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Daniele Primavera: “il ‘Sistema Gaspari’, un danno per tutti”

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Daniele Primavera

Riceviamo in redazione e pubblichiamo integralmente una nota stampa di Daniele Primavera


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dalle notizie di stampa apprendiamo che ancora una volta il Sindaco Gaspari starebbe scegliendo, in perfetta continuità col suo precedente mandato, di cooptare figure professionali esterne all’ente per coadiuvare l’attività amministrativa ordinaria senza alcuna evidenza pubblica, con una scelta completamente discrezionale che a nostro avviso crea una notevole serie di danni. Senza voler entrare nella valutazione professionale delle singole persone coinvolte, che godono del nostro massimo rispetto, non possiamo però evitare di osservare che questa modalità di assunzione:


–          Nuoce pesantemente all’immagine dell’ente pubblico, che viene visto sempre più come un feudo per il reclutamento di fedelissimi invece che come un bene comune, il cui accesso dovrebbe essere garantito a tutti i meritevoli;

–          E’ inappropriata per il ruolo di addetto stampa, in quanto, come si può leggere nella prima determina in tal senso emessa nel 2006, tale ruolo esterno si rese necessario per la temporanea aspettativa di un dipendente, tornato nel ruolo 3 anni dopo; non ci pare, poi, che i compiti ordinariamente svolti richiedessero quella “alta professionalità” che giustifica, almeno di fronte alla legge, la scelta discrezionale del sindaco, a meno che non si ritengano tali la compilazione della rassegna stampa giornaliera o la documentazione fotografica delle manifestazioni presenziate dal Sindaco, cosa perlomeno passibile di dubbio; e sottolineiamo poi come, nonostante la presenza di un addetto appositamente incaricato, siano negli anni stati spesi molti soldi per la formazione del personale in materia di comunicazione con l’ausilio di docenze esterne, anche a beneficio di chi oggi viene allontanato, e dunque causando un ulteriore danno all’ente;

–          Danneggia fortemente l’immagine del sindaco e dei partiti della sua coalizione, chiarendo una volta per tutte quale sia il valore della parola “meritocrazia”, ampiamente sbandierata da molti del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori: ovvero la possibilità di scegliere arbitrariamente persone, pur qualificate, senza dover rendere conto a nessuno dei propri criteri di scelta e quindi escludendo tutte le professionalità non già legate con i membri dell’amministrazione in carica;

–          Non crea, per sua natura, occupazione stabile, come abbiamo visto con la vicenda dell’addetto stampa uscente;

–          Non fornisce alcuna garanzia di successo. Anche in questo caso la vicenda dell’addetto stampa uscente, oggi cinicamente allontanato, è sintomatica, perché il suo avvicendamento può avere solo due cause: o la scelta era sbagliata sin dal principio, e quindi quel metodo di selezione ha ovviamente fallito e non va riproposto, o l’interruzione del contratto con l’ente è avvenuta per cause inerenti la sfera politica o personale anzichè professionale; questo sarebbe ancora più grave, certificando ancora una volta l’atteggiamento privatistico nella gestione dell’ente da parte del Sindaco in carica;

–          Danneggia, inoltre, pure i selezionati, temporaneamente beneficiari di quella che somiglia più ad una grazia che ad un riconoscimento, la cui professionalità viene continuamente sminuita dal difetto iniziale; non dà loro, i infatti, la possibilità di dimostrare sul campo la reale superiorità della propria professionalità in un percorso competitivo, esponendoli quindi a illazioni e congetture senz’altro immeritate;

–          Umilia ancora una volta tutti coloro che dall’esterno o dall’interno del comune, senza tessere di partito né amicizie influenti, attendono dall’ente pubblico non di essere assunti, ma almeno di vedere considerata la propria professionalità attraverso bandi pubblici che permettano a tutti di mettersi in gioco e dimostrare il proprio valore.

Dopo sei anni di amministrazione Gaspari, costellata di continue riorganizzazioni arbitrarie, nomine di dirigenti sul filo della legittimità, assunzioni discrezionali ed incarichi a fedelissimi, era davvero difficile aspettarsi un epilogo diverso. Siamo, però, vicini all’imbarazzo di quanti nel PD e nell’IDV sono soliti essere i paladini delle “pari opportunità” e della “meritocrazia”, ancora una volta ridotti al silenzio e sconfessati dal loro massimo rappresentante. A loro chiediamo, se davvero credono in quello che dicono e non usano invece strumentalmente ideali così nobili, di prendere una posizione pubblica chiara e dire, una volta per tutte, basta alle assunzioni ed agli incarichi senza evidenze pubbliche; a Gaspari ricordiamo invece che i dipendenti pubblici debbono prestare servizio a beneficio dell’ente, non del feudatario, e come tali vanno selezionati, non investiti.


nb: L’attacco non è indirizzato agli addetti stampa, né quello attuale né il prossimo se ci sarà, ma alla modalità di gestione del personale di Gaspari, che è l’unico destinatario delle nostre accuse. La differenza, per noi, è fondamentale.

 

Daniele Primavera

Rifondazione Comunista / Federazione della Sinistra




31 Agosto 2011 alle 20:23 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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