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Abbassiamo il Volume: “Capodanno da incubo a San Benedetto”. Le considerazioni di Cosignani e la replica di Ballestra

di | in: Cronaca e Attualità

Botti_ no grazie

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La notte di S. Silvestro si è trasformata in un incubo per gli abitanti dell’isola pedonale di Viale S. Moretti a S. Benedetto del Tronto, un gruppo di scalmanati festaioli, ha dato vita ad una performance indegna, che nulla ha  a che fare con i festeggiamenti legati al Capodanno. Musica spacca timpani diffusa da potenti casse acustiche fino alle due di notte ( in prossimità delle abitazioni civili e in una via stretta) fuochi d’artificio e fumogeni che hanno intossicato l’aria, entrando dentro le abitazioni, creando disagio ai residenti, sia per le emissioni rumorose che per l’inquinamento atmosferico e la puzza prodotta da polvere da sparo. Tutto ciò, mentre qualcuno dal palco di questa festa, recitava preghiere invocando Dio santi e madonne; ma se Cristo tornasse sulla terra, certo non approverebbe certe manifestazioni che per loro modalità di svolgimento, procurano disagio e lamentele nei cittadini e non incarnano certo i  valori cristiani, del rispetto, per l’ambiente,per le  persone e gli animali
La responsabilità di tutto ciò, però, è anche dell’amministrazione comunale, che autorizza questo genere di manifestazioni, che nulla hanno a che fare con il Capodanno, incurante delle proteste dei cittadini ,che già in passato hanno chiesto di spostare tali tipologie di feste in luoghi adatti, sia sotto il profilo della pubblica sicurezza, che dell’impatto acustico. Se i locali da ballo, devono avere tutti i requisiti riguardo la pubblica sicurezza e il contenimento della folla, non si vede perché poi si autorizzano in spazi pubblici  feste di piazza, senza nemmeno il presidio di un organo di sicurezza.
 Eppure, molti  sindaci d’Italia, hanno colto il disagio lamentato dai cittadini, vietando l’esplosione di fuochi d’artificio ( si allegano estratti)e le feste fracassone

Vediamo di seguito l’art.703 del C.p: che recita:” chiunque senza  licenza della autorità in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco,accende fuochi d’artificio o lancia razzi o innalza arrosti con fiamme  o in genere fa accensioni o esplosioni pericolose è punito con l’ammenda fino a 103 euro Se il fatto è commesso in luogo dove si adunano persone la pena è dell’arresto fino ad un mese”

Mentre in molti paese d’Europa i fuochi d’artificio, vengono vietati o s’individuano aree apposite lontane dalle abitazioni, in Italia l’iniziativa è lasciata a singoli sindaci e purtroppo, non tutti accolgono  le richieste dei cittadini, vessati dal fracasso autorizzato e dalle esplosioni pericolose che mettono a rischio l’incolumità pubblica.
In un paese civile ,dovrebbero prevalere i diritti del rispetto per l’ambiente le persone e gli animali, a S.Benedetto del Tronto,c’è  ancora molta strada da fare,dato che si continuano a scambiare le piazze pubbliche per luoghi privati, dove l’interesse di pochi, sacrifica il bene comune della collettività, che è quello del diritto alla salute e alla proprietà
Inutile fare ordinanze per la tutela degli animali, se poi si permettono le esplosioni di fuochi d’artificio in prossimità delle abitazioni, dove essi dimorano, inutile parlare di monitoraggio di polveri sottili e limitazioni del traffico, se poi si permettono feste in piazza dove si sparano fumogeni e fuochi d’artificio, che ammorbano l’aria,inutile parlare di diritti e doveri, in una terra di nessuno, dove vige la legge dell’arroganza e della prepotenza

Comitato “Abbassiamo il volume “ S.Benedetto del Tronto

 Daniela Ballestra, Presidente


Per approfondire:

