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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

19 MARZO 2010 15:46
FIRMATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA A. MERLONI: A DISPOSIZIONE 70 MILIONI DI EURO – 35 milioni dal Ministero, 20 dalla Regione Marche e 15 da Regione Umbria e Emilia Romagna.

L’Accordo di programma per la reindustrializzazione a favore dei territori e dell’indotto di piccole imprese coinvolti nella crisi della A. Merloni e` stato sottoscritto oggi dal Ministero dello Sviluppo Economico con le Regioni Marche, Umbria ed Emilia Romagna nella sede della Prefettura di Ancona. In totale le risorse a disposizione ammontano a 63 milioni di euro: 35 milioni messe a disposizione dal Ministero, 20 milioni dalla Regione Marche e 15 milioni dalle Regioni Umbria ed Emilia Romagna. Tre sono le finalita` principali dell“accordo: incentivare i soggetti che vogliono acquisire assets della Merloni; sostenere i fornitori che hanno il 30% del fatturato legato alla A. Merloni (pacchetto indotto); favorire la diversificazione dell“economia con nuovi progetti. L’Accordo inoltre servira` a sostenere la Legge Marzano per far si` che prosegua la copertura dei lavoratori della Merloni. I 35 milioni di euro stanziati dal Ministero sono cosi` ripartiti: a) In caso di cessione in discontinuita` di uno stabilimento produttivo vengono riconosciuti all’acquirente 5 milioni di euro a titolo di bonus di 10.000 euro per ogni lavoratore ex Merloni assunto. L’acquirente potra` inoltre accedere ai benefici della legge 181/89 che finanzia il rilancio delle aree industriali colpite da crisi di settore. Le agevolazioni per le aziende che intendono realizzare progetti industriali consistono in un contributo a fondo perduto che puo` arrivare fino al 25% degli investimenti ammissibili. b) Se il tentativo di cessione in discontinuita` non dovesse avere successo e` previsto un intervento alternativo per 25 milioni di euro: subentrera` un soggetto pubblico per affittare per 9 mesi l“impianto con l“obbligo di acquisto per se o per terzi alla fine di tale periodo. Durante i 9 mesi verranno effettuati lavori di bonifica, riorganizzazione degli spazi, studi fattibilita`, promozione e marketing al fine di facilitare la localizzazione di attivita` produttive che consentano a soggetto eventualmente di rientrare dell“investimento effettuato. In aggiunta verra` stanziato un bonus di 10.000 euro per ogni lavoratore ex Merloni rioccupato. Con la somma ricavata dalla vendita i commissari effettuerebbero lavori di riconversione bonifica e ristrutturazione sugli stabilimenti che rimangono. c) E prevista l’applicazione della legge 181/89 (vedi punto a) ai Comuni (individuati dall“Ordinanza terremoto del 1997) che evidenziano una specializzazione manifatturiera maggiore del 25% rispetto alla media di ripartizione del Centro Italia. Le risorse stanziate ammontano a 5 milioni. Questa misura applicata per la prima volta nelle Marche e` particolarmente importante perche` supera decisamente i confini dell’area fabrianese ed estende i benefici dell’Accordo a tutto il comparto della meccanica. Saranno infatti coinvolti i Comuni di Arcevia, Belforte, Caldarola, Castelraimondo, Cerreto, Cupramontana, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole, Genga, Matelica, Mergo, Pergola, Pioraco, Poggio S. Vicino, Sassoferrato, Serra S.Quirico, Serra S. Abbondio, Serrapetrona. I 20 milioni stanziati dalla Regione Marche saranno dedicati al ‘pacchetto dell’indotto’ per tutto il distretto della meccanica marchigiano collegato alla A. Merloni e comprendono interventi programmati e attivati per il supporto del trasferimento tecnologico tra le pmi; un Fondo di garanzia di II grado per le pmi; interventi per lo sviluppo del sistema locale del lavoro attraverso la costituzione di un fondo destinato al finanziamento di opere di urbanizzazione, acquisto e costruzione capannoni e rinnovo impianti e macchinari; ammortizzatori in deroga. L’Accordo prevede una prima, immediata, linea di intervento, di competenza statale, legata all’accompagnamento delle fasi conclusive della Amministrazione Straordinaria e di attivazione di misure volte a ridurre gli impatti occupazionali e ad agevolare nuovi insediamenti produttivi; una seconda, contemporanea, linea di intervento, di competenza regionale, introduce invece le misure agevolative a favore dell’indotto, il cui perimetro e quantificazione sono connessi all’esito della ristrutturazione definitiva dell’attivita` industriale del Gruppo Antonio Merloni, sia in termini di tipo di produzione che di volumi attesi. La promozione dei nuovi investimenti, da parte delle imprese singole o associate e delle relative organizzazioni di categoria, sara` sostenuta dalle istituzioni competenti attraverso l“utilizzo coordinato dei regimi agevolativi previsti dalla normativa italiana e compatibili con la normativa europea in materia di aiuti di Stato. Le aree di insediamento disponibili nel bacino di intervento, saranno utilizzate in modo coordinato per accrescere il potenziale attrattivo del territorio interessato e favorire una piu` tempestiva attuazione delle iniziative di rilancio produttivo dei siti in crisi.


