Kent meno austera e più incline alla fragilità melodica, quella che affida al piano le agili note di Floating City e a un minimalismo gothic l’interazione delle poche note di piano e violoncello di Crepuscolo, fino a Last Hour Story, un crescendo di suoni di strumenti a corda che fonde l’abilità cinematica di Max Richter con la greve energia del post-rock.

Per informazioni e biglietti (7 euro, ridotto 5 euro) 071 2072439, on line su www.vivaticket.it, call center 071 2133600. Inizio concerto ore 18.30.

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