 Gli appassionati dei botti di fine d’anno dovranno cambiare abitudini per i festeggiamenti o rischiano una multa, che potrà arrivare a 500 euro. Un’ordinanza del sindaco Fabrizio Zerman dispone infatti il «divieto di accensione e lancio di razzi, petardi, mortaretti e fuochi d’artificio nonché di sparo di petardi, bombette, mortaretti e similari».
Le motivazioni addotte sono due. La prima ricorda che l’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti è causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, soprattutto nel periodo delle feste natalizie.
Si ricorda anche che c’è spesso «un uso incontrollato di questi petardi da parte di persone non accorte al rispetto delle minime precauzioni nell’uso e nel lancio, eventi che accadono soprattutto in spazi affollati o presso luoghi con presenza di minori». La seconda motivazione richiama la pericolosità derivante dallo scoppio di petardi e razzi che può arrecare danni sia per chi ne fa uso sia per terzi con conseguenze gravi con anche lesioni alle persone. Si richiama anche la necessità di limitare il più possibile i rumori nell’ambito urbano e le lamentele manifestate da parte dei cittadini per questi rumori molesti e situazioni di potenziale messa in pericolo dell’incolumità pubblica. «Ho ricevuto molte e ripetute segnalazioni di persone che si lamentano dei botti sparati nei condomini», spiega il sindaco. «Ho sentito il dovere di tutelare i cittadini contro un comportamento che si sta estendendo. Non vorrei che nessuno banalizzasse pensando al vigile che insegue il ragazzino che lancia il petardo. E’ una cattiva abitudine che deve cessare. Ho chiesto però alla polizia municipale di non applicare l’ordinanza troppo severamente il 31 dicembre».
L’ordinanza fissa anche le sanzioni: potranno variare da 25 a 500 euro. L’amministrazione comunale si riserva però la possibilità di concedere deroghe al blocco dell’uso dei petardi «nell’ambito della tenuta di particolari manifestazioni». Occorre però presentare richiesta scritta e motivata. La domanda che si pongono i (pochi) cittadini che sono venuti a conoscenza del divieto è se siano vietati anche i piccoli petardi che spesso i giovanissimi e anche i bambini fanno scoppiare a fine anno. L’ordinanza non fa alcuna differenza fra i vari prodotti. Semplicemente li vieta tutti citando espressamente però anche «lo sparo di petardi». Un secondo interrogativo riguarda il posto dove questi petardi, razzi e mortaretti sono fatti scoppiare. Se li si impiega all’interno di una proprietà privata (ad esempio, nel giardino di casa o sul poggiolo di un appartamento) vale ancora il divieto e si incorre ugualmente nelle sanzioni previste? L’ordinanza dispone il divieto «in tutto il territorio comunale» e quindi, di fatto, anche all’interno delle proprietà private. L’iniziativa del sindaco non è estemporanea e neppure si tratta di un provvedimento adottato fuori dalle regole. In esso si richiama infatti il decreto legge del maggio scorso relativo alle «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica» che attribuisce ai sindaci dei comuni la possibilità di regolamentare questi ambiti. Dell’ordinanza è stata inoltre data comunicazione preventiva alla Prefettura di Verona. L’ordinanza, che è già in vigore, non ha poi una data di scadenza, per cui i botti rimangono vietati a San Giovanni Lupatoto fino revoca del divieto.

San Giovanni Lupatoto. Gli appassionati dei botti di fine d’anno dovranno cambiare abitudini per i festeggiamenti o rischiano una multa, che potrà arrivare a 500 euro. Un’ordinanza del sindaco Fabrizio Zerman dispone infatti il «divieto di accensione e lancio di razzi, petardi, mortaretti e fuochi d’artificio nonché di sparo di petardi, bombette, mortaretti e similari».
Le motivazioni addotte sono due. La prima ricorda che l’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti è causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, soprattutto nel periodo delle feste natalizie.


ANSA) – SHANGHAI, 30 DIC – Cancellate a Shanghai le tradizionali celebrazioni di fine anno,con fuochi d’artificio sul Bund, il lungofiume della metropoli cinese e nel centro commerciale della citta’.Le autorita’ hanno preso la decisione per motivi di sicurezza, dopo la tragedia dello scorso 15 novembre,quando un violento incendio divampato in un grattacielo provoco’la morte di 58 persone e il ferimento di altre 71. Confermati i festeggiamenti nella zona dell’Expo e nello Xiantiandi,ma non si potranno’sparare’ fuochi.


Manfredonia – IL sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, considerato che nel periodo delle festività natalizie molti cittadini, prevalentemente giovani, fanno uso di giocattoli pirici in luoghi pubblici arrecando molestia ai cittadini, ritenendo necessario tutelare la quiete pubblica e preservare la pubblica e privata incolumità dall’uso indiscriminato di articoli pirotecnici, ha ordinato (attraverso una relativa ordinanza) il divieto all’utilizzo di artifìci e prodotti affini negli esplodenti, nonché giocattoli pirici di qualsiasi specie, sulle pubbliche vie e piazze del Comune di Manfredonia e ovunque vi sia concorso di persone.

I contravventori saranno puniti ai sensi dell’art. 17 del T.U.L.P.S. con 1’arresto fino a tre mesi o con ammenda fino a €206,58. Gli organi di Polizia sono incaricati di far osservare il contenuto della presente ordinanza.

