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La Nutrizionista Risponde

di | in: Benessere e Salute, L'Esperto Risponde

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Gentile Dottoressa,

mi chiamo Anna, ho 37 anni e sono in sovrappeso da diverso tempo.

Non ho mai tentato di fare una dieta in questi anni per cercare di limitare il problema ma ora che ho subito un intervento al ginocchio ho la necessità imminente di dover ridurre il mio peso.

Per questo motivo sto pensando di seguire una dieta che prevede l‘eliminazione totale di pane, pasta, pizza, frutta e ovviamente dolci, sostituendoli con carne, pesce e formaggi magri perché mi hanno detto che è l’unica dieta che fa perdere peso rapidamente.

Le scrivo per chiedere il suo parere riguardo questa tipologia di dieta ed eventualmente chiederle un consiglio su quale possa essere secondo lei un buon approccio per ridurre il mio sovrappeso.

La ringrazio.

Anna


Cara Anna,

il piano alimentare che lei ha intenzione di seguire viene definito “regime alimentare ipocalorico iperproteico” dal momento che prevede un ridotto consumo di carboidrati abbinato ad un elevato apporto di proteine e grassi che vengono utilizzati dall’organismo per ricavare energia al posto del combustibile tradizionale rappresentato dai carboidrati.

Normalmente, infatti, le proteine non hanno funzione energetica, bensì  funzione “plastica” ossia vengono degradate per poter riciclare gli amminoacidi che le compongono nei processi di rigenerazione cellulare.

Non ha tutti i torti a sostenere che seguire questo tipo di dieta le porterà dei risultati visibili in poco tempo!

Effettivamente, un’alimentazione ricca di proteine e lipidi e molto povera di carboidrati mantiene costanti i livelli di insulina, aumenta il metabolismo basale e stimola la lipolisi e di conseguenza il dimagrimento.

Sebbene un regime alimentare di questo tipo sia molto “allettante” ai fini di un dimagrimento rapido, tuttavia la invito a riflettere su alcune conseguenze che una dieta iperproteica può provocare al suo organismo.

Per prima cosa consideri l’essenzialità del glucosio per la sopravvivenza dell’organismo. Sia il sistema nervoso centrale, sia i globuli rossi, infatti, utilizzano esclusivamente glucosio per svolgere la propria attività.

Diminuendo i livelli di glucosio oltre i limiti raccomandati, costringerà il suo organismo ad attingere energia da altri substrati quali proteine e lipidi, peraltro forniti in abbondanza dalla dieta.

Tuttavia, la degradazione degli acidi grassi parallelamente ad una estrema carenza di glucosio, comporta un riarrangiamento metabolico con massiccia produzione di “corpi chetonici”, ossia di acetone, acetoacetato e 3-idrossibutirrato.

In condizioni normali, i corpi chetonici vengono prodotti in quantità minime che sono facilmente smaltibili dai reni e dai polmoni, tuttavia, in condizione di chetosi, ossia di aumentata concentrazione di corpi chetonici nel sangue, si ha un abbassamento del pH ematico con conseguente acidosi metabolica.

Inoltre, i prodotti del metabolismo delle proteine causano iperuricemia con conseguente sovraccarico dell’attività renale per il loro smaltimento.

Consideri, infine, che l’eliminazione di carboidrati complessi come pane e pasta e la riduzione del consumo di frutta e verdura comporta una drastica riduzione della quantità di fibra assunta e, di conseguenza, una probabile comparsa di fenomeni di stitichezza e modificazione della flora batterica intestinale a favore dei cosiddetti “batteri cattivi”.

Anche l’apporto di vitamine e minerali risulterà alterato in conseguenza alla riduzione del consumo di frutta e verdura.

In conclusione, quindi, una dieta iperproteica chetogenica fa dimagrire nell’immediato ma sottopone l’organismo ad uno stress continuo e certamente non salutare.

Quando interromperà la sua dieta (dal momento che diete così drastiche sono notoriamente difficili da seguire per lunghi periodi) si troverà in una condizione in cui il suo regime alimentare tornerà identico a quello precedente la dieta (e che probabilmente ha contribuito a determinare lo stato di sovrappeso di cui lei parla) e i chili persi potrebbero essere recuperati rapidamente…il peso potrebbe addirittura essere maggiore di quello che aveva al momento di iniziare la dieta.

Il suo sacrificio potrebbe essere vanificato con conseguenze importanti anche a livello psicologico.

Per tutti questi motivi, il mio consiglio è quello di contemplare regimi alimentari alternativi, che le permettano di dimagrire ugualmente prevedendo  una quota di carboidrati almeno pari al 50% del suo fabbisogno calorico giornaliero. Ricordi che non sono i carboidrati in sé che fanno ingrassare, bensì il loro eccesso….e si sa che per noi italiani cultori di pasta e pizza…il rischio di fare il pieno di carboidrati è sempre dietro l’angolo!

Non smetterò mai di ripetere, infine, che può contribuire al dimagrimento e controllare il peso corporeo non solo modificando la sua alimentazione ma modificando il suo stile di vita e in particolare facendo attività fisica in maniera costante almeno per 40 minuti e per tre volte a settimana.

Saluti.


Dr. Cinzia Alfonsi

Biologo Nutrizionista

Scrivere a:  info@lanutrizionista.it

www.lanutrizionista.it




16 Febbraio 2011 alle 0:38 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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