19 MARZO 2010 15:24
DELEGAZIONE CINESE VISITA LA PIATTAFORMA LOGISTICA DELLE MARCHE.

‘State scoprendo le eccellenze infrastrutturali delle Marche’. Con queste parole gli assessori regionali al Lavoro, Fabio Badiali, e alle Infrastrutture, Lidio Rocchi, hanno accolto la delegazione cinese della Machi Group, in visita nella nostra regione. La mattinata e` stata dedicata alla piattaforma logistica delle Marche (Interporto di Jesi, aeroporto di Falconara, porto di Ancona), mentre nel pomeriggio la delegazione si e` recata nel distretto calzaturiero di Civitanova Marche. ‘Negli ultimi anni ‘ ha sottolineato Badiali ‘ le Marche hanno compiuto un salto di qualita`, grazie a un programma di investimenti infrastrutturali che consentira` alla regione di essere collegata con i principali snodi della viabilita` nazionale’. Terza corsia autostradale e Quadrilatero, in particolare, rappresentano riposte attese da tempo per rilanciare tutto il sistema produttivo marchigiano. ‘Stiamo recuperando il tempo perduto ‘ ha ribadito Rocchi ‘ La piattaforma logistica fornira` un supporto strategico agli scambi internazionali’. Alla delegazione cinese, guidata dal chairman Xie Bingzhen, sono state illustrate le potenzialita` di sviluppo delle tre strutture logistiche: vicine tra loro e facilmente raggiungibili, grazie ai collegamenti stradali e ferroviari in corso di completamento. In particolare, l’Interporto di Jesi e` circondato da aree libere che, urbanizzate, possono soddisfare le esigenze di spazio per accogliere altre strutture. Inoltre e` inserito nella rete degli interporti italiani e in grado di confrontarsi con la concorrenza internazionale. ‘Le Marche ‘ hanno ribadito Badiali e Rocchi ‘ si candidano a divenire un punto di riferimento per il traffico delle merci tra il Nord e il Sud dell’Europa, oltre a pedina significativa delle movimentazioni verso il Medio Oriente’. La delegazione cinese si e` mostrata particolarmente interessata alle potenzialita` di crescita dei servizi cargo dell’aeroporto di Falconara e alla realizzazione di un’area commerciale negli spazi della vecchia aerostazione. Rocchi, infine, ha sottolineato le potenzialita` di crescita del porto di Ancona, anche a seguito della recente approvazione del Piano dei porti da parte dell’Assemblea legislativa delle Marche. Il presidente di Interporto, Roberto Pesaresi, ha ribadito come la struttura non sia in competizione con altre piattaforme nazionali, ma si collochi in una posizione di ‘sinergica integrazione e collaborazione’..

