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Rifiuti dalla Campania: Sandro Donati precisa

di | in: Primo Piano

Sandro Donati

SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DELLA CAMPANIA NELLE MARCHE:

IL PUNTO DELL’ASSESSORE DONATI


ANCONA – L’Assessore all’Ambiente della Regione Marche, Sandro Donati, dopo le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, tiene a dimostrare, con fermezza e prove alla mano, l’assoluta infondatezza delle critiche. “L’atteggiamento e le dichiarazioni del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino sono non solo fuori luogo, ma anche irrispettose della verità e denotano, da parte di Ricci, una scarsa, scarsissima conoscenza di quanto avviene all’interno del suo ente, oltre che – cosa che davvero da un amministratore giovane come lui non ci saremmo aspettati – sentimenti di chiusura verso atti di solidarietà per popolazioni in difficoltà. Mi sembra che il Presidente Ricci abbia problemi di comunicazione interna perché non corrisponde a verità che la Provincia fosse all’oscuro di tutto, tutt’altro: la Provincia di Pesaro è sempre stata partecipe e attiva nel percorso per trovare una soluzione al problema della Campania e gli atti lo dimostrano. Oggi Ricci si rimangia tutto: voglio sperare che non lo faccia per un po’ di visibilità in più”.

I fatti: a novembre le Marche, come altre Regioni, accogliendo la richiesta del Governo, hanno dato disponibilità a ricevere limitati quantitativi di rifiuti urbani trattati prodotti in Campania, subordinando però l’Accordo al pieno consenso di tutti i soggetti interessati e ad assolute garanzie ambientali sulla qualità del conferito e sui controlli. La disponibilità espressa in sede politica nella Conferenze Stato-Regioni di fine novembre è stata tradotta in un incontro tecnico presso il Ministero dell’Ambiente in cui si segnalava la disponibilità, da parte della Regione, a ricevere, in impianti situati sul suo territorio, rifiuti urbani trattati, derivanti dagli stabilimenti di tritovagliatura della Regione Campania, per un quantitativo di circa 1.500 ton. distribuito su un periodo di circa tre mesi; le modalità operative e le garanzie tecniche, ambientali e finanziarie per poter dar corso nel dettaglio all’Intesa venivano rinviate ad uno specifico Accordo fra la Regione Marche e la Campania.

Perché nel pesarese? Nelle Marche si smaltiscono circa 550.000 ton./anno di rifiuti urbani; il conferimento di 1.500 ton. è irrilevante (0,28%). L’ipotesi “pesarese” trova fondamento nella situazione generale. Macerata era (ed è) senza discarica e la Provincia di Fermo si faceva già carico dei rifiuti di quel territorio; la Provincia di Ancona aveva chiesto di poter smaltire 10.000 ton. di rifiuti dell’area del falconarese nelle discariche di MMS, nelle more dell’approvazione del progetto di “sormonto” dell’impianto di Corinaldo; a Relluce di Ascoli Piceno erano in corso i lavori di completamento della nuova vasca di abbancamento.

L’unico territorio che poteva avere capacità di ricevere i rifiuti era, perciò, solo quello di Pesaro e con quella Provincia sono stati infatti avviati i contatti. L’Assessore Donati richiama incontri e documenti, come quello del 3 dicembre 2010, con il quale veniva formalmente chiesto alla Provincia “di voler verificare, con i Comuni interessati e con i gestori degli impianti la loro disponibilità allo smaltimento dei rifiuti della Campania e le principali modalità operative (CER, quantitativi, frequenze, orari, prezzo ecc.). L’impegno e il risultato erano positivi: la Provincia organizzava un Tavolo tecnico che il 23 dicembre concludeva i lavori con la disponibilità di ASET per la discarica di Monteschiantello di Fano e di MMS per quella di Tavullia di Pesaro ad accettare, con specifiche garanzie finanziarie, ambientali e di legalità, ciascuna 750 tonnellate di rifiuti.

