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CIIP spa, la gestione delle emergenze è possibile

di | in: Cronaca e Attualità

La CIIP spa ritiene opportuno fornire alcuni chiarimenti in merito al suo operato per la città di San Benedetto del Tronto, circa la situazione di emergenza che si è venuta a creare nei giorni scorsi a causa delle forti precipitazioni, dopo la pubblicazione di informazioni non corrette comparse sulla stampa in questi ultimi giorni.


Dopo gli allagamenti che si sono verificati nella città di San Benedetto del Tronto, la CIIP spa ha dovuto prendere atto della poca chiarezza e della mancanza di corrette informazioni riguardanti gli ultimi eventi verificatesi nella città.

Sarà utile quindi fare un riepilogo della situazione per poter finalmente attribuire competenze e responsabilità all’interno del piano dei lavori pubblici.


Via Asiago (impianto sollevamento)


In merito al collaudo e messa in funzione dell’impianto di sollevamento in Via Asiago è necessario dire che la CIIP spa ricopre il ruolo di Stazione appaltante, ossia rappresenta il committente dei lavori pubblici. L’Azienda eroga le risorse economiche secondo lo stato d’avanzamento dei lavori comunicato all’Azienda dal RUP (Responsabile Unico Procedimento tecnico amministrativo).

Per definire i ruoli e competenze, si chiarisce che il Gestore (CIIP spa) può entrare in azione solo dopo che il collaudo dell’impianto è stato ultimato, in quanto all’interno dell’Amministrazione Comunale sono state individuate tutte le figure professionali (tecniche e amministrative) per la gestione e il controllo dei lavori (Progettista, Direttore dei lavori e Responsabile Unico del Procedimento tecnico amministrativo).

Invece ad oggi nessun documento ufficiale è pervenuto alla CIIP spa, né la relazione della struttura ultimata (fine lavori), né l’attestazione di collaudo effettuato.

Durante l’emergenza di lunedì scorso per gli allagamenti, il Direttore Generale CIIP spa, Enrico Calcinaro, è stato contattato dai funzionari tecnici del Comune e ha verificato che questi ultimi non avevano preso adeguati provvedimenti per fronteggiare la situazione. Durante il colloquio, l’ing. Calcinaro ha ricevuto dai tecnici comunali rassicurazioni sul corretto funzionamento dell’impianto di sollevamento. Sulla base di queste affermazioni e dopo aver informato l’AATO, il Direttore ha deciso di far attivare l’impianto.

È importante sottolineare che il Direttore ha assunto questa decisione e le conseguenti responsabilità che invece spettavano al primo tecnico responsabile che si trova sul posto e constata lo stato d’emergenza (rif. DPR n. 554/1999 Regolamento attuativo del lavori pubblici e D. Lgs n. 163/2006).


 

  • art. 147, DPR 554/1999 (Provvedimenti in casi di somma urgenza)
    In circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, il soggetto fra il responsabile del procedimento e il tecnico che si reca prima sul luogo, può disporre … quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica incolumità.





Piazza San Giovanni Battista

Per quanto riguarda la situazione in questa zona della città, il Comune di San Benedetto del Tronto fino al 2006 è stato completamente responsabile dei lavori in corso, ricoprendo le funzioni di Progettista e RUP, mentre all’AATO era attribuita la figura di Stazione appaltante. Nel 2006 l’Autorità d’Ambito ha ceduto la titolarità alla CIIP spa e l’Amministrazione comunale ha mantenuto gli stessi ruoli e competenze. Fino al 2008 i lavori sono rimasti bloccati per continue modifiche richieste dall’Amministrazione Gaspari rispetto al progetto originale, nonostante la CIIP spa abbia inoltrato diversi solleciti alle parti coinvolte.

La situazione di stallo si è sbloccata nell’aprile di quest’anno, quando la CIIP spa ha assunto la figura di RUP, per meglio verificare e controllare lo stato dell’opera. Il Comune mantiene le figure di Progettista e Direzione dei Lavori.

Da quando la CIIP spa ha assunto questo nuovo ruolo, è stato avviato lo studio di fattibilità con la definizione del cronoprogramma, che l’Azienda sta rispettando. Tutti i ritardi verificatisi fino all’aprile 2009, non sono di certo imputabili alla CIIP spa.

 

Zona Ragnola, Via Monte Conero

Il progetto definitivo per questa zona risale al 2004: è stato redatto dalla CIIP spa e trasmesso all’AATO per approvazione. Il Comune di San Benedetto del Tronto, nell’ambito dell’istruttoria di approvazione del progetto congiunta con l’Autorità, ha richiesto una serie di integrazioni e correzioni progettuali, che hanno ovviamente dilungato i tempi.

Dopo una serie di comunicazioni in merito a chiarimenti e verifiche effettuate sulle modifiche richieste, che risultavano di fatto non tecnicamente possibili e/o economicamente non compatibili con le risorse previste dal Piano d’Ambito, si è arrivati all’aprile del 2009 con la definizione delle nuove linee progettuali. Il nuovo progetto definitivo è stato rimesso all’Amministrazione comunale per le verifiche del caso. Il Comune, pur accettando l’impostazione progettuale, ha invitato l’Azienda a delocalizzare l’impianto di sollevamento, fornendo delle ipotesi alternative.

La CIIP spa ha aggiornato il progetto nel giugno 2009 ed è ancora in attesa che l’Amministrazione si esprima formalmente e definitivamente sulla delocalizzazione dell’impianto, essendosi fatta parte attiva per raggiungere in accordo bonario con la Proprietà per l’acquisizione dell’area.


Via Voltattorni

Il problema del sottopasso ferroviario in Via Voltattorni è una situazione che l’Amministrazione Comunale non ha segnalato né all’AATO né alla CIIP spa nell’ambito della ricognizione delle criticità di Piano d’Ambito.

I lavori cui fa riferimento il Sindaco Gaspari non sono stati eseguiti o finanziati da CIIP spa.

Anzi, la stessa, venendo a conoscenza del problema solo nell’estate 2009, ha inserito il progetto in un quadro più ampio che riguarda il Comune di San Benedetto del Tronto, del quale è già stato redatto il piano preliminare.

Facendo riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino sul sottopasso ferroviario (“sono stati spesi tanti soldi, ma dai risultati è d’obbligo aggiungere che sono stati spesi male, perché non ci sono pompe di sollevamento e caditoie per lo smaltimento delle acque piovane”), rimane una sola cosa da aggiungere: se sono stati sprecati soldi, questa responsabilità non è della CIIP spa.




25 Settembre 2009 alle 23:09 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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