19 MARZO 2010 15:05
PROGETTO OPEN – IMMIGRAZIONE, SERVONO PROCEDURE UNIVOCHE .

Omogeneita` di procedure burocratiche per le pratiche che riguardano i cittadini immigrati, perche` le regolamentazioni son troppo frammentate sul territorio e molti enti e istituzioni preposti al rilascio di autorizzazioni o di permessi utilizzano procedure non omogenee. Questa l’esigenza che e` emersa con maggiore insistenza nel corso del seminario ‘ Minoranze etniche ed immigrati:azioni positive per la tolleranza ed il rispetto’, organizzato in Regione nell’ambito del progetto transnazionale OPEN e organizzato dai Servizi sociali della Regione Marche in collaborazione con SVIM. I numerosi relatori hanno messo in luce che nelle Marche non esistono particolari problemi per i 131.033 mila immigrati- l’8,3% della popolazione- anzi c’e` un buon indice di ‘rendimento’ globale in rapporto al fenomeno migratorio per la nostra regione, siamo al 4 posto dopo Emilia Romagna, Piemonte e Abruzzo, come ha evidenziato Eduardo Barberis, sociologo dell’Universita` di Urbino. Ma ‘ ha ricordato l’assessore regionale all’Immigrazione, Marco Amagliani in apertura dei lavori ‘ occorre consolidare il dato positivo dell’indice di integrazione per le Marche, seconde solo al Veneto. E l’impegno della Regione e` stato in tal senso, oltre che cercare di reperire risorse, regolamentare la materia attraverso vari provvedimenti e leggi. Barberis e` stato il primo ad evidenziare la frammentazione di regolamenti, lasciati, anche da parte dell’Unione Europea, ad un localismo accentuato. Barberis ha parlato anche di un modello di ‘micro regolazione locale’ che nuoce al coordinamento delle politiche di immigrazione. Il sociologo Gabriele Sospiro – ha invece illustrato alcuni dati che caratterizzano l’immigrazione marchigiana: al contrario di quanto si possa pensare, il 60% della popolazione immigrata proviene dai Paesi UE, mentre il 21 % dall’Africa e il 14% dall’Asia. Dall’Albania il maggior numero, poi Romania, Marocco, Macedonia e Cina. Sono soprattutto giovani e intere famiglie ‘ segno che nelle Marche c’e` un immigrazione a carattere di stabilita`. Per quanto riguarda il lavoro, nel 2008 , secondo il dossier Caritas Migrantes, i lavoratori nati all’Estero sono 85 mila, il 17% del totale e il 54,8% e` impiegato nell’Industria soprattutto in provincia di Pesaro-Urbino e Macerata. A marzo 2009 erano 7782 le imprese individuali fondate da immigrati, facendo risultare le Marche all’8 posto tra le regioni italiane per numero di titolari d’azienda stranieri. Altri relatori, come Andrea Rosenthal hanno evidenziato l’aspetto della giustizia per gli immigrati: solo l’8% delle espulsioni e` effettuato in seguito ad un reato penale compiuto, mentre il resto riguarda casi di irregolarita`. L’80% degli immigrati si rivolge ai centri d’ascolto della Caritas – ha detto Simone Breccia- ma c’e` una differenza tra le poverta`, riscontrata nell’esperienza: quella italiana e` piu` cronica, mentre le poverta` degli immigrati sono variabili e per lo piu` si attestano su 1 anno, riguardando di piu` il problema dell’accoglienza. Altro problema prospettato e molto sentito e` quello dell’attesa per i permessi di soggiorno che varia dai 6 ai 12 mesi, tempi troppo lunghi e procedure troppo variegate per ottenerlo, ha detto Sandra Magliulo dei CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati). Sono intervenuti poi i rappresentanti delle comunita` straniere, tra questi Mohamed Nour Dachan dell’Unione delle Comunita` Islamiche che ha richiamato un messaggio di solidarieta` e cooperazione per poter applicare tutti i giorni il concetto di convivenza. Quindi Mamadou Saliou Diallo, Presidente dell’Associazione Senegalesi di Porto Recanati che ha raccontato la sua esperienza. A conclusione il dirigente dei servizi Sociali, Paolo Mannucci ha annunciato che i risultati del ciclo di sei seminari organizzati dalla Regione, saranno portati il 21 aprile a Dresda per confrontarli con le altre regioni partner ( Aragona ‘ Spagna; Sassonia- Germania; West Midlands’ Inghilterra) . Da li` partira` una seconda fase del Progetto OPEN: riportare i risultati agli attori politici per poi definire le linee guida generali con la Commissione Europea. (ad’e)