Ricorda poi l’assessore Donati che il 7 marzo 2011 l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro confermava che i rappresentanti degli Enti aventi in gestione le principali discariche strategiche della Provincia avevano prospettato “la più ampia disponibilità ad accettare i rifiuti generati nel corso dell’emergenza, purché risultassero contestualmente rispettati i necessari requisiti quali-quantitativi richiesti dai soggetti gestori e condivisi con i nostri stessi Uffici.”

Non solo: comunica anche “la disponibilità a condividere e sottoscrivere formalmente quanto risulterà più articolatamente richiesto in sede di stipulazione dei protocolli d’intesa all’uopo previsti.”

Sulla base di queste premesse il 22 marzo 2011 la Regione Marche inviava una bozza di Accordo alla Regione Campania e al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino.

Il 28 marzo 2011 la Regione Marche trasmetteva al Presidente della Provincia di Pesaro una lettera nella quale si riportavano alcune modifiche all’ipotesi di Accordo, avanzate dalla Regione Campania, precisando anche che: “È parere di questa Regione che ogni aspetto sia tecnico che economico venga condiviso da tutti i soggetti interessati prima della formale approvazione dell’Accordo interregionale che sarebbe vanificato dall’eventuale mancata definizione dei contratti fra le parti interessate.” In sostanza, si subordinava ogni formale sottoscrizione dell’Accordo al pieno consenso delle parti interessati (gestori degli impianti ed Enti Locali).

La Provincia di Pesaro ha continuato ad avere un ruolo attivo, tant’è che il 9 maggio ha convocato una riunione, alla quale era presente anche il suo l’Assessore all’Ambiente, con Marche Multiservizi, ASET, ARPA Marche, ARPA Campania e SAPNA (la società pubblica di Napoli che gestisce i rifiuti urbani per lo smaltimento) per la “definitiva configurazione dell’Accordo interregionale.” Dall’incontro tecnico scaturiva la decisione di “elaborare un documento da sottoporre all’attenzione della parte politica rappresentante la Provincia di Pesaro e Urbino mediante il quale rendere perfettibile il prossimo accordo interregionale Marche-Campania”. La Regione è dunque in attesa di tale documento dalla Provincia, presupposto necessario per poter procedere.

Le dichiarazioni del Presidente Ricci vanno però ora in senso contrario al percorso in essere.

Dall’ampia documentazione – prosegue Donati – emerge la piena conoscenza del Presidente Ricci e degli amministratori pesaresi di tutta la situazione e della sua evoluzione; emerge anche la massima trasparenza e attenzione alle esigenze del territorio che, in ogni passaggio, la Regione Marche ha avuto sia a livello politico, sia amministrativo. La Regione Marche non ha sottoscritto nessun Accordo che consenta lo smaltimento dei rifiuti della Campania in impianti del proprio territorio; ha solo dato una disponibilità ad accogliere un limitato quantitativo di rifiuti urbani trattati nel rispetto delle condizioni che i soggetti locali interessati dovevano concordare”.

Se non c’è più il consenso della Provincia che ora intende interrompere il percorso condiviso e finalizzato all’Accordo con la Campania, la Regione Marche non può che prenderne atto e riconfermare la sua linea, con coerenza: la Regione non imporrà nulla a nessuno e non sottoscriverà nessun Accordo.

“La Provincia di Pesaro è libera di modificare le sue scelte e le sue disponibilità ma non può negare la realtà dei fatti e inscenare un plateale dietro-front – conclude Donati – Nell’anno in cui si festeggia il 150° dell’Unità d’Italia e a tutti piace ricordare che la coesione e la solidarietà sociale sono state la forza della nostra Nazione, devo purtroppo constatare che anche piccoli gesti di attenzione verso popolazioni in difficoltà trovano ostacolo nei giochi della vecchia politica che, ci sembra, Ricci oggi sta incarnando. Sono inoltre molto dispiaciuto perché nel momento in cui le Province di Fermo, Ascoli Piceno e Ancona si fanno carico con generosità di una ben maggiore solidarietà verso la Provincia di Macerata che versa in difficoltà, perché ancora priva di una discarica, la Provincia di Pesaro, per quantitativi in confronto irrisori, fa prevalere sentimenti di chiusura che non appartengono alla tradizione della gente delle Marche. La solidarietà e la correttezza, caro presidente Ricci, sono facili a parole, ma per tradurle, poi, in fatti, occorre coerenza”.

