Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 19:51 di Mar 23 Apr 2024

Chiara Angiolieri, Neal I’ vorrei che tu, Jack ed io…

di | in: Cultura e Spettacoli

Neal

Esce in questi giorni il libro di una scrittrice, una poetessa da tempo a me molto cara. Esce con le prime giornate di sole, con i narcisi e con gli schiamazzi degli studenti in via Zamboni e di tutti gli altri atenei. Questo libro è stato per me la luce che aspettavo di nuovi giorni, la luce che mi libererà da un inverno lugubre, di politica malconcia e schifosa, di speranze spezzate, di addii all’arte, alla creatività, all’intelligenza  umana, alle identità, alla libertà, alla volontà di ribellarsi a questa noia, a questa sensazione di sentirsi immobili, catatonici davanti ai propri pc, alle proprie idee. Questo libro mi ha salvata una mattina, davanti a una tazza di caffè, proprio quando non sapevo che farne della mia giornata. Questo libro ci dice che c’è sempre un modo per fare della propria vita qualcosa di meraviglioso e di unico.


Chiara Angiolieri, donna dal nome che è già tutto un programma, è traduttrice
e  una studiosa della poesia beat e della scena punk. Tuttavia le sue poesie
non sono solo un rifacimento a quel tipo di componimento, ma sono una novità
sul panorama della poesia italiana e anche internazionale. La poesia beat
certo, rappresenta il tipo di scrittura più istintivo, lo scrivere immediato
senza filtri mentali, sincero fino in fondo, uno scrivere che ascolta la parte
più inconscia della mente, anche le proprie allucinazioni, le proprie
intuizioni sull’universo. Questo tipo di scrittura è stato più che una
rivoluzione al tempo e ha cambiato il mondo. Jack Kerouac, Allen Ginsberg,
Gregory Corso, Eleonore Candel, Ferlinghetti, e altri ancora hanno fatto della
loro vita la loro stessa poesia, hanno dedicato la loro esistenza a
sperimentare cosa significa essere coerenti con la volontà dell’universo, con
la dignità delle loro ragioni, della loro sessualità, della loro identità come
individui che hanno lottato per essa.
Sembra uno scenario molto lontano e troppo intellettuale questo per una
Italietta da quattro soldi, dove i giovani sembrano caricature fatte male di
Fonzie e i suoi amici, ragazzi incravattati-forza-italia, ragazze in gonnella
dallo sguardo di un’intelligenza assente, inconsapevoli del proprio corpo e
indignitose da usarlo come merce peggio delle peggiori prostituzioni, come
bambole gonfiabili  che si trovano al primo sexy-shop all’angolo della
stazione.
Questo libro mi ha salvata dal cedere alla tentazione che la mia intelligenza
possa essere inutile in questo mondo, che i miei occhi siano obbligati a vedere
Mediaset ovunque, ricchezza non meritata, differenze sociali. Ho capito che non
sono obbligata a cedere a tutto questo, ma di più, ho il dovere di andare
contro tutto questo ogni giorno tra le persone che incontro per la strada.
Queste poesie sono il nuovo libro del secolo, la nuova poesia del nuovo
millennio di cui abbiamo bisogno. La reazione contro la musica vecchia, contro
la scrittura vecchia, contro il vecchio potere. Raccontano i propri stati dell’
anima da ragazzina, raccontano padri e madri, amori, amicizia, raccontano la
vita di ognuno di noi senza nessun tipo di imbavagliamento sociale. Raccontano
la paura, la felicità, l’estasi. Sono grida disperate alla propria madre,
lacrime per l’amore. Sono le domande continue che ci rivolgiamo ogni giorno per
il non essere stati amati come speravamo e per ritrovarci felici senza saperlo.
Sono onestà, lucidità, coraggio e tremore. Sono Jony Mitchell e Mingus, Patty
Smith e sud Italia. Sono Dante, Guccini, De Andrè, Bob Dylan, Virgilio,Verga,
Pasolini, Degas, Johnny Rotten , Joyce, Burroughs, Sepúlveda, Rino Gaetano,
Picasso, Warhol, Green Day,Parini, i Ramones, Enzo Biagi, il Family Day, Lecce,
gli amici dell’università, le serate strane, le paranoie, le droghe, gli addii,
i viaggi sperati.
Questo libro è reazione contro la plastica che ingoiamo ogni giorno, è la
reazione alla sfiducia di questi giorni, è resurrezione alla morte che ci
infliggono a noi senza un lavoro, a noi senza rispetto, a noi zitti, a noi
senza diritti, senza la possibilità di esprimere qualsiasi parola. Questo libro
è un’arma letale, è un segno di pace, il più efficace che esista, è la parola
più acuta che io abbia mai sentito, è il conforto di cui avevo bisogno.
Emanuela De Siati

Questo, il bellissimo blog dell’autrice: http://chiaraangiolieri.blogspot.com/




19 Marzo 2011 alle 10:40 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata