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Dove finiscono i nostri soldi

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Consorzio Universitario Piceno

ARENGO  DAL CONSORZIO UNIVERSITARIO ALLA START : DOVE FINISCONO I NOSTRI SOLDI .
Quanto ci costano i “carrozzoni”?
Gli stipendi delle partecipate Indubbiamente la trasparenza amministrativa è la migliore opportunità per ì cittadini di conoscere dove vanno le loro risorse , oggi così duramente ricercate.
Forse sarebbe necessario avere  l’opportunità di conoscere più approfonditamente anche le manovre politiche nascoste dietro a certi
processi comunicativi per comprendere meglio quali sono le vere intenzioni retrostanti .
Certi … articoli .. , se così li vogliamo definire , sono  pressoché devianti, anche in prossimità di consultazioni elettorali.
Forse indicare con il termine “carrozzoni” delle strutture che esprimono le volontà del territorio , senza mostrare le loro virtuosità
di bilancio , ma limitandosi a “fare di tutta un’erba un fascio” è molto pericoloso in quanto si rischia di gettare discredito su un Ente la
cui onorabilità ed operosità è riconosciuta oltre che  dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalle Università presenti, anche da
tutti coloro che fruiscono dell’organizzazione  .

Nella valutazione di un carrozzone forse è necessario valutare oltre al suo bilancio anche la
struttura dei costi ed il rendimento in termini di obbiettivi e  di
“mission” , i cui costi degli organi non rappresentano neppure l’1%
del bilancio stesso , che peraltro sono azzerati in virtù delle nuove
disposizioni relative alla riduzione del costo degli apparati politici ed
amministrativi ,convertite poi  in legge n. 122/10.
Del resto “un carrozzone” che con economie di gestione contribuisce
all’insediamento di un polo universitario, perseguendo la qualità
dell’offerta formativa , la quantità degli iscritti  ed il radicamento
dei docenti, con proiezioni ed attenzione sull’occupabilità dei
neolaureati, non può essere oggetto  di speculazione politica a danno
della comunità Picena.
Per l’Ente che mette in campo una notevole mole di risorse in
comunicazione ed organizzazione  per incrementare l’interesse e
soprattutto gli iscritti alle nostre Facoltà ed ai corsi di laurea , che
con una crescita annua del 10% , negli ultimi 3 anni è arrivato a quota
3500 iscritti e che rappresenta più del 30% di alcune Università
presenti su questo territorio, questa “contro comunicazione” mette a
rischio gli sforzi fatti dai  nostri Enti locali e dai cittadini
producendo una pubblicità negativa ,sia per il nostro eccellente corpo
docente , sia per il sistema Universitario stesso sia che per il rischio
di rallentamento delle immatricolazioni.
Se come dice il Presidente della Repubblica , la Ricerca e l’Università
sono  priorità sulle quali si deve investire , che lo siano per tutti,
sia direttamente che indirettamente e per una università radicata sul
nostro territorio.
Il Presidente del consiglio di amministrazione Ing. Renzo Maria De Santis




19 Marzo 2011 alle 19:09 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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