Soprattutto durante i mesi estivi, il suono dei fuochi d’artificio è parte della colonna sonora della sera in Turchia, dove i fuochi pirotecnici sono spesso utilizzati per celebrare matrimoni, vittorie e cerimonie ufficiali. Ma un comune sulla costa del paese del Mediterraneo ha posto un divieto su tali manifestazioni, dicendo che quest’usanza può fatalmente spaventare le tartarughe marine, già in pericolo per la loro sopravvivenza.

Questa settimana, il comune K?z?lot nel distretto di Antalya, ha annunciato che intende vietare i fuochi d’artificio durante la stagione estiva, quando le tartarughe marine Caretta caretta nascono e sono visibili lungo i sette chilometri di spiaggia segnalati dall’Anatolia News Agency. Ma grosse limitazioni saranno imposte anche dalla fine di marzo ai primi di giugno, quando la stagione della nidificazione si sviluppa, fino a raggiungere il suo picco nei mesi di giugno e luglio, a seconda della spiaggia di nidificazione. Altre limitazioni riguarderanno molte zone turistiche in merito alle luci degli hotel e altre illuminazioni artificiali perché possono portarle fuori strada.

Anche se alcuni visitatori possono protestare davanti al divieto, le tartarughe marine sono generalmente un’attrazione turistica quando le loro uova si schiudono. Più a ovest, lungo la costa turca, la popolare Dalyan Beach è stata una spiaggia “fiore all’occhiello” per la conservazione delle tartarughe marine a partire dal 1987, quando esemplari locali degli animali impedirono lo sviluppo di un grande complesso alberghiero che avrebbe distrutto i loro siti di nidificazione. Ma la morte di una femmina adulta Caretta caretta, vittima di una collisione con un’elica di una barca lo scorso autunno, ha scatenato la discussione sul fatto che gli sforzi della Turchia di proteggere gli animali fossero insufficienti.

    [Le tartarughe] sono utilizzate per tutto, dal nome di un bar ad un portachiavi, fino al disegno su una T-shirt. Questo non è inferiore ad uno sfruttamento. Tutti vogliono trarre profitto dalla loro popolarità tra i turisti, ma nessuno è disposto a fare ciò che è necessario per proteggerle

Riceviamo in redazione e pubblichiamo integralmente le considerazioni di Pierluigi Cosignani, Presidente dell’Associazione Culturale ecce Homo  di San Benedetto del Tronto, in merito al comunicato “Capodanno da incubo a San Benedetto del Tronto” del Comitato Abbassiamo il Volume


Gentile redazione

Per chiarezza e puntualità gradiremmo fossero pubblicate le seguenti considerazioni in merito all’articolo: Abbassiamo il volume: “Capodanno da incubo a San Benedetto del Tronto”.

1 gennaio 2011 Categoria: Cronaca e Attualità
Tags: abbassiamo il volume, Capodanno




Innanzitutto alcuni chiarimenti:

“gruppo di scalmanati festaioli che ha dato vita ad una performance indegna…”: ad una lettura superficiale si potrebbe pensare che la band fosse di quelle rockettare, tutto chitarre elettriche, batteria e musica psicadelica che si ritrovano per adunate di massa a base di sballo, alcol ecc. In realtà il gruppo era rappresentato nell’occasione da quattro signori quarantenni – un fisioterapista, un albergatore, un dirigente di supermercati e un consulente aziendale – padri di famiglia che messi insieme hanno 16 figli (tra figli naturali, adottati ed in affidamento familiare). Con loro c’erano le rispettive famiglie e tanti altri amici che hanno desiderato festeggiare il capodanno in piazza partecipando della loro gioia con le tante persone (turisti, passanti, persone sole!) che in quella serata si sono trovate a passare di lì.

“…che nulla a che fare con i festeggiamenti legati al capodanno”. Su questo passaggio non possiamo dare torto a chi scrive in quanto nell’ambito della festa – a dispetto dei tanti cenoni di gala molto costosi per i partecipanti – venivano distribuiti dolci e bevande gratis segno di quell’accoglienza e di quell’affabilità che hanno mosso gli organizzatori a porre questo gesto in piazza.

Musica spacca timpani diffusa da potenti casse acustiche: ad una lettura superficiale si potrebbe ancore pensare che la musica fosse corrispondente alla band rockettara di cui sopra. In realtà i canti sono stati tutti molto popolari ed hanno spaziato dal repertorio di Renzo Arbore alla ben più popolare ed allegra “chi ha mangiato il becco dell’anitra”…!

“Tutto ciò mentre qualcuno dal palco di questa festa recitava preghiere invocando Dio santi e madonne” anche queste parole oltre ad essere gravemente offensive ed a malcelare un evidente integralismo – a dispetto del rispetto dei diritti umani e degli animali (!!!) richiamati nell’articolo stesso – non rispondono alla verità dei fatti in quanto il gesto che è stato vissuto alle ore 0:10 coinvolgendo tutti i presenti nella preghiera dell’Angelus per affidare alla custodia della Beata Vergine Maria il nuovo anno è durato appena 10 minuti.

