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De Rossi salva l’Italia sotto la pioggia: inizio sofferto

di | in: Il Mascalzone Sportivo

Un pareggio contro il Paraguay che sa di sconfitta, ma che dimostra che l’Italia c’è e sa giocare. Se vuole.


Anche gli italiani più pessimisti durante la prima mezzora della partita avevano cominciato a credere di nuovo nella nostra squadra, in quel 4-2-3-1 di giovani promesse e vecchie certezze. A vedere le due panchine, poi, era palese che i campioni del mondo eravamo noi: un Marcello Lippi infreddolito ma sereno, che mastica il suo immancabile chewingum e che confabula con Ringhio, ormai prossimo a lasciare il campo da gioco per dedicarsi alla carriera di allenatore.

Poi, all’improvviso, mentre stavamo tranquillamente (chi più chi meno) seduti sul divano tra birra e varie cibarie, ci balena l’idea che forse questi Paraguaiani, che hanno già sconfitto l’Argentina e il Brasile nelle qualificazioni, sono un po’ troppo fallosi, tecnicamente inferiori, confusi nel gioco di squadra…ma pericolosi. Ed ecco che arriva il gol. Bellissimo, nulla da dire, e soprattutto imparabile, frutto di un grossolano errore di piazzamento sul calcio da fermo.

La faccia sorridente di quel tale Archundia, che se non fosse per il gol non ci saremo nemmeno accorti della sua esistenza, arriva sui nostri schermi e ci stordisce. Com’è stato possibile? Le braccia di Lippi si alzano al cielo, Buffon dice qualcosa di incomprensibile (imprecazione o insulto a Cannavaro che non è riuscito a saltare abbastanza?) e intanto in campo va in scena un balletto, quello degli avversari. Ora cominciamo a capire che stiamo perdendo e chi era tornato ottimista dopo un inizio tecnicamente perfetto ripiomba nello sconforto pessimistico leopardiano.

L’Italia finisce il primo tempo sottotono, cercando un pareggio che non arriva, ma è nell’intervallo che la situazione si complica: Buffon, in seguito a un risentimento del nervo sciatico, non ce la fa a tornare in campo e lascia il posto a Marchetti, il suo primo esordio in un Mondiale. Ricomincia così il secondo tempo, ancora un po’ statico e a tratti nervoso, lento e perlopiù sulla difensiva, e che vede per la seconda volta un tiro pericolosissimo del Paraguay, ma stavolta sfiora la traversa. La svolta per gli Azzurri arriva con l’entrata di Camoranesi (al posto di uno scarso Marchisio), il professionista juventino dai tratti somatici più paraguaiani che italiani, che alza il livello di gioco, portando De Rossi a firmare il pareggio al diciottesimo. La ripresa proseguirà con l’Italia in attacco, un bel tiro di Montolivo e l’entrata di Di Natale al posto di un Gilardino da 4,5, che però non sortirà alcun effetto sul risultato.

Di questo timido esordio ci rimangono l’amarezza per un brutto (ma equo) pareggio, i complimenti al giallorosso e la certezza che i “vecchi” giocatori ancora una volta hanno fatto la differenza.




15 Giugno 2010 alle 16:26 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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