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Crisi economica: può accadere di nuovo? Convegno internazionale all’UniMc

di | in: Cronaca e Attualità

Crisi economica: può accadere di nuovo? Su questo quesito si concentrerà la conferenza internazionale organizzata dal Dipartimento di Istituzioni economiche e finanziarie, dal Dipartimento di studi sullo sviluppo economico e dal Laboratorio Vicarelli dell’Università di Macerata, che si terrà domani, sabato 2 ottobre, dalle ore 9.30 per tutta la giornata nella sede della Facoltà di Economia in piazza Strambi, 1.

Nel comitato scientifico, nomi di docenti e ricercatori di elevato profilo come Riccardo Bellofiore dell’Università di Bergamo, Victoria Chick del Ucl di Londra, Marcello de Cecco della Scuola Normale Superiore di Pisa, Francesco Farina, Serena Sordi e Alessandro Vercelli dell’ Università di Siena, Claude Gnos dellaUniversité de Bourgogne, Mauro Marconi e Domenica Tropeano dell’Università di Macerata, Sheri Markose della University of Essex, Louis-Philippe Rochon della Université Laurentienne, Canada, Sergio Rossi dell’Università di Friburgo, Jan Toporowski della Soas di Londra,  Randall Wray, della University of Missouri di Kansas City.

 

La crisi profonda, iniziata con il crollo dei mutui subprime, ha riaperto la questione: può accadere di nuovo? La risposta data da Minsky quasi 30 anni fa era no, a condizione che fossero adottate politiche sostenibili di stabilizzazione. Invece è accaduto di nuovo. Anche se la “crisi dei mutui subprime” differisce dalla grande depressione degli anni Trenta, le caratteristiche e gli effetti di entrambi, la gravità delle loro conseguenze sul sistema economico sono paragonabili. Questo vuol dire che le politiche di stabilizzazione adottate nel recente passato non erano sostenibili. La Conferenza si propone di valutare la congruenza degli interventi di politica adottati nel corso della più recente crisi finanziaria, con l’obiettivo di lungo periodo di stabilità economica e finanziaria. Molti osservatori hanno rilevato che sono state adottate politiche miopi, che hanno portato a una stabilizzazione di breve periodo, nutrendo ulteriormente la crisi. In particolare, gli effetti peggiori della recente crisi finanziaria mondiale sono stati mitigati da massicce iniezioni senza precedenti di liquidità per mantenere in vita le società finanziarie sull’orlo della bancarotta. Questi interventi, che possono alleviare alcuni degli effetti della crisi finanziaria nel breve periodo, sono misure di emergenza che non risolvono i principali punti di debolezza strutturale del sistema finanziario, sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Poiché finora non è stata messa in atto una seria riforma strutturale, non è stato né rimosso o ridotto il rischio di un’altra grave crisi finanziaria in un futuro prossimo.




1 Ottobre 2010 alle 17:34 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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