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FOTOSCHIOPPO, ESPOSIZIONE DEI DISEGNI DI GIORGIO SAVINO

di | in: Cultura e Spettacoli

Contro il male la bellezza

La Bellezza. Nella vita capita di subire angherie o soprusi, di vivere un disagio familiare o sociale, di soffrire per un affetto o per amore, per malattie o per mancanze.
Come se ne esce? Occhio per occhio per diventare tutti ciechi, con la nevrosi, con l’anoressia o la bulimia privata o in ambito sociale, o anche in modo più “nobile” con la resistenza, con la lotta, con la testimonianza o con la fede. Tuttavia, se non si contrappone la BELLEZZA come cura taumaturgica, come cardine del fare quotidiano, come leva su cui sollevarsi, come finalità delle nostre attività, come sistema di relazione, tutto resterà vano e vacuo.
“La bellezza salverà il mondo” (Fedor Dostoevskij). Più vasta e completa della bontà, la bellezza è un luogo dell’anima, è una qualità delle cose percepite che ognuno di noi coltiva, studia, approfondisce e accarezza, ricavandone piacevolezze alla vista e riflessioni benevole sul significato della propria esistenza. Se poi questo stato d’animo si riesce anche a traferire ad altri, se viene donato, se contamina altre persone, vuol dire che si è capita la profondità del pensiero di Dostoevskij.
FOTOSCHIOPPO vuole essere questo. Non è un negozio di tele d’autore, o un’esposizione imbalsamatoria, è una mostra, un mostrare, donare agli occhi, all’anima ai pensieri qualcosa di prezioso.
Saranno in mostra tecniche diverse dalle più classiche come le incisioni (in una versione originale, ottenute con un sistema non tossico), alle più moderne come SpeedPaint, in cui si vede l’autore mentre compone l’opera con l’uso di tavoletta grafica e computer.
Giorgio Savino, nonostante la giovanissima età,18 anni, non rendeva banali le sue opere, proprio perché è riuscito a coniugare le diverse tecniche ai contenuti artistici, alzando la qualità e l’emozione del segno.
Antonio Savino SBT Dic. 09

 

ESPOSIZIONE DEI DISEGNI DI GIORGIO SAVINO
“FOTOSCHIOPPO”
Contro il male la bellezza

Cosa ne poteva essere di Giorgio Savino e della sua propensione al
disegno, se fosse vissuto quanto sarebbe stato giusto, non possiamo
saperlo. Sappiamo che ha dedicato molte delle sue energie a questa ricerca
espressiva, forse in una lotta contro il tempo, facendo vincere su tutto la
prepotenza del suo segno e i suoi colpi di luce, meravigliando i suoi
familiari stessi del lavoro svolto in silenzio e con determinazione, le
dimensioni del quale sono apparse per quello che erano solo dopo la sua
morte.
Sappiamo che aveva ricevuto una proposta da Dragonisland di costruire un
universo di personaggi per un gioco di ruolo in internet.
Sappiamo che pensava al suo futuro in modo concreto e non
genericamente come artista e anche per questo volle sostenere, in
condizioni per lui davvero difficili, quasi eroiche, l’esame di maturità
all’ospedale.
Dovremmo sapere però che l’arte è anche ricerca, tentativo, talento che si
produce in condizioni estreme…e questo può essere il senso di una mostra
come questa, dove un talento si mostra nel suo farsi, nello studio che, da
autodidatta, produce, nella concezione della bellezza che un ragazzo così
giovane aveva già maturato, in un periodo come il nostro, in cui sembra
che i giovani siano presi solo dalle esteriorità, viziati da una società che gli
concede tutto, ma non gli dà, sul serio, nulla.
Una mostra è, allora, anche questo: mostrare, appunto, ciò che un giovane
poteva essere, un percorso, un divenire, e in questo senso vanno viste le
numerose esercitazioni presenti negli originali: sono studi e Giorgio
Savino “Pande” ha fino all’ultimo studiato il segno, essendo consapevole
che senza studio e applicazione e fatica non sarebbe potuto diventare
migliore. Essendo consapevole -e stavamo per dire “purtroppo”- più dei
suoi limiti che dei suoi molti pregi.
Le numerose tecniche che utilizzava, computer e tavola grafica compresi,
erano per lui al servizio della pulizia del segno, della luce e soprattutto del
contenuto espressivo e del rigore formale che voleva rendere.
E’ per questo che a soli 18 anni, molti dei quali vissuti in condizioni
difficilissime, ha ottenuto questi risultati.




12 Dicembre 2009 alle 23:36 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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