19 MARZO 2010 12:58
MEDICINA MOLECOLARE, LA SFIDA E“ NELLE MARCHE.

La rete della Medicina Molecolare traghettera` il sistema salute della regione dalla tradizionale medicina preventiva alla piena attuazione di una medicina predittiva, dalla terapia per organo alla terapia molecolare, con innegabili benefici in termini di salute del cittadino che mantenendo corretti stili di vita, una sana alimentazione, attivita` sportiva anche medicalmente assistita, potra` avere la piena promozione della sviluppo organico, fisiologico e cerebrale. In poche parole la Medicina Molecolare permette un passo avanti verso una medicina personalizzata. E’ in questa logica che la Giunta regionale ha voluto deliberare la costituzione della ‘Rete Regionale della Medicina Molecolare’, che consentira` attraverso una forte azione di coordinamento delle strutture tecniche gia` presenti ed il costante confronto con le realta` piu` avanzate nel sistema sanitario e della ricerca nazionale, l’eccellenza delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche piu` avanzate. ‘La rete regionale – ha dichiarato il direttore del Servizio Sanita` della Regione, Carmine Ruta – superando i problemi della frammentazione dell’offerta diagnostica sul territorio, garantendo lo sviluppo omogeneo, la standardizzazione delle metodologie utilizzate, il pieno allineamento tra l’area della ricerca e l’area di applicazione clinica ed infine lo sviluppo di un programma formativo integrato e univoco per i tecnici di laboratori ed i clinici, rendera` tale settore pienamente adeguato ad un sistema sanitario in linea con la medicina piu` avanzata migliorando l’intero sistema sanitario marchigiano. Non solo: lo sviluppo di tale settore ‘ sottolinea Ruta – si ripercuotera` sull’intero sistema regionale facendo delle Marche una regione leader del settore e attirando investimenti che potrebbero trainare lo sviluppo economico e creare nuove realta` imprenditoriali nella Regione Marche. ‘E’ una scelta importante della giunta regionale – ha detto lo stesso Presidente Gian Mario SPacca intervenendo in prima persona alla conferenza stampa – che conferma la piena volonta`, ora che la nostra Sanita` ha i conti in ordine, di investire per l’innovazione e la tecnologia migliorando in rete il nostro sistema sociosanitario’ ‘Le tecniche d’avanguardia e l’innovazione permettono alla ricerca scientifica ‘ ha detto il Rettore della Politecnica delle Marche Marco Pacetti ‘ immediate ricadute sulla salute dei cittadini’. ‘Cosi` possiamo subito diventare operativi ‘ hanno sottolineato il direttore della Clinica Medica Universitaria Armando Gabrielli, Stefano Cascinu, direttore Oncologia Medica e Antonio Procopio direttore Patologia molecolare dell’Universita` Politecnica delle Marche ‘ La riclassificazione delle patologie coinvolgera` presto tutte le aree della medicina permettendo passi avanti decisivi nelle terapie riconoscendo le diversita` delle malattie e personalizzando sempre piu` le cure’. Tali obiettivi verranno ribaditi nel corso del seminario ‘Le nuove frontiere della genetica e della medicina molecolare’ organizzato nell’ambito del Master di II livello ‘Strategia e gestione delle organizzazioni a rete in sanita`’ dell’Universita` Politecnica delle Marche, che si terra` in Ancona il 12 aprile e che vedra` la partecipazione dell’equipe del Prof. Umberto Veronesi dell’Istituto Oncologico Europeo.




19 Marzo 2010 alle 19:43 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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