22 GIUGNO 2011 17:24
EMERGENZA RIFIUTI REGIONE CAMPANIA, LE TAPPE DELLA VICENDA.

In riferimento alle considerazioni odierne, rilasciate alla stampa dall’assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino, Tarcisio Porto: ‘L’assessore Sandro Donati vaneggia’.Gli ricordo che l’unico incontro avuto in Regione, su mia richiesta, e` stato a novembre’, la Regione Marche ripercorre le tappe della vicenda. Il 24 novembre 2010 il Ministro per i Rapporti con le Regioni, in sede di Conferenza Stato-Regioni, evidenziava la criticita` esistente in Campania per lo smaltimento dei rifiuti urbani. In tale sede l’Assessore all’Ambiente della Regione Marche dichiarava che non esistevano le condizioni per poter accogliere quantitativi di rifiuti dalla Campania in misura tale da poter contribuire in modo significativo a dare soluzione al problema senza rischiare di mettere a repentaglio l“autosufficienza locale ma che le Marche si sarebbero comunque mosse in un“ottica di solidarieta`, di concerto con tutte le altre Regioni. Il 29 novembre 2010, sempre in Conferenza Stato-Regioni, il Governo chiedeva formalmente alle Regioni una ‘concreta solidarieta`’ per far fronte all“emergenza della Campania e accoglieva l“esigenza dalle stesse prospettata di un approfondimento tecnico-operativo. Le Regioni davano una disponibilita` ad accogliere i rifiuti della Campania, previa verifica con le singole Amministrazioni delle effettive capacita` e delle modalita` di conferimento e di ogni altro aspetto tecnico-amministrativo. Martedi` 30 novembre 2010 il Ministero dell“Ambiente avviava il Tavolo tecnico con tutte le Regioni e, in tale ambito, le specifiche richieste delle Marche relative a garanzie ambientali (smaltimento solo di rifiuti urbani trattati, caratterizzazione dei rifiuti in partenza da parte dell“ARPA Campania, verifica in arrivo da parte dell“ARPAM, utilizzo solo di autotrasportatori iscritti all“Albo Gestori rifiuti) ed economiche (garanzia di pagamenti in tempi rapidi e certi) venivano verificate, approfondite ed accolte. Le modalita` operative per l’attuazione dell’Intesa Tecnica venivano rinviate a specifico Accordo fra le Regioni Marche e Campania. Si conveniva inoltre, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, che le attivita` di verifica e di monitoraggio delle operazioni sarebbero state assicurate dalle ARPA territorialmente competenti. Il 2 dicembre 2010 si teneva un incontro fra l’Assessore all’Ambiente della Regione e quello della Provincia di Pesaro e Urbino nel quale veniva illustrata la situazione e chiesta collaborazione. Il 3 dicembre 2010 la Regione, alla luce di tale incontro, chiedeva formalmente alla Provincia di Pesaro e Urbino di voler confermare la disponibilita` ipotizzata e ‘di voler verificare, con i Comuni interessati e con i gestori degli impianti la loro disponibilita` allo smaltimento dei rifiuti della Campania e le principali modalita` operative (CER, quantitativi, frequenze, orari, prezzo ecc.). Il 3 dicembre 2010 la posizione della Regione Marche di disponibilita` ‘in un contesto che coinvolgesse piu` Regioni e nel rispetto di ogni garanzia ambientale e finanziarie’, veniva riconfermata in sede di Conferenza Stato-Regioni dal Vice Presidente Petrini. Nei giorni successivi l’Assessore Provinciale, Tarcisio Porto, comunicava all’Assessore Donati, in occasione di un incontro, di aver avviato un Tavolo di concertazione alla luce della richiesta del 3 dicembre. Il 23 dicembre 2010 si teneva un Tavolo Tecnico, promosso dalla Provincia, che concludeva positivamente i lavori con la disponibilita` di ASET (per la discarica di Monteschiantello di Fano) e di MMS (per quella di Tavullia di Pesaro) ad accettare, con specifiche garanzie finanziarie, ambientali e di legalita`, ciascuna 750 tonnellate di rifiuti. Il 7 marzo 2011 l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino comunicava che erano state compiute ‘le necessarie procedure, tese verificare le condizioni e i requisiti che potessero garantire il regolare conferimento dei rifiuti presso i nostri impianti di smaltimento.’ Nella stessa lettera confermava che il 23 dicembre 2010 i rappresentanti degli Enti aventi in gestione le principali discariche strategiche della Provincia avevano prospettato ‘la piu` ampia disponibilita` ad accettare i rifiuti generati nel corso dell’emergenza purche` risultassero contestualmente rispettati i necessari requisiti quali-quantitativi richiesti dai soggetti gestori e condivisi con i nostri stessi Uffici.’ Comunicava inoltre la disponibilita` ‘a condividere e sottoscrivere formalmente quanto risultera` piu` articolatamente richiesto in sede di stipulazione dei protocolli d’intesa all’uopo previsti.’ Il 14 marzo 2011 l’Assessore Donati rendeva comunicazione alla Giunta Regionale della situazione e proponeva percio` di dare corso alle procedure per la stipula dell’Accordo. Il 22 marzo 2011 veniva cosi` trasmessa un’ Ipotesi di Accordo alla Regione Campania e al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino. Il 25 marzo 2011 la Regione Campania avanzava alcune proposte di modifica all’Ipotesi di Accordo inviata dalla Regione Marche. Il 28 marzo 2011 la Regione Marche trasmetteva al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e all’Assessore all’Ambiente le richieste di modifica della Regione Campania. Concludeva la lettera: ‘E’ parere di questa Regione che ogni aspetto sia tecnico che economico sia condiviso da tutti i soggetti interessati prima della formale approvazione dell’Accordo interregionale che sarebbe vanificato dall’eventuale mancata definizione dei contratti fra le parti interessate.’ Si chiedeva inoltre di ‘voler valutare quanto sopra e di dare riscontro per l’adozione degli atti da parte della Regione Marche e ella Regione Campania.’ In sostanza, si subordinava la sottoscrizione dell’Accordo al pieno consenso delle parti interessati (gestori degli impianti ed Enti Locali). Il 20 aprile 2011 l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino dava comunicazione della convocazione per il 9 maggio 2011 di una riunione con Marche Multiservizi, ASET, ARPA Marche, ARPA Campania e SAPNA (la societa` pubblica di Napoli che gestisce i rifiuti urbani per lo smaltimento) per la ‘definitiva configurazione dell’Accordo interregionale.’ Dall’incontro tecnico scaturiva la decisione di ‘elaborare un documento da sottoporre all’attenzione della parte politica rappresentante la Provincia di Pesaro e Urbino mediante il quale rendere perfettibile il prossimo accordo interregionale Marche-Campania’. La Regione e` dunque in attesa di tale documento dalla Provincia, presupposto necessario per poter procedere. Da quanto sopra emerge la massima trasparenza e attenzione alle esigenze del territorio che, in ogni passaggio, ha seguito la Regione Marche sia a livello politico sia amministrativo. Altre Regioni (Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Toscana) hanno gia` definito Accordi per ben piu` rilevanti quantitativi (es. la Regione Puglia per 45.000 ton.. la Toscana per 15.000, il Lazio per 1.000, l’Emilia Romagna per 5.000 ). La Regione Marche non ha a oggi sottoscritto nessun Accordo che consenta lo smaltimento dei rifiuti della Campania in impianti del proprio territorio. La Regione Marche ha solo dato una disponibilita` ad accogliere un limitato quantitativo di rifiuti urbani trattati, nel contesto di una situazione di emergenza che riguarda la popolazione della Campania.




22 Giugno 2011 alle 16:14 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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