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La riforma Obama pagina nobile per la politica

di | in: Editoriali

di Giovanni Gaspari*


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Vorrei esprimere soddisfazione per la riforma sanitaria voluta dal presidente Obama e approvata dal congresso americano. Da un lato penso alla comunità di sambenedettesi che vive a Chicago Heights ed ha una percezione diretta di questo cambiamento storico, inseguito dal Partito Democratico per quasi cento anni e finalmente concretizzato da Obama. Dall’altro lato penso al significato di questa riforma, esempio di una politica ispirata a principi alti e nobili, perseguiti contro le pressioni delle lobby. Milioni di cittadini americani erano esclusi dall’assistenza sanitaria. Ora non più. Non era concepibile che la nazione più ricca del mondo tenesse fuori dall’assistenza sanitaria circa 50 milioni di persone, 32 dei quali “recuperati” con questo provvedimento.

Non si governa per inseguire l’esteriorità, per piacere e compiacere, parlando d’odio e d’amore. Come disse De Gasperi, “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista alla prossima generazione”. Ora, c’è già chi ha detto che con questa riforma Obama avrebbe perso quota in vista delle prossime elezioni. Di sicuro ha dimostrato di essere un grande statista, impegnandosi in prima persona, senza finzioni, con tutte le sue forze, mettendoci la faccia. In più, in un momento di crisi come questo, a scapito soprattutto delle fasce deboli della popolazione, la riforma sanitaria è una risposta forte e chiara ai problemi veri della gente, proprio a beneficio delle persone più colpite.

La destra è stata pesantemente sconfitta in Francia e subisce questa storica riforma negli Stati Uniti. Per la prima volta da moltissimi anni non c’è stato un solo parlamentare repubblicano che abbia votato a favore del provvedimento proposto dalla parte avversa. Si delineano con chiarezza le differenze tra uno schieramento e l’altro, tra l’arroganza e il privilegio da un lato, la partecipazione e il progresso sociale dall’altro.

Nelle Marche abbiamo elevatissimi standard di qualità della vita. La nostra regione è la seconda al mondo tra i luoghi in cui si vive più a lungo. Questo vuol dire che abbiamo una buona sanità, che dà vita agli anni, e non trascina stanchi passi, dando anni alla vita. Il nostro impegno deve essere finalizzato ad ottimizzare e far funzionare ancor meglio il nostro modello e la nostra sanità. La sfida che abbiamo di fronte è quella di procedere forti e spediti in un’azione di politica sanitaria di area vasta, con ospedali riuniti nel Piceno.

Soprattutto, vogliamo perseguire una sanità che raccolga la sfida degli investimenti in corso. Dobbiamo fare in modo che le trasformazioni in corso vadano avanti in modo deciso, per ottenere risultati all’altezza del mondo d’oggi. La sfida connessa a tutto ciò è che la nostra sanità accresca la sua forza attrattiva nei confronti dei territori limitrofi, per invertire la tendenza alla mobilità passiva, ancora troppo alta. Ai commissari straordinari, in questo momento del loro mandato, chiedo di andare avanti senza esitazioni, negli obiettivi di integrazione e concertazione, che presuppongono una crescita culturale in chi imposta e vive le politiche sanitarie di questo territorio. Potrebbe funzionare».

* Sindaco di San Benedetto del Tronto





23 Marzo 2010 alle 19:47 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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