Infine ci si consenta di citare un elemento di cronaca che la zelante signora Balestra ha tralasciato ma che invece è risultato molto evidente a tutti i presenti; per tutta la serata dal palazzo dove guarda caso risiede la signora Daniela Ballestra (e per verità dal balcone da dove nel pomeriggio una signora si prodigava nel fare fotografie forse per documentare non si sa quale trasgressione del C.p.) sono piovute uova, limoni, mandarini ed altra frutta di vario genere mettendo a grave repentaglio la sicurezza e l’incolumità dei presenti a partire dai numerosi bambini. Ha ragione la signora a chiedere che nelle feste ci sia la sicurezza; se quella sera fosse stata presente la polizia sicuramente avrebbe ricordato alla signora gli articoli del codice penale che tanto bene conosce ma che così poco sono state rispettate dagli abitanti stessi del palazzo “infastidito”.


Cordiali Saluti. 

Associazione Culturale ecce Homo  San Benedetto del Tronto

Pierluigi Cosignani, Presidente

La replica di Daniela Ballestra
Presidente di “Abbassiamo il volume”


Probabilmente chi ha replicato  in tal modo al nostro articolo, dovrebbe documentarsi meglio riguardo le leggi, e i regolamenti sull’inquinamento acustico, tutte a favore del diritto al riposo e alle occupazioni dei residenti. E’ evidente che chi propugna il fracasso delle feste, non è al corrente delle succitate leggi.


Vediamone alcune:


PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA: Un piano di zonizzazione acustica, adottato dallo stesso comune, vieta di svolgere feste e manifestazioni a carattere musicale in prossimità delle civili abitazioni. La legge regionale n.28/01 (art.3 comma4) e la relativa D.R.G.M. N.896/03 (capitolo 6) impongono ai Comuni di scegliere idonee aree, (nel cui interno non ci deve essere comunque presenza di abitazioni) da destinarsi  a spettacoli o manifestazioni a carattere temporaneo, tenendo conto dell’impatto acustico indotto, sia dall’attività principale che da quelle collegate dovute all’afflusso e reflusso di partecipanti. Chi intende esercitare tali attività temporanee o mobili, deve presentare con congruo anticipo all’Ufficio Ambiente del Comune una richiesta di deroga contenente una valutazione di impatto acustico redatta da tecnico competente in acustica ai sensi dei commi 6,7 ed 8 dell’art.2 della legge 447/95
Anche in presenza di deroghe, devono esserci delle prescrizioni sia in decibel che in orari, atte a contenere il disturbo causato dal rumore (deroga non significa “fracasso ad oltranza”)


ART.57 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza: “Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco né lanciarsi razzi, accendersi fuochi d’artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa.
 E’ vietato sparare mortaretti e simili apparecchi.


art.703 C.P. recita: chiunque senza  licenza della autorità in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco,accende fuochi d’artificio o lancia razzi o innalza arrosti con fiamme  o in genere fa accensioni o esplosioni pericolose è punito con l’ammenda fino a 103 euro Se il fatto è commesso in luogo dove si adunano persone la pena è dell’arresto fino ad un mese”


La Suprema Corte di Cassazione , in merito al reato 659 del C.P. “Disturbo alle occupazioni o al riposo delle persone” ha affermato:  “ il reato contestato non richiede alcun superamento di soglie predeterminate purche’ la condotta sia idonea ad arrecare disturbo ad una serie indeterminata di persone, ed e’ del tutto irrilevante che una serie indeterminata di persone si sia lamentata effettivamente, basta pero’ che la condotta sia in se’ idonea ad arrecare disturbo.(Sentenza Cassazione penale, sezione I, 25 giugno 2008, n. 25716)


Come si vede la giurisprudenza abbonda di leggi che sanciscono il diritto a non essere disturbati da decibel selvaggi


Se c’è già il Capodanno di Piazza Giorgini,  poi, non si vede l’utilità di un’altra festa in Viale S.Moretti, dove tra l’altro ,c’erano pochissime persone.


Ci auguriamo che tale vergogna non si ripeta più!


 La casa è un luogo tutelato dalla legge, il Sindaco dovrebbe tutelare la salute dei cittadini e far rispettare le leggi , mentre i  festaioli devono capire, che le piazze pubbliche non sono un far west, ci sono limiti  di convivenza civile, e beni  collettivi  da tutelare che hanno la priorità su tutto.


Daniela Ballestra
Presidente di “Abbassiamo il volume”




1 Gennaio 2011 alle 16:14 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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