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Geologia : se non ora quando?

di | in: Cronaca e Attualità

UniCam

L’Ordine Nazionale dei Geologi con l’Università di Camerino nelle Marche sui luoghi dell’alluvione di Marzo

 

Farabollini: “Creare, quanto prima, una struttura di coordinamento, tra Regione Marche,  Università e Ordine Regionale dei Geologi che favorisca la qualità e l’efficacia degli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e la diffusione del ruolo chiave che la geologia ha nella mitigazione dei rischi e  nella salvaguardia delle vite umane. Stiamo pagando perché da anni non è stato fatto nulla di serio e programmatico”.

“Geologia : se non ora quando?”

Domani – Mercoledì 30 Marzo –  Ore 10 – Sala Consiliare – Comune di Camerino. 

“In questi primi giorni di marzo abbiamo assistito, purtroppo, all’ennesima catastrofe annunciata. Molte zone delle Marche sono state colpite da fenomeni alluvionali che hanno causato, oltre ad ingenti danni economici, anche la perdita di vite umane e questo non è più tollerabile. Il mondo geologico italiano attraverso il Consiglio Nazionale dei Geologi e le Università denunciano da anni il forte degrado idrogeologico del nostro territorio ma gli appelli finiscono quasi sempre inascoltati”. Chiaro Piero Farabollini, Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Geologi, alla vigilia dell’importante conferenza che nelle Marche vedrà a confronto geologi, istituzioni e mondo accademico.

Ben  200mm di pioggia in 24 ore: il dato che è stato più volte ribadito è questo. Ma basta andare indietro nel tempo di pochi anni per verificare che il territorio marchigiano ha dovuto subire più volte eventi disastrosi  – ha proseguito Farabollini – legati a precipitazioni meteoriche “anomale”; tutto questo non può tuttavia dare 

l’alibi ad una inesistente pianificazione e programmazione territoriale. Stiamo pagando perché da allora non è stato fatto nulla di serio e programmatico. E Farabollini elenca subito date e numeri .

Ancona, 1972: due giorni di pioggiaha proseguito il consigliere dell’ Ordine Nazionale dei Geologi –  e si stacca la grande frana di Ancona che risulterà uno degli eventi più disastrosi della storia geologica d’Italia; Marche centrali, 1976; Tronto, 1992: 370mm in 24 ore che causarono il più imponente evento alluvionale delle Marche; Potenza, Chienti, Ete morto e Tenna, 1998; Marche centro-meridionali, 1999, 2000 e 2001; Aspio, 2006: in circa due ore caddero 80 millimetri di pioggia.

Non possiamo neanche imputare il disastro alle onde del mare che non hanno permesso lo sfogo dei fiumi a mare: in tutte le foci fluviali, dall’Esino al Tronto, l’onda di piena aveva notevolmente sopravanzato la forza del mare (www.telemisura.it). Il giorno 2 marzo, il più disastroso, nella zona di Sant’Elpidio a Mare (Fermo) il livello dell’Ete Vivo aveva raggiunto i 4,5m a fronte di medie di periodo che non arrivano a un metro. Il Tronto era salito (in località Brecciarolo di Ascoli Piceno), a 2,71 m (0,5 m di media); il fiume Potenza (Sambucheto di Macerata) aveva un picco di 2,4 m a San Firmano, su una media di 0,4 m; l’Aspio a Camerano (Ancona) aveva un picco 4,69 m; il Misa a Senigallia, era salito a 5,59 m, a fronte di medie di 1,5 m.  

 

Ed in tutto questo “non si è mai evidenziato che a soffrire è stato il reticolo minore: quel reticolo minore che già nel 1998 è stato oggetto di uno studio – ha continuato Farabollini –  che ha permesso di verificare le situazioni di sofferenza del reticolo stesso, legate alla carenza di interventi di manutenzione dei fossi minori e di sistemazione idraulica dei versanti; di pulitura degli alvei e di riprofilatura degli argini.

Fortunatamente, se così si può dire, durante gli eventi meteorici, nelle zone montane delle Marche la precipitazione era in forma nevosa, consentendo così di non trasferire ulteriori carichi idrici verso le zone collinari e costiere, alleggerendo quindi un disastro che avrebbe potuto avere dimensioni ancora più gravi. Anche la stessa piena fluviale è potuta defluire verso mare perché il moto ondoso non ostacolava il deflusso: la dimostrazione sta nel fatto che il plume fangoso si estendeva, dalla foce fluviale verso mare, per centinaia di metri ed oltre. 

Ed allora “la domanda allora viene spontanea: perché non si parla più di prevenzione? La risposta è altrettanto spontanea: l’emergenza permette di gestire una gran mole di fondi che altrimenti non sarebbero disponibili, a scapito però anche di perdite di vite umane.

Le conoscenze acquisite dai geologi dell’Università di Camerino – ha concluso Piero Farabollini –  anche attraverso progetti di collaborazione con gli enti locali (Regione, Province e Comuni), vogliono essere messe a disposizione dell’ intera comunità allo scopo di mitigare o, possibilmente, evitate queste immani sciagure. L’appello che i geologici della Scuola di Scienze ambientali dell’Università di Camerino lanciano al mondo politico e professionale è quello di creare, quanto prima, una struttura di coordinamento, tra Regione Marche,  Università e Ordine Regionale dei Geologi che favorisca la qualità e l’efficacia degli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, favorendo anche la diffusione del ruolo chiave che la geologia ha nella mitigazione dei rischi e  nella salvaguardia delle vite umane”.

 

Geologia : se non ora quando? sarà il tema della conferenza organizzata dalla Scuola di Scienze Ambientali con il patrocinio del Consiglio Nazionale dei Geologi ed in programma , domani, Mercoledì 30 Marzo , alle ore 10 , presso ,  presso la Sala Consiliare del Comune di Camerino.

Un vero summit sul dissesto idrogeologico al quale parteciperanno: prof. Geol. Piero Farabollini, Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geologi, Dott. Geol. Mario Smargiasso, dirigente dell’Autorità di Bacino Regionale della Regione Marche,  Dott. Geol. Enrico Gennari, presidente dell’Ordine regionale dei Geologi delle Marche, Dott. Geol. Fabio Pallotta, rappresentante ANCI, ed esponenti del mondo politico e docenti dell’Università di Camerino. Modererà l’incontro il Prof. Gilberto Pambianchi della Scuola di Scienze Ambientali dell’Università di Camerino.




29 Marzo 2011 alle 21:20 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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