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Broken Social Scene: a novembre l’unica data italiana

di | in: Cultura e Spettacoli, Primo Piano


Il collettivo canadese suonerà ai Magazzini Generali di Milano giovedì 11 Novembre 2010. Biglietti a 18 euro più prevendita, in vendita su Ticketone da giovedì 22 Luglio ore 10.00 e da giovedì 29 Luglio anche sulle altre prevendite autorizzate.


Pare proprio che la seconda metà del 2010 sarà decisamente influenzata dalla musica canadese, in primo luogo con Arcade Fire (disco in uscita per fine estate e l’attesissima unica data italiana a Bologna I-Days il 2 settembre), e subito a seguire il ritorno dell’altro collettivo più famoso del Canada, i Broken Social Scene, in un’unica data italiana.

Del collettivo Broken Social Scene hanno fatto parte Feist ed Emily Haines dei Metric (spesso queste due vere dive del pop cantano ancora – a sorpresa – nei concerti canadesi dei BSS), ma di base sono una formazione i cui membri ruotano attorno alle figure principali di Kevin Drew e Brandan Canning.


Nella loro unica data italiana, il festosto collettivo di Toronto, presenta la sua ultima ed impeccabile opera, Forgiveness Rock Record, una delle prove migliori dell’indie rock 2010. Intelligente, ricercato, scherzoso ma anche malinconico e intimo, questo disco ha consacrato i Broken Social Scene nell’olimpo del rock internazionale facendo loro trovare finalmente una collocazione definita. I Broken Social Scene, che nelle registrazioni dell’ultimo disco hanno collaborato con oltre 25 artisti diversi, hanno scelto di affidare il mix e la produzione al genio di John McEntire dei Tortoise, riuscendo ancora meglio a mettere in evidenza gli spigoli e le caratteristiche peculiari di quella che molti definiscono come la creatura indie-rock più creativa e festosa in circolazione.

Imprevedibile sia nei suoni che nella varietà di melodie, Forgiveness Rock Record fa convivere saggi di pop orchestrale, vaporosi impulsi elettronici, camaleontismi che fanno pensare a Beck in stato di grazia e persino incursioni in dissonanze e frammentazioni che sciolgono impeti post-punk in melodie claudicanti.

Un disco vario, divertente e, come detto, imprevedibile, come del resto era lecito aspettarsi da questo collettivo che ama giocare con la musica rendendola gioiosa e inaspettata.




21 Luglio 2010 alle 13:07 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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