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Confessione a S.E. il Cardinal Angelo Bagnasco

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“ Eminenza,

Rimetto la mia anima nelle Sue mani, voglio confessarmi a Lei pubblicamente.

Ne sento il bisogno impellente e lo faccio sì da peccatore ma   anche come pecora che sempre ha pascolato col gregge prediletto e spera in attenuanti di giudizio: Eminenza, è molto che non mi confesso.

Pensi, Eminenza, conservo ancor la preghiera – scritta con  inchiostro di china ed in caratteri gotici –  che, alla mia nascita in Venezia ben più di sessant’anni fa, sollevò alla Vergine il Padre Rettore dell’istituto R.R. Concezionisti, frate Vincenzo Bottigelli (oggi sicuramente in Paradiso):

“ A Te, vago-dolcissimo sorriso che di nuova luce indori l’amore di babbo e mamma, stenda la Vergine-materna la sua Tutela o Franco De Anna e così T’accompagni nella Vita. Che s’avverino i voti di quanti Ti salutan festanti.” (Purtroppo i voti non si sono avverati, chè papà e mamma mi avrebbero visto bene prete).

Pensi, Eminenza, conservo ancor l’Attestato di Promozione della Scuola Della Dottrina Cristiana rilasciato dalla Parrocchia del Sacro Cuore, nella Diocesi di Venezia,  a firma dell’insegnante Siepi Antonietta e  del parroco Padre Felice Castagnaro (anch’essi oggi in Paradiso):

“Insegnami, o Signore, la Bontà, la Disciplina, la Scienza” dice il frontespizio del titolo. (Purtroppo, l’insegnamento non ha  raggiunto gli obiettivi traguardati: papà mi chiamava ‘buono a nulla’, neanche come ufficiale nell’esercito sono stato disciplinato e ho gravi defaillances scientifiche che cerco disperatamente di nascondere anche quando faccio lezione all’università…).

Pensi, Eminenza, conservo ancor il Ricordo della Prima Comunione, un cartoncino beige su cui è applicata un’immagine dove si vede un bimbo a mani giunte – circondato da testine di altri bimbi a simboleggiare quelle entità spirituali da cui deriva il Suo stesso nome, Eminenza: Angeli –  che riceve l’Ostia (la Particola, si dice a Venezia), il Corpo di Cristo direttamente dalle mani dello stesso Gesù!

Pensi, Eminenza, che sono anche un ex-allievo salesiano, semiconvittore dell’Istituto ‘Astori’ di Mogliano Veneto dove ho partecipato, nei tre anni di permanenza, a non meno di sei ‘Esercizi Spirituali’ quelli che adesso il  Santo Padre Benedetto XVI° ha imposto come penitenza continuativa all’intera Chiesa cattolica d’Irlanda per quei fatti tremendi di pedofilia: giusto! E’ così, alla vecchia maniera e con questi metodi collaudati che si guarirà questa brutta malattia della carne e contemporaneamente si redimerà il peccato! Sì, certo, ho apprezzato anche la decisione della nostra Guida Terrena di scrivere le scuse e la certificazione di vicinanza morale alle povere vittime della Chiesa d’Irlanda che hanno subito l’abuso: che delicatezza, che partecipazione, anche se per tutti i cattolici era implicito il riconoscimento del dolore che ha pervaso il Santo Sentire.

Ma, oltre che del dolore, anche della preoccupazione montante che credo stia colpendo il Successore di Pietro, che credo abbia già superato il Sacro Soglio, che credo aleggi in ogni  Stanza Vaticana. Infatti, la problematica della pedofilia investe, oltre quella d’Irlanda, anche la Chiesa di Baviera  coinvolgendo  nientemeno che il fratello del Santo Padre e si vocifera che possa arrivare ad investire –Diononvoglia- anche la Chiesa Italiana (incredibile, qui in Italia il fenomeno si pensava circoscritto ad un solo altro settore e, in quel settore, ad un solo personaggio che, peraltro, ha smentito seccamente.  Tanto che ormai la maggioranza di chi è informato ritiene che sia stato scambiato per comportamento pedofilo l’aiuto disinteressato nel  far elaborare i compiti a casa ad una fanciulletta minorenne, consenzienti i genitori della stessa) e si stia allargando, nella già nota situazione incresciosa della Chiesa Statunitense, anche ad aggregazioni legatissime a quest’ultima come quella dei boy-scout.

Ebbene, Eminenza, cito tutto questo perché dalla presa d’atto di questi ultimi accadimenti  (mi conforti, appaiono gravissimi, no?) deriva il mio peccato mortale: e non mi nascondo, Eminenza, intendo il peccato mortale esattamente nella concezione cattolica apostolica romana, quello commesso con parole o pensieri od opere od omissioni.

Cardinal Bagnasco, ho peccato con pensiero! Con pensiero ho peccato, Eminenza! Peccato Mortale.

E  pensando a Lei, anzi , di Lei, Eminenza!

Di fronte al momento contingente così grave e penoso per il Vaticano, così tremendo per i Ministri di Dio, così pericolosamente vicino alla stessa sacra persona del Santo Padre, dimenticando totalmente che Ella, Cardinal Bagnasco, è presidente della Conferenza Episcopale Italiana, leggendo oggi sulla stampa del Suo intervento riferito alle imminenti votazioni regionali italialiane (“No a chi difende l’aborto”), irrefrenabile ed  irrefrenato mi è scaturito il peccaminoso pensiero.

Eminenza, Cardinal Bagnasco, sì, nella forma indecente e dissacrante con cui ormai da tempo mi esprimo, spingendomi senza alcun ritegno a darLe mentalmente del Tu, ho elucubrato:

“ Ma che cazzo dici, ….!”

E qui, qui si è compiuto il peccato che adesso voglio confessare pubblicamente : peccato di pensiero, costituito da un dire semantico perverso , una sola parola, una sola, Eminenza.

Comincia per ‘c’ , Eminenza, (sì, per ‘c’) e finisce per ‘oglione’. Così ho pensato.

Ecco, Cardinal Bagnasco, mi sono liberato del peso del peccato (e mi par quasi di comprendere cosa sentì nell’animo l’Innominato quando fu redento da un Suo collega…).

Ora però, Eminenza  – se mi vorrà sollevare dal peccato confessato – mentre dispone sulla penitenza (nel caso fossero esercizi spirituali, sappia che tengo a memoria tutte le giaculatorie in latino da recitare nel ‘Vespero’ e so servire egregiamente Messa) dovrà anche considerare un fatto che non posso assolutamente sottacere, pena la  validità della mia stessa confessione: al momento, nonostante gli sforzi, non sono ancora riuscito a pentirmi del mio ingiustificato peccato mortale.

Ritiene ci sia soluzione? Posso comunque iniziare a recitare l’Atto di Dolore?


Franco De Anna




24 Marzo 2010 alle 20:06 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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