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Cannes: premi a Thailandia, Italia e Francia

di | in: Cultura e Spettacoli

“Uncle Boonme who can recall his past lives”: sconosciuto e impronunciabile, questo il vincitore del 63esimo Festival di Cannes. A tenere alto l’onore dell’Italia ci ha pensato Elio Germano, vincitore del premio come miglior attore, ex aequo con Javier Bardem. Ma l’evento più discusso della chermesse è stato sicuramente il compleanno dei 40 anni della Venere Nera, che ha messo in secondo piano tutto, anche la Palma d’Oro.


Tim Burton ha premiato il realismo metafisico del regista tailandese Apichatpong Weerasethakul, assegnando il premio per il miglior film a “Uncle Boonmee who can recall his past lives”, storia drammatica dell’anziano zio Boonme che, sul letto di morte, decide di andare a trascorrere i suoi ultimi giorni nella casa in campagna, rivivendo le sue vite passate, in una mescolanza di leggende, fantasmi e animali misteriosi.

Al ritiro del premio, il regista ha rivolto il primo pensiero alle vittime degli scontri che hanno insanguinato Bangkok negli ultimi giorni, confermando una tendenza recente che ormai impernia quasi tutti i Festival: a vincere non sono i film, ma il patriottismo o gli scandali politici che essi trattano.

A proposito di politica, il vincitore italiano nel ritirare il premio come miglior attore ha dichiarato: «Siccome la nostra classe dirigente rimprovera sempre al nostro cinema di parlare male della nostra Nazione, dedico il premio all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l’Italia un Paese migliore nonostante la loro classe dirigente».  Queste le parole di Elio Germano, attore romano giovanissimo del film di Daniele Lucchetti “La nostra vita”, che ha colto nel segno, in tutti i sensi. Chapeau. L’ex-aequo per il miglior attore è spettato ad un altro grande attore spagnolo, Javier Bardem, anch’egli padre dolente nel film di Gonzalez Inarritu, “Biutiful”.

Il premio per la miglior attrice è andato a Juliette Binoche per “Copia Conforme”, del regista iraniano Abbas Kiarostami, che ha scelto la Toscana per girare il suo film. Oltre ai ringraziamenti, l’attrice vincitrice ha ricordato il regista iraniano Panahi ancora incarcerato in Iran e che rischia di morire per lo sciopero della fame che prosegue da oltre 10 giorni. Grande commozione.

Il Gran Premio della Giuria è stato assegnato al film “Of Gods and men” del francese Xavier Beauvois, dedicato allo sterminio di un gruppo di monaci trappisti in Algeria, mentre il Premio della Giuria se l’è aggiudicato Mahamat Saleh Harroun, con “A screaming man”. Conclude il Palmares un nome già noto al Festival, Mathieu Amalric, attore francese di “Lo scafandro e la farfalla”, che con “Tournée” ha conquistato il premio come miglior regista, e per festeggiare ha chiamato sul palco le sue attrici spogliarelliste.

Eccetto poche eccellenze, è stato un Festival sottotono, questo. Ma nessuno osa dirlo. Una lista di (pochi) film candidati alla Palma d’Oro, una mediocrità generale delle trame trattate e pochi grandi nomi che c’erano tanto per esserci. E, per concludere in bellezza, la festa a sorpresa all’Hotel du Cap che il futuro sposo di Naomi Campbell, il miliardario russo Vladimir Doronin, le avrebbe organizzato per festeggiare i suoi 40 anni. Per giorni non si è parlato che di lei, e del fatto che avesse scelto come location per festeggiare il suo compleanno proprio il lungomare di Cannes. Forse perché, tra tutte le dive che c’erano, voleva primeggiare. E c’è riuscita anche stavolta.

Colpa della crisi mondiale (e creativa) del Cinema o dell’organizzazione (e della selezione) del Festival? Ai posteri l’ardua sentenza.




24 Maggio 2010 alle 21:34 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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