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Il cartone per la pizza diventa sano ed ecologico

di | in: Cronaca e Attualità

Quante volte l’entusiasmo della pizza a casa è stato smorzato dall’arrivo di una pizza fredda? Chi non si è mai unto con l’olio del condimento? Chi non ha mai detto “questa pizza sa di colla o di cartone”? D’ora in poi questi problemi non ci saranno più, parola dell’Unione Europea.

 

Laminated material packaging opportunities, questo il significato dell’acronimo “Lampo”. Si tratta del nuovo contenitore per la pizza, che ha lo scopo di mantenerla calda, non alterarne il sapore e soprattutto non far passare l’olio del condimento e il liquido della mozzarella attraverso il cartone, evitando così di sporcare la macchina o la tavola. E’ stato inventato e brevettato da un’azienda meridionale, che, dopo anni di esperienza nel settore, è riuscita a fare un prodotto che sintetizza igienicità e idoneità. E’ igienico perché il materiale usato è il pet, una materia plastica composta ideale per resistere alle alte temperature, allo sfregamento e alla manipolazione, ed è idoneo perché la sua compatibilità con gli alimenti è stata sancita dalla Direttiva 2002/72/CE della Commissione Europea e successive modifiche.

Non tanto tempo fa, infatti, l’Unione Nazionale Consumatori, sosteneva che «il 90% dei produttori di queste scatole per gli alimenti utilizzano come materia prima cartoni che hanno un contenuto di macero non inferiore al 20%» e, come se non bastasse, analisi chimiche su oltre 2 milioni di pizze d’asporto hanno dimostrato che nei cartoni ci sia la presenza di un solvente, il diisobutiliftalano, utilizzato per togliere inchiostri e coloranti e altamente nocivo per la nostra salute. Per rimediare a questi “cartoni cancerogeni” basterebbe che il Ministero della Salute obbligasse tutte le aziende produttrici di packaging a immettere sul mercato soltanto cartoni di pura cellulosa, oppure utilizzando un bollino apposito per riconoscere il cartone con o senza solventi chimici.

Tuttavia, l’innovazione di questo cartone in pet non si limita soltanto a garantire l’alimentarietà dei cibi, ma si preoccupa anche del riciclaggio. Infatti il contenitore è riutilizzabile, basta lavarlo con un panno, e si può utilizzare come piatto, risparmiando così sull’energia elettrica, sull’acqua e detersivi.

Infine, c’è una curiosa e singolare invenzione, che fa di questo prodotto il futuro della pizza da asporto. Esistono infatti 12 grafiche diverse di packaging, cosicché il cuoco non potrà più confondersi con le ordinazioni e si potrà giocare con il cliente, personalizzando di volta in volta il cartone.

Dopo l’arrivo della certificazione “doc” alla pizza napoletana, ora si aspetta il bollino di garanzia anche per il packaging, al fine di tutelare nel migliore dei modi l’arte e la genuinità di questo alimento che ci rende orgogliosi nel mondo.




16 Giugno 2010 alle